ResiChannel, web tv ufficiale de La Resistenza

mercoledì 31 dicembre 2008

venerdì 26 dicembre 2008

Enrico Cervellera racconta La Trilogia (n.001)

Appunti di viaggio relativi al nuovo progetto de La Resistenza

Salve resistenti!
Come promesso, è stato pubblicato il primo video relativo al progetto "La trilogia", un'avventura che vivremo insieme su Fb, ma anche su YouTube, MySpace e, ovviamente, www.LaResistenza.it

Non so dove ci porterà questa cosa, ma son certo che voglio provare a farla, che ce la metterò tutta per portarla a compimento.
Ora non è il momento di dirvi tutto. E non perché voglia fare il misterioso, che i misteri veri sono altri e a noi tocca anzi smascherarli... Il motivo di questo "silenzio" è che tutto è ancora e costantemente in fase di costruzione. Ora "La Trilogia" è questo, ma presto sarà altro... e poi altro ancora...
Una cosa è sicura, l'obiettivo che mi son prefisso è alto, arduo e duro da realizzare, ma preferisco cadere dalle cime più elevate piuttosto che strisciare.

In fondo il nostro motto è "Io resisto se tu resisti" e queste non devono mai essere solo parole. I veri resistenti, come voi, lo sanno. A proposito, amici e amiche, ora siamo 93, mica 10! Siamo parecchi, siamo un popolo che cresce, discreto e deciso. La rete ci può aiutare, la rete può aiutare anche voi. Mi auguro che questo spazio sia ritrovo per gente che ama il confronto, pacifico, costruttivo e decisivo. Sì, amici e resistenti, perché il momento è decisivo. La nostra non passerà come una generazione "di mezzo", la nostra è una generazione sicura protagonista di cambiamenti che da qui a breve vedremo/vivremo. Non sono Nostradamus, tranquilli, né credo di esserlo, son solo uno accorto come voi, che qui, tra i fan dico, di gente in gamba ce n'è davvero parecchia e quello che succede nel mondo lo vediamo tutti.

Mi fa piacere avere siffatta platea, meglio avere gente che ha voglia di mettersi in gioco con qualcosa di nuovo, di inusitato, com'è il progetto "La Resistenza".
Io sono solo uno che ci crede, e La Resistenza esiste ed esisterà sempre.

Ora godiamoci il nuovo video, amici e resistenti cari, tanto è da fare. Tanto faremo.
Io resisto se tu resisti,
Enrico Cervellera

mercoledì 24 dicembre 2008

Resistentissimi auguri di buon Natale!


A chi resiste di una resistenza non rassegnata, ma sempre vigile e presente, combattiva, arrabbiata, speranzosa.
A chi pensa che un uomo sia realmente libero solo quando non è più schiavo nemmeno di se stesso.
A chi alla comodità delle bugie a fin di bene ( e quasi sempre il bene di chi le dice...) preferisce una dolorosa ma onesta verità.
A chi crede in questo Dio e a chi non ci crede, a chi non crede affatto, a chi non usa la fede come pretesto per combattere o discriminare.
A chi viaggia "in direzione ostinata e contraria" e non si adegua al politicamente corretto.
A chi non china la testa con indifferenza davanti agli abusi del potere, alle ingiustizie sociali e processuali, al dolore e alle diversità degli altri.
A chi ogni giorno compie la sua personale rivoluzione: separando i rifiuti, risparmiando acqua e corrente elettrica, facendo volontariato e beneficienza, cantando la protesta a ritmo del folk, votando per la gente onesta, lavorando con passione e senso del dovere, lottando per arrivare alla famosa quarta settimana.
A chi non si risparmia: nelle azioni, nel pensiero e nei sentimenti.
A chi, leggendo i giornali e guardando i tg, spesso prova rabbia e disgusto e trova la forza di indignarsi ancora: perchè, facendolo, consente a questo mondo di diventare ogni volta un po' migliore.
A chi ha capito che resistenza significa partecipazione e condivisione e al culto dell'io antepone la religione del noi.
Buon Natale a tutti voi.
Un bacio grande
Marina

lunedì 22 dicembre 2008

Ma che diavolo ci danno da mangiare?


Quand'ero molto piccolo...
parlo di un quarto di secolo fa...
sentivo strane notizie, alla radio...
"trovata una rana morta nella Coca Cola"
(come potrebbe sopravvivere con tutte quelle bollicine non lo so...!)...
e, ancora...
"trovata una Coca Cola nella Coca Cola"...
oppure: "trovata un siringa nella Coca Cola".
Le siringhe negli anni '80 le mettevano ovunque,
chi ha la mia età sa di cosa parli...
La Coca Cola, non me ne vogliano gli yankees e i giovanissimi,
qui è solo un esempio, di schifezze nel cibo se ne trovano
(e se ne trovavano)
a bizzeffe (TRIzeffe, direbbero i puristi della battuta).
Io, una volta, aprii una scatoletta di tonno e sulla sua superficie
c'era un grossa, grassa spina,
non so manco se di tonno o altro pesce...
Insomma... che cazzo ci danno da mangiare?
La pizzeria che amavamo è chiusa perché la sua mozzarella
era alla diossina...
La diossina dell'Ilva non è più pura come una volta e a noi pugliesi
ci fanno morire con un veleno sottomarca, ma tu pensa...
Il grano della farina della pasta è avariato...
I formaggi scaduti...
Il porco malato...
Il pollo... lasciamolo perdere, il pollo... stavolta non c'entra.

Tu che ne pensi di sto schifo che ci danno da mangiare?
Chi controlla?
Esprimi la tua RESISTENZA... facciamoci sentire,
confrontarsi è un ottimo modo per iniziare a risalire la CHINA
(sperando non sia chinino... e non sia avariato)
Enrico Cervellera

Visita il sito ufficiale de La Resistenza, www.LaResistenza.it

martedì 16 dicembre 2008

Sesso, drink, chat e canne


Come sono deboli i genitori di oggi. Sicuramente ricchi di valori, ma incapaci di trasmetterli. Ma soprattutto timorosi di vietare alcunchè ai propri figli, per paura che vadano in depressione, che crescano complessati.
L'unico pensiero è che abbiano tutto il benessere possibile, quello che la generazione dei nostri padri non ha avuto la fortuna di godere.
Leggete cosa pubblica Libero e chiedetevi che tipo di adulti saranno gli adolescenti di oggi.

Flavio D.

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Fonte: Libero

A vedere la gerarchia di valori e le persone che ispirano loro più fiducia sembrano placidi agnellini. La famiglia, il lavoro e gli amici sono i loro "fari", poliziotti e carabinieri gli "angeli custodi". Peccato però che, a scavare un po' di più nel mondo giovanile - come ha fatto la Società italiana di Pediatria con l'indagine 2008 Abitudini e Stili di vita degli adolescenti -, l'immagine che emerge della "Generazione Youtube" è totalmente diversa, decisamente "dannata" e piuttosto preoccupante.
Gli adolescenti rappresentati dallo studio sono web-dipendenti, vivono costantemente connessi e ininterrottamente collegati a siti di incontro e network sociali. Qui, con una prevalenza delle femmine, per lo più scaricano video e canzoni ma soprattutto chattano, parlando prevalentemente di sesso (lo fa regolarmente un terzo del campione) e spesso con perfetti sconosciuti. Quando escono di casa, però, le cose vanno anche peggio: complici anche dei genitori sempre meno autorevoli e rigorosi, i ragazzi (l'indagine ha coinvolto giovani tra 12 e 14 anni) si intrattengono con fumo, alcol e sballo, e proseguono a tessere la propria rete sociale, a base di chiacchericcio e sensualità, sui telefonini. Che non di rado vengono ricaricati da estranei in cambio dell'invio di foto personali, più o meno osé.




lunedì 15 dicembre 2008

Un uomo di 21 anni. Immigrato.


Riflessioni a piede libero sui telegiornali


Guardavo il telegiornale,
proprio quello che se mi capita qualke accidente brutto son certo
viene a rompere le scatole a mia madre...

Quello che ha sempre il servizio pronto,
cotto e mangiato, si direbbe...

Insomma, guardavo sto tg
e sentivo di tale immigrato...
"un UOMO di 21 anni", diceva...

Beh, mi dico, "sarà la mia solita
vena polemica..."...

Poi sento di una malefatta... mezza bravata, mezza minkiata... e mezza furbata,
fatta da un tracagnotto nostrano...
uno di quelli belli tosti, sui 35, mica di primo pelo...

E di che parlano?
Ma di un "RAGAZZO" di 35 anni...
Un "RAGAZZO", capite?

Allora il gioco è evidente: quando la stupidaggine la fa uno che non conviene,
uno da ferire a lui e a tutta la sua etnia,
si dice che è un "UOMO" di 21 anni (!!!),
quando la fa uno che bisogna intenerire lo spettatore,
muovere alla pietas le casalinghe,
sollecitare al dibattito stormi di sedicenti avvoltoi da salotto,
allora si parla sempre di "RAGAZZO", giusto per addolcire il pillolone.

Credo che a 21 si sia ragazzi, a 35 uomini... comunque un'altra cosa!
Credo di non essere solo ad accorgermi delle stupidaggini che dicono i tg.

Enrico Cervellera

mercoledì 10 dicembre 2008

Chi ha violato i diritti umani?


Il 10 dicembre di sessant'anni fa, a Parigi, i membri Onu firmarono la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Dal diritto di nascita a quello di pensiero, dal diritto di giocare a quello di lavorare (in sicurezza), di istruirsi (in sicurezza), di non essere discriminato, di avere una nazione: tutto ciò che rende un individuo un uomo nel senso più completo del termine è racchiuso in questi trenta articoli partoriti da un mondo che contava i morti della seconda guerra mondiale e leggendo Montesquieu e Voltaire trovava ancora, evidentemente, buoni spunti di riflessione.
Prepariamoci a venire inondati, in questa giornata, di immagini di violazioni recenti di diritti umani: quasi sicuramente i telegiornali e i quotidiani, anche online, ci sbatteranno davanti agli occhi i bambini che muoiono di fame e di colera in Zimbabwe, i monaci tibetani perseguitati in Birmania, le spose bambine del mondo islamico, costrette a prendere marito non appena raggiungono la soglia della pubertà. Per tutto il giorno sentiremo ripetere parole come dignità, uguaglianza, sviluppo, progresso, civiltà, per tutto il giorno parole come discriminazione e violenza resteranno estranee al nostro vocabolario, al nostro fare, al nostro essere: ci sentiremo meravigliosamente bene facendo l'elemosina al rom che congela davanti al semaforo, perchè, seguendo il suggerimento dei costituenti universali, gli avremo garantito almeno un pasto quotidiano, poi tra qualche giorno esulteremo quando il parlamento voterà la prossima legge xenofoba.
Questo succederà, e a nessuno verrà in mente di mandare in onda le violazioni delle libertà fondamentali della persona che avvengono nel mondo occidentale, quello cosiddetto civile. Quello che io vorrei vedere, nei telegiornali di oggi, è un giornalista che si incazzi nel dare la notizia della morte per assideramento di quel barbone a Napoli. Uno che, dopo avere mostrato le immagini del terzo mondo arretrato e reazionario, continui dicendo "E ancora a proposito di violazioni della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, sentiamo il nostro corrispondente da Napoli...". O da Roma, dove il Vaticano non ha intenzione di firmare la moratoria contro la depenalizzazione dell'omosessualità; da Catania, dove negli ultimi anni quindici persone, tra studenti e giovani docenti, sono rimaste mortalmente intossicate nei laboratori della facoltà di Farmacia mentre facevano ricerca; da Torino, che ancora brucia di sdegno per i sette operai arsi nel rogo delle acciaierie Thyssen, Torino dove si muore di lavoro e pure di scuola, sepolti da un controsoffitto costruito per fare sembrare meno vecchio un istituto di due secoli fa. O da Atene, dove un ragazzino che manifestava contro i tagli alla scuola (drammaticamente vero che dove vai il mondo è paese, no?) è stato ucciso da un poliziotto "per una tragica fatalità" (perchè si dice sempre così quando le responsabilità non devono essere rese pubbliche). O da Guantanamo Bay, dove gli Americani, che poi la democrazia la vanno ad esportare e i diritti umani li vanno ad insegnare, si divertono a torturare i terroristi nella speranza che rivelino dove sono le armi di distruzione di massa che in sei anni di guerra non sono riusciti a trovare. O da un qualsiasi Paese europeo che, cullando gli studenti in ideologie fallite e aberranti e nutrendoli di storia faziosa, allena generazioni di giovani intolleranti pronti a chiamare "diritto" ogni capriccio e "libertà" ogni arbitrio.
Gli storici, i politici (alcuni...), i giuristi amano parlare, a proposito della contraddittorietà del mondo globalizzato, di "democrazia malata". Ecco, io credo che uno degli aspetti più sofferenti del morbo che affligge la parte felice del mondo, sia proprio questo suo ritenersi una civiltà al riparo dagli errori, una civiltà che ha superato brillantemente l'esame di democrazia formale e può permettersi di rimandare quello di democrazia sostanziale a data da destinarsi. Io credo che sino a quando continueremo a pensare che quel pezzo di carta firmato a Parigi sessanta anni fa non sia destinato a noi, i princìpi che esprime resteranno solo una sorta di autolegittimazione per tutte le cazzate che andiamo facendo dentro e fuori casa nostra. Io credo che non serva e non basti tacciare di oscurantismo giuridico e arretratezza sociale gli Stati più sfortunati, perchè l'attualità di quella carta sta nel non considerare mai passato e mai circoscritto il monito che contiene.
La nostra sensibilità resistente ci vieta di mentire: anche nell'Italia del 2008 vengono violati i più elementari diritti della persona, e se i giornalisti oggi ci mostrano l'Africa, l'Iran e la Cina, se i politici continuano a dirci che va tutto bene, troviamolo noi il coraggio di rispondere "presente" all'appello degli orrori.
...
Marina (presente)

giovedì 27 novembre 2008


TONINO E’ LIBERO MA LA LOTTA CONTINUA!!!


OSTUNI , DOMENICA 30 NOVEMBRE 2008 ,DALLE 17.00 AL CHIOSTRO NELLA PIAZZA CENTRALE
MANI/ FESTA/ AZIONE
MUSICA, DIBATTITI , MOSTRE,PIZZICA, DEGUSTAZIONI



Finalmente è giunta una prima sentenza del tribunale di Ostuni che sancisce l’illegittimità dell’arresto e la carcerazione di Tonino Asciano “Marinaru”, ma che però ordina che i provvedimenti sanzionatori (multe) emessi contro di lui, a causa del suo boicottaggio politico contro l’Enel , continuino ad avere il loro corso.
Ancora una volta assistiamo ai riti giudiziari che in questa società vedono perseguitare a vita e mandare in carcere chi ruba per necessità una mela (o non paga le bollette dell’Enel come Tonino), mentre banchieri truffatori e politici conniventi, con mafiosi e camorristi, riescono sempre ad evitare carcere e condanne esemplari.
Il - Comitato Ridateci Tonino!- intende lanciare una campagna di sensibilizzazione e di lotta sui temi del caro bollette dei beni primari comuni ( energia elettrica, acqua, gas, trasporti, istruzione, sanità) ritenendo che, in piena crisi economica, i loro aumenti non debbano ricadere sulle fasce più povere della popolazione facendo arricchire petrolieri e politici corrotti e incapaci.
Di fonte alla crisi capitalistica finanziaria ed industriale, questa classe politica che ci governa è incapace di proporre modelli economici e sociali diversi da quello consumista e liberista.
Noi ci opponiamo a questo poiché significa ancora più inquinamento, nuove corse al rialzo dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento dello sfruttamento e del lavoro precario ed impossibilità di offrire un futuro ai giovani, in particolare del Sud, diverso dalla emigrazione.
NO A NUOVE CENTRALI NUCLEARI, A RIGASSIFICATORI E DISCARICHE NEL SUD ED IN PUGLIA SOTTO IL RICATTO OCCUPAZIONALE ! E’ ORA DI RIPRENDERE LA LOTTA ANTICAPITALISTA, AMBIENTALISTA E ANTINUCLEARE!!!.
Basta con l’installazione di impianti inquinanti, con la cementificazione dei terreni coltivabili d il proliferare degli ipermercati in cui si vende merce-spazzatura! Dobbiamo proporre un altro modello di società e di sviluppo, più sano, più naturale e che veda innanzitutto il diritto delle fasce più povere e disagiate della popolazione di usufruire gratuitamente o a prezzi politici dei beni primari e comuni quali quelli energetici ma anche alimentari .
Alle guerre per il petrolio come in Iraq e a quelle del Gas come in Nigeria o Algeria noi diciamo che non vogliamo più essere complici!!! NOT IN MY NAME!
Sappiamo che questo non lo si ottiene senza lotta e noi rivendichiamo le lotte che proletari e movimenti hanno condotto in passato in momenti simili all’attuale :quelle per l’autoriduzione delle bollette, del diritto alla casa, anche attraverso le occupazioni, con la riappropriazione di beni di prima necessità e sociali, quali la cultura e gli spazi ove socializzare!!!
Di tutto ciò parleremo e discuteremo nella festa che si terrà domenica 30 novembre ad Ostuni, preparandoci ad altre iniziative di lotta e di dibattito,invitando tutti a partecipare nella condivisione e nella gioia.

IL COMITATO RIDATECI TONINO!/SENSIBILI ALLE ONDE
Info Cosimo Pecere tel 3386261654 pugliantagonista@libero.it

OSTUNI 25/11/08

lunedì 24 novembre 2008

La crisi? Canta che ti passa!



Crisi dei mutui, crisi delle banche, crisi reale, crisi economica, crisi morale, crisi delle crisi. Tutto ciò è generato, e forse non lo sai, dal tuo atteggiamento nei confronti della recessione. Dovresti sorridere, magari ballare. Lo dice Berlusconi: "dobbiamo diffondere serenità e ottimismo, le crisi arrivano e passano". Come dire... canta che ti passa!

* * * * * *

Il post della settimana è il seguente:

Mariagrazia Musneci ha scritto
alle 18.23
Marzia Musneci
Oggi ho resistito all'immensa imbecillità, o all'immensa malafede, del nostro premier, che vuole
convincere i consumatori a consumare di più, o saranno guai. Insomma, se limitiamo i consumi perché bambole non c'è una lira, la crisi è colpa nostra. Ma sse po'?

* * * * * *
NOTA: ricordiamo che ogni settimana il post più carino in bacheca diviene centro della discussione del gruppo. Scrivi, scrivi e... resisti. Partecipa alle attività del gruppo, lasciando un messaggio qui e/o in bacheca.
Io resisto se tu resisti.

La Resistenza ha oggi una pagina Facebook e un gruppo operativo (A cosa hai resistito oggi?). In seno a quest'ultimo nascono ogni settimana iniziative diverse, tutte fondate sul principio che la condivisione è il primo passo verso la conoscenza...

giovedì 20 novembre 2008

SAVE THE CHILDREN, DUE MILIONI DI BIMBI MORTI IN GUERRE


Spesso mi capita di leggere e di commentare (anche su Resiblog) gli aspetti più orrendi delle guerre e dei governi più o meno coinvolti in esse.
Se penso a quanto si spende in armi e a quanto poco si spende per sfamare...
Stavolta Save the Children ha invece stimato i bambini morti a causa dei conflitti, e, a parte il dato, agghiacciante, della morte di innocenti indifesi, ciò che mi colpisce ancora di più è quell'essere di merda che è l'Uomo: oltre che uccidere, è capace anche di coinvolgere i bambini come soldati e strumenti di aggressione.
Che razza di educazione, cultura e idea potrà mai maturare nella testa dei ragazzini-soldato?
Cosa potranno mai fare da adulti, se non continuare ad alimentare ciò che hanno maturato da piccoli?
Non finiranno mai....
Non ce ne dimentichiamo...
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Fonte: ANSA
ROMA - Negli ultimi 15 anni, l'80% delle vittime civili delle guerre sono stati donne e bambini. Almeno 2 milioni di bambini sono morti uccisi dal fuoco delle armi e 6 milioni sono stati feriti, resi disabili o hanno subito traumi psicologici, obbligati ad assistere a terribili atti ed episodi di abusi e violenze. Sono i dati diffusi da Save the Children in occasione della giornata mondiale dell'Infanzia, rilevando anche che a causa della guerra 37 milioni i bambini e le bambine sono oggi esclusi dall'istruzione.L'associazione ha stimato in 22 milioni i minori profughi e sfollati a seguito di guerre. Le cui conseguenze vanno oltre la fine delle ostilità: si calcola che ogni anno siano tra 8.000 e 10.000 le giovani vittime di ordigni esplosivi, in particolare delle mine rimaste sul terreno. E sono almeno 250.000 i minori - di cui il 40% bambine - impiegati in 17 conflitti armati come soldati, spie, facchini, cuochi, "mogli" dei combattenti (nel caso delle ragazze) e arruolati in eserciti non governativi in almeno 24 nazioni e territori.

lunedì 17 novembre 2008

Genova 2001, il disastro continua


Come al solito pagano solo i pesci piccoli, quelli che quando fanno una cazzata si nascondono dietro ad un "ordini superiori" e poi in tribunale fanno ngue ngue ripetendo "ho solo eseguito degli ordini". Se qualche volta si riflettesse sulle cose che ci sono imposte, se tal altra ci si soffermasse sul perché compiere una determinata azione, le cose forse andrebbero diversamente. Non credo nella divisa, che per sua natura "divide", credo negli uomini liberi, nell'autodeterminazione di se stessi, nel valore degli ideali. Non sono un utopista alla Ruggero (il personaggio "alternativo" di Carlo Verdone"), sono un trentenne ben radicato nella sua quotidianità, semplicemente ho idea che qualcosa di migliore possa esistere. Per ora racconto storia, solo chiacchiere, ma, come si dice, per fare 1000 chilometri bisogna prima fare un passo, Io resisto se tu resisti.

venerdì 14 novembre 2008

VERGOGNA

Credo se ieri sera fossi stata in aula, non avrei saputo resistere ad associarmi al grido "Vergogna" che si è levato durante la lettura della sentenza che ha deciso sul massacro compiuto a Genova dalle forze dell'ordine ai tempi del G8 2001.
Ho sempre pensato che la vera vergogna di quel G8 siano state Bolzaneto e la scuola Diaz, non Piazza Alimonda: nel senso che in situazioni di emergenza di massa può capitare che la follia di uno porti a conseguenze aberranti (e con questo, resta inteso, non voglio scriminare Placanica dall'accusa dalla quale poi è stato assolto), ma quello che è accaduto in caserma e nella scuola, quando ormai la situazione era pressocchè sotto controllo, è intollerabile per qualsivoglia Stato che presuma di dirsi civile. Metodi di interrogatorio fascisti (o comunisti, chè tanto i regimi si assomigliano tutti...), metodi di reclusione da Guantanamo (per quanto amino professarsi orgogliosamente la patria della libertà, pure gli USA hanno molto da imparare rispetto ai più elementari istituti del diritto penitenziario), sprezzo umano, prima ancora che giuridico, di ogni forma di rispetto per la persona.
E la vergogna continua anche in sede giudiziaria. Episodi singoli, nessun ordine dai piani alti, responsabilità esclusivamente personali: questo il quadro che emerge dal dispositivo della sentenza. E, certamente, col deposito delle motivazioni sarà più semplice comprendere appieno l'iter giuridico che ha portato a questo convincimento. Però, intanto che aspetto che mi spieghino le ragioni di questa decisione, io qualche considerazione la faccio...
E quindi dico che ritenere i comportamenti delittuosi degli imputati riconosciuti colpevoli come il frutto della follia personale e della personale inclinazione a delinquere, significa, in buona sostanza, sposare l'ipotesi che nelle forze dell'ordine vi sia una tale concentrazione di pazzi e di rei da doverci farci sentire tutti indifesi davanti alla imprevedibilità dei loro scatti irrazionali. E pensare che tredici agenti di polizia abbiano, di propria spontanea iniziativa, ferito in modo grave e del tutto ingiustificato comuni cittadini e falsificato prove è quasi più indegno e deplorevole di abituarsi all'idea che abbiano obbedito ad un ordine manifestamente illegittimo (e, come tale, non vincolante).
Io al delirio dei singoli non riesco a credere: penso, al contrario, che ci fosse non solo un piano strategico da parte dei vertici della Polizia, ma, anche che questa strategia godesse della connivenza del potere politico, interessato, dopo il fallimento delle manifestazioni di protesta, degenerate in guerriglia, a mostrare all'opinione pubblica un'immagine di forza e di riacquisito controllo dell'ordine pubblico.
Insomma, io sono, eufemisticamente, del partito del "non potevano non sapere", polizia e governo. E siccome ieri alla lettura della sentenza non c'ero, la mia incredulità, il mio sdegno, la mia resistenza li lascio qui: VERGOGNA.
...
Marina

Genova 2001, per la Diaz assolti i vertici



E' sempre la solita storia, inutile dire "eseguivo degli ordini", i vertici non sono e non saranno mai toccati. Qualcuno in aula alla lettura della sentenza ha gridato "vergogna". Ci associamo, sempre e comunque. Lì è stato compiuto un massacro, un macello messicano. Non doveva accadere.

domenica 9 novembre 2008

TONINO è STATO LIBERATO...RIAPRE LA BOTTEGA











TONINO "MARINARU" E' LIBERO!


Nella tarda serata di ieri, venerdì 7 novembre 2008, le porte del carcere di Lecce si sono aperte per rimettere in libertà"l'ultimo "autoriduttore", Tonino Asciano detto "marinaru" di Ostuni.La vicenda che lo ha visto per circa un mese vivere tra le sbarre ha avuto risvolti a dir poco kafkiani e che mette in luce le contraddizioni, le carenze e le iniquità del sistema capitalistico in cui viviamo e di cui la l'amministrazione della giustizia ne è parte.Questo eclettico e conosciutissimo artista e artigiano di strumenti musicali , residente nel centro storico di Ostuni, impegnato nelle battaglie civili e sociali, compresa quella riguardante il diritto sacrosanto per chi non ha un reddito, di usufruire gratuitamente dei servizi primari quali l'acqua e la luce, è stato condannato da ben tre tribunali diversi per lo stesso reato: quello di aver allacciato abusivamente l'energia elettrica alla sua modestissima abitazione.Una condanna esemplare di sei mesi di carcere per un "!pericoloso delinquente" come Tonino era la condanna più elevata e gli è stata appioppata! Una condanna da usare come monito verso chi, purtroppo a causa della attuale crisi economica-finanziaria, corre il rischio di non avere i soldi per pagare le bollette e di ritrovarsi a fare l'autoriduttore come Tonino.Ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati attivamente per la sua liberazione o che comunque hanno dimostrato di essere sensibili al suo caso.-Il Comitato Spontaneo Ridateci Tonino!- organizzerà a breve un'iniziativa ad Ostuni per festeggiare il suo ritorno e per rilanciare i temi delle lotte ai gruppi di potere energetici, alla lobby nucleare e contro le nuove scelte di aprire in Puglia altre discariche e complessi inquinanti, rigassificatori compresi.Per il Comitato spontaneo Ridateci Tonino!Carlo Moccia 360884040Ostuni 8/11/08Per info, foto e iniziative: visitate http://www.pugliantagonista.it/open%20area.htmMail: pugliantagonista@libero.it

venerdì 7 novembre 2008

Mandiamoli a lavorare



Vi propongo una email interessante che sta girando a mo' di catena di Sant'Antonio.
Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa Euro 1.135,00 al mese. Inoltre la mozione é stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO: Euro 19.150,00 AL MESE;
STIPENDIO BASE: circa Euro 9.980,00 al mese;
PORTABORSE: circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare);
RIMBORSO SPESE AFFITTO: circa Euro 2.900,00 al mese;
INDENNITA' DI CARICA: (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00);
TUTTI ESENTI DA TASSE +TELEFONO CELLULARE: gratis;
TESSERA DEL CINEMA: gratis;
TESSERA TEATRO: gratis;
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA: gratis;
FRANCOBOLLI: gratis;
VIAGGI AEREO NAZIONALI: gratis;
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE: gratis;
PISCINE E PALESTRE: gratis; FS: gratis;
AEREO DI STATO: gratis;
AMBASCIATE: gratis;
CLINICHE: gratis;
ASSICURAZIONE INFORTUNI: gratis;
ASSICURAZIONE MORTE: gratis;
AUTO BLU CON AUTISTA: gratis;
RISTORANTE: gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).
INOLTRE: Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi ( per ora!!!);
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio);
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO. La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!
Allora?
Promuoviamo un referendum per abolire tale privilegi?

mercoledì 5 novembre 2008

Dalla parte sbagliata del mondo


Guardi Obama sorridere, stordito dai cori e sopraffatto dall'emozione, su quel palco di Chicago, e hai l'impressione di trovarti dalla parte sbagliata del mondo.
Certo che gli americani, quando decidono di cambiare, cambiano sul serio: niente maggioranze risicate come qui da noi, niente vecchi serpenti con la pelle nuova a contendersi le poltrone ingrassati da anni e anni di mangiate a sbafo. Il nuovo che avanza, lì, avanza forte e alla leggenda del self-made-man si sostituisce la realtà dell'uomo globale, con tutte le sue contraddizioni e le meraviglie dell'essere qui ora e lì tra un momento.
Lo guardi baciare sua moglie che indossa un vestito da grande magazzino e abbracciare le sue bambine un po' sperdute davanti a tutta quella gente, e ti vengono in mente tutti i grandi della storia, quelli che hanno trasformato una personale fame di riscatto nella rabbia di fare di un'intera nazione, quelli che hanno creduto nel sogno dell'uguaglianza e ne sono morti, quelli che la democrazia non la considerano merce d'esportazione, ma modo di gestione della cosa pubblica che non s'impone tramite la guerra ma con la tolleranza culturale. Gandhi, John Kennedy, Martin Luther King, i resistenti anonimi di ogni colore e di tutti i tempi rifllessi in Obama stanotte, in un appassionato amalgama di idealismo e azione, storia e avvenire, tradizione e innovazione.
E noi siamo qui, in un'Italia che sempre più si rimpicciolisce agli occhi del mondo, a combattere contro chi usa la legislazione d'urgenza per rimettere a posto la scuola, che in un Paese civile sarebbe considerata la prima industria a cui dare sostegno, contro chi promette dialogo e poi lascia a casa le lavoratrici in età fertile perchè sono una palla al piede per il profitto puro e semplice, e contro chi vuole riformare il sistema giudiziario limitando i poteri dell'accusa pubblica e della polizia.
E facciamo gruppi su Facebook per sostenere il referendum anti-Gelmini e poi lasciamo ragazzi e professori a sfilare da soli, perchè non riusciamo a sposare una causa che non sia esclusivamente e personalisticamente nostra. E sempre su Facebook diventiamo fan di Gino Strada e poi ci adattiamo a una sanità che ne combina una al giorno con la rassegnazione di chi non trova motivi per sperare nel meglio.
Ogni popolo ha i governanti che si merita e certamente non serve a niente invidiare chi ha avuto il coraggio di eleggere Obama, mentre a noi qua ci tocca un governo di furbi e un'opposizione di incapaci. Poi magari - non possiamo escluderlo - domani l'uomo di colore diventerà, al contrario di quello che ha promesso in campagna elettorale, l'uomo nero, per il suo Paese e per il mondo: le implicazioni politiche, religiose, culturali che derivano da questa elezioni sono molte e diverse, e io non sono un'analista nè un'opinionista per poterle sviscerare tutte con la completezza e la precisione che un esame del genere richiederebbe.
Sono la cittadina di un Paese che è stanco di fidarsi e che vive un rifiuto aprioristico per l'idea di rappresentatività, sono una donna che crede profondamente nella politica e ancora più profondamente ne resta delusa ogni volta che il personale prevale sul collettivo, sono una che stanotte ha detto grazie all'America per averle risvegliato dentro una passione anestetizzata dalle bestemmie che ogni giorno i nostri parlamentari, ministri, sottosegretari si lanciano contro chiamandole "dialettica". Questo sono, e certamente non posso escludere che tra un anno anche l'elettore americano medio si sentirà come mi sento io adesso, ma stanotte io quell'elettore l'ho invidiato profondamente, per la speranza che gli ho letto sul viso e la contagiosa voglia di cambiamento che ha espresso con il suo voto.
Per questo, svegliandomi stamattina, ho avuto l'impressione di trovarmi dalla parte sbagliata del mondo.
They can, we can't.
Marina

giovedì 30 ottobre 2008

I soliti...

I soliti imbecilli, o i soliti teppisti, a cui non basta più rovinare le domeniche calcistiche, ma che hanno bisogno di sfogare i propri istinti repressi nella devastazione di una bella piazza capitolina, dietro il pretesto di una manifestazione anti-Gelmini.


E non vengano a raccontare che hanno a cuore il futuro della scuola e dell'Università: il decreto Gelmini non tocca l'Università (i cui fondi sono stabiliti dalla Finanziaria, già approvata mesi fa) e per la scuola mi sembra che i signori nel filmato siano abbastanza grandi.


Dietro c'è solo la volontà di sfogare l'insoddisfazione di una generazione cresciuta nella comodità, ma penalizzata da una società incapace di garantire un presente da lavoratore e un futuro da pensionato.Questo non giustifica la violenza e non credo neanche alla contrapposizione ideologica delle due fazioni che si dichiaravano di opposte appartenenze politiche.


E' solo delinquenza.

E' solo l'ennesima conferma dell'incapacità della generazione dei nostri padri di educare?


lunedì 27 ottobre 2008

2 milioni o 200 mila presenze? In dubbio...


E' incredibile l'opera di screditamento operato da certi media nei confronti della manifestazione del PD dell'altro giorno.
Già il balletto delle cifre è vergognoso. La questura dice 200 mila, gli organizzatori due milioni. E questa già è una storia da raccontare...
Ma stamattina, appena sveglio, guardavo quella sorta di rassegna stampa continua di video e articoluzzi mandati in onda da Canale Cinque prima del tiggì delle 8 e di quella soggettona della Urso. Bene, nell'articolo su Obama dicevano (cioé, se fate in tempo lo potete vedere ancora...): "dopo essere stato alle Hawaii al capezzale della nonna morente, Obama torna in sella alla sua campagna elettorale raccogliendo alla sua prima uscita 100 mila presenze". E via con una panoramica delle centinaia di miglia di persone accorse ad ascoltare il probabile futuro presidente USA.
Capito? Il messaggio è questo! Sottile, subliminale e puzzolente: credi mai possibile che Veltroni possa fare più "ascolti" di Obama?
La risposta sembrerebbe scontata. Tu invece fai così, resisti, resisti, resisti.

Dal DIARIO de LA RESISTENZA:
http://blogs. myspace. com/ioresistoseturesisti

sabato 25 ottobre 2008

Perchè desidero che abbiate un'etichetta


Prendo spunto dall'ultimo post di Enrico su MySpace per scrivere quanto segue. E' un pezzo istintivo, venuto fuori in tre minuti scarsi: non è il massimo stilisticamente, ma è un condensato di stima e di condivisione, oltre che un augurio speciale perchè davvero un produttore, possibilmente serio e senza la smania di stravolgere il vostro progetto, si faccia sentire per darvi l'opportunità che meritate.
Perchè desidero che abbiate un'etichetta?
Perchè sono stufa di accendere la radio e sentire la voce dei fenomeni di reality costruiti in combutta a tavolino da case discografiche, dirigenti televisivi e consulenti d'immagine, e vorrei tanto sentire una voce... come dire... "shschietta" (da leggersi con la "s" sibilante, facendo finta che si stia parlando di un vino non trattato...).
Perchè non volete arricchirvi con la musica, ma la vostra passione sociale e civile e la genuinità delle vostre intenzioni arricchiscono la musica
Perchè io sono cresciuta a cioccolato, poeti e cantautori e per me la canzone non è solo "amore-mio-quanto-ti-amo", ma anche "amore-mio-guarda-che-schifo-di-mondo-è-questo-resisti-insieme-a-me", come nella migliore tradizione della musica italiana che è stata palestra di vita per troppo pochi in questo Paese.
Perchè ho sempre pensato che se i capi di Stato e di governo, i manager delle multinazionali, gli impiegati pubblici, i professori, gli avvocati, i medici, i membri delle forze armate, gli imprenditori ascoltassero più musica del tipo che fate voi, magari troverebbero meno tempo per scannarsi, perseguire l'utile per l'utile e costruire strade dove la gente si ammazza senza nemmeno avere il tempo di capire che sta morendo.
Perchè voi ci credete, e prima che il vostro cassetto prenda fuoco e i sogni vadano in fumo o, peggio, diventino scheletri negli armadi, vorrei che il mondo discografico, e, forse, più in generale la vita, vi dimostri che avete fatto bene a non mollare.
...
Marina

RIDATECI TONINO











manifesto del 1974 dei comitati autonomi operai romani




Un compagno di Ostuni a tutticonosciuto come Tonino “lu marinaru” (Antonio Asciano) è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Lecce, per aver usato abusivamente di un bene primariocome l’energia elettrica.Questa forma di lotta era praticata da decine di migliaia di famiglie negli anni scorsi per
protestare contro l’Enel , che costruiva
centrali nucleari e importava grandi quantità di carbone
da paesi razzisti come il Sudafrica con grave pregiudizio per l’ambiente.
Mentre molti hanno mollato lui aveva continuato a protestare
praticando consumi simbolici e sostenendo uno scontro con l’Enel
che lo ha perseguitato per tutti questi anni , fino ad arrivare all’
arresto di questi giorni.
Chi invece ha distribuito tangenti e attaccato gravemente l’ambiente resta fuori ,
Tonino,nel corso degli anni, è stato un esempio unico di coerenza
e di moralità antagonista. In maniera totalmente gratuita,ha aperto il
suo laboratorio artigianale,vero esempio di creatività pedagogica di
strada e di accoglienza degli ultimi, dai bambini del quartiere “terra” agli
immigrati nord africani. La sua pedagogia antagonista ha sottratto ai pericoli della strada
tanti bambini che non avevano altro spazio per poter giocare e crescere,abbandonati al loro
destino sia dalla povertà delle loro famiglie che dall’insensibilità di tante,
troppe amministrazioni comunali in tutt’altri progetti interessate.
Tanti immigrati,in un clima di razzismo montante,hanno trovato solo nel laboratorio di
Tonino un centro di vera accoglienza,al di là di qualsiasi differenza.
Sembra una storia d’altri tempi! Invece è una storia di questo tempo e della
sua modernità.
Una storia di un paese che non trova niente di meglio da fare che
prendere le impronte digitali ai bambini rom,tagliare lo stato sociale,produrre
leggi che depenalizzano il falso in bilancio,rende immuni le alte cariche
dello stato(Berlusconi),regala miliardi alla speculazione finanziaria e….




arresta
il compagno Tonino “lu marinaru”.




Forse ci saranno ingiustizie
più grandi ma,per ilmomento,




chiediamo che il nostro compagno sia immediatamente liberato.




I compagni di Ostuni e Brindisi









RIDATECI TONINO!!!

questo è quello che grideremo Sabato 25 Ottobre
alle ore 17,30 ad OSTUNI davanti la sua bottega.
Dopo l´arresto di Tonino "lu marinaru" avvenuto nei giorni scorsi
per aver usato abusivamente di un bene primario come l´energia elettrica
è nato un comitato spontaneo chiamato "Ridateci Tonino ".
Questo comitato è composto dalle persone che lo hanno conosciuto
nel corso di questi anni per diversi motivi , dal suo impegno per i
popoli in guerra e perseguitati ,dagli immigrati che hanno trovato con chi
poter parlare e non ricevere offese , da musicisti di tutta Europa
, dai dimenticati dei servizi sociali del Centro di Ostuni e non solo
, dagli studenti delle scuole superiori e università che con lui
hanno affrontato i più diversi temi filosofici e di vita quotidiana , e
da tanti altri.
Tutte queste persone hanno discusso tra di loro ed hanno pensato
che per la società civile la cosa migliore da fare è che lui
ritorni alla sua bottega , alla sua "scuola di strada" , a trasmettere agli
altri la necessità di essere solidali con chiunque abbia bisogno .



Per questo il Comitato spontaneo "Ridateci Tonino" ha pensato di
realizzare sabato 25 Ottobre alle ore 17,30 un sit-in davanti alla
sua
bottega in via Cattedrale per poi spostarsi in Piazza della
Libertà
(Municipio) in cui sarà chiesto che Tonino ci venga ridato .
Scopo della manifestazione è anche quello di dare dignità ad una
persona che dalle prime aride cronache appare come un ladro di
corrente .
Tonino invece paga per la sua coerenza .
La sua forma di lotta era praticata da decine di migliaia di
famiglie negli anni scorsi per protestare contro l´Enel , che
costruiva
centrali nucleari e importava grandi quantità di carbone da paesi
razzisti come il Sudafrica con grave pregiudizio per l´ambiente.
Mentre molti hanno mollato lui aveva continuato a protestare
praticando consumi simbolici e sostenendo uno scontro con l´Enel
che
lo ha perseguitato per tutti questi anni , fino ad arrivare all´
arresto di questi giorni.
Chi invece ha distribuito tangenti e attaccato gravemente l´
ambiente resta fuori .
Ridateci Tonino , questo è quello che grideremo Sabato 25 Ottobre
alle ore 17,30 davanti la sua bottega








LA REDAZIONE DI PUGLIANTAGONISTA SOLIDARIZZANDO CON IL COMPAGNO TONINO HA VOLUTO DEDICARE ALLA SUA OSTINATA COERENZA DI AUTORIDUTTORE UN MANIFESTO DEL 1974 SULLE AUTORIDUZIONI DI MASA CHE FECERO MIGLIAIA DI PROLETARI DURANTE UN PERIODO DI GRANDE CRISI ECONOMICA E DI SCANDALI FINANZIARI









venerdì 24 ottobre 2008

Non morderti la coda


Nuovo videoclip de La Resistenza, elettrofolk italian band di Enrico Cervellera ed Angelo Milone. Stavolta si tratta di uno spot relativo alla campagna "E' tempo di resistere". Si chiama "Non morderti la coda". Non morderti la coda, ti aspettiamo su http://www.LaResistenza.it

mercoledì 22 ottobre 2008

"Ogni voce che resiste mi rende meno solo"



GRAZIE per tutto quanto state facendo. È difficile dimostrare quanto sia importante per me quello che è successo in questi giorni. Quanto mi abbia colpito e rincuorato, commosso e sbalordito sino a lasciarmi quasi senza parole. Non avrei mai immaginato che potesse accadere niente di simile, mai mi sarei sognato una tale reazione a catena di affetto e solidarietà.
Grazie al Presidente della Repubblica, che, come già in passato, mi ha espresso una vicinanza in cui non ho sentito solo l'appoggio della più alta carica di questo paese, ma la sincera partecipazione di un uomo che viene dalla mia terra.
Grazie al presidente del Consiglio e a quei ministri che hanno voluto dimostrarmi la loro solidarietà sottolineando che la mia lotta non dev'essere vista disgiunta dall'operato delle forze che rappresentano lo Stato e anche dall'impegno di tutti coloro che hanno il coraggio di non piegarsi al predominio della criminalità organizzata.
Grazie allo sforzo intensificato nel territorio del clan dei Casalesi, con la speranza che si vada avanti sino a quando i due latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine - i boss-manager che investono a Roma come a Parma e Milano - possano essere finalmente arrestati.
Grazie all'opposizione e ai ministri ombra che hanno appoggiato il mio impegno e quanto il governo ha fatto per la mia sicurezza. Scorgendo nella mia lotta una lotta al di là di ogni parte.
Le letture delle mie parole che sono state fatte in questi giorni nelle piazze mi hanno fatto un piacere immenso. Come avrei voluto essere lì, in ogni piazza, ad ascoltare. A vedere ogni viso. A ringraziare ogni persona, a dirgli quanto era importante per me il suo gesto.
Perché ora quelle parole non sono più le mie parole. Hanno smesso di avere un autore, sono divenute la voce di tutti. Un grande, infinito coro che risuona da ogni parte d'Italia. Un libro che ha smesso di essere fatto di carta e di simboli stampati nero su bianco ed è divenuto voce e carne.
Grazie a chi ha sentito che il mio dolore era il suo dolore e ha provato a immaginare i morsi della solitudine.
Grazie a tutti coloro che hanno ricordato le persone che vivono nella mia stessa condizione rendendole così un po' meno sole, un po' meno invisibili e dimenticate.
Grazie a tutti coloro che mi hanno difeso dalle accuse di aver offeso e diffamato la mia terra e a tutti coloro che mi hanno offerto una casa non facendomi sentire come uno che si è messo nei guai da solo e ora è giusto che si arrangi.
Grazie a chi mi ha difeso dall'accusa di essere un fenomeno mediatico, mostrando che i media possono essere utilizzati come strumento per mutare la consapevolezza delle persone e non solo per intrattenere telespettatori.
Grazie alle trasmissioni televisive che hanno dato spazio alla mia vicenda, che hanno fatto luce su quel che accade, grazie ai telegiornali che hanno seguito momento per momento mutando spesso la scaletta solita dando attenzione a storie prima ignorate.
Grazie alle radio che hanno aperto i loro microfoni a dibattiti e commenti, grazie specialmente a Fahrenheit (Radio 3) che ha organizzato una maratona di letture di Gomorra in cui si sono alternati personaggi della cultura, dell'informazione, dello spettacolo e della società civile. Voci che si suturano ad altre voci.
Grazie a chi, in questi giorni, dai quotidiani, alle agenzie stampa, alle testate online, ai blog, ha diffuso notizie e dato spazio a riflessioni e approfondimenti. Da questo Sud spesso dimenticato si può vedere meglio che altrove quanto i media possano avere talora un ruolo davvero determinante.
Grazie per aver permesso, nonostante il solito cinismo degli scettici, che si formasse una nuova sensibilità verso tematiche per troppo tempo relegate ai margini. Perché raccontare significa resistere e resistere significa preparare le condizioni per un cambiamento.
Grazie ai social network Facebook e Myspace, da cui ho ricevuto migliaia di messaggi e gesti di vicinanza, che hanno creato una comunity dove la virtualità era il preludio più immediato per le iniziative poi organizzate in piazza da persone in carne e ossa.
Grazie ai professori delle scuole che hanno parlato con i ragazzi, grazie a tutti coloro che hanno fatto leggere e commentare brani del mio libro in classe. Grazie alle scuole che hanno sentito queste storie le loro storie.
Grazie a tutte le città che mi hanno offerto la cittadinanza onoraria, a queste chiedo di avere altrettanta attenzione a chi concedono gli appalti e a non considerare estranei i loro imprenditori e i loro affari dagli intrecci della criminalità organizzata.
E grazie al mio quotidiano e ai premi Nobel e ai colleghi scrittori di tante nazionalità che hanno scritto e firmato un appello in mio appoggio, scorgendo nella vicenda che mi ha riguardato qualcosa che travalica le problematiche di questo paese e facendomi sentire a pieno titolo un cittadino del mondo.
Eppure Cesare Pavese scrive che "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
Io spesso in questi anni ho pensato che la cosa più dura era che nessuno fosse lì ad aspettarmi. Ora so, grazie alle firme di migliaia di cittadini, che non è più così, che qualcosa di mio è diventato qualcosa di nostro. E che paese non è più - dopo questa esperienza - un'entità geografica, ma che il mio paese è quell'insieme di donne e uomini che hanno deciso di resistere, di mutare e di partecipare, ciascuno facendo bene le cose che sa fare. Grazie.
Roberto Saviano
***
La nostra Resistenza si unisce alla resistenza di Roberto Saviano: firmiamo.
Marina

venerdì 17 ottobre 2008

La storia del perdente, oggi in HD


LA STORIA DEL PERDENTE videoclip - 2008 from marcè on Vimeo.La Resistenza presenta oggi la nuova versione del suo ultimo video. Clicca su Play e gusta tutta la raffinata bravura tecnica dei registi Michele Salvezza e Marcello Saurino. Commenta il clip su youtube

martedì 14 ottobre 2008

Il salvagente


Fonte: ANSA

ROMA - Un 'salvagente' di oltre 1.000 miliardi di euro per scongiurare il collasso del sistema finanziario e il propagarsi dell"infezioné all'economia reale. A tanto ammontano i primi interventi anticrisi dei maggiori Stati europei, scattati subito dopo il vertice Eurogruppo tenutosi a Parigi. Chiari e comuni gli obiettivi: assicurare liquidità; estendere la garanzia pubblica ai prestiti bancari fino alla fine del 2009; mettere a disposizione fondi per eventuali operazioni di ricapitalizzazione di banche e creare una rete protettiva per gli istituti; introdurre regole contabili più flessibili e sospendere il mark to market.


Bene, benissimo... gli Stati europei e quello italiano intervengono con i soldi dei contribuenti perparare il c..o di quei manager bancari incapaci che hanno rischiato un pò troppo.

Se da un lato può essere ragionevole, visto che di mezzo ci sono i soldi e il futuro dei cittadini, dall'altro mi chiedo: ma che fine farano quei manager strapagati che per assecondare un mercato selvaggio sono stati capaci di basare i loro investimenti sull'incertezza?

E' un'altra storia, accanto a quella di una certa Alitalia, sull'orlo del collasso dopo che per decenni un gruppo di privilegiati ha visto stipendi da favola e trasferte a peso d'oro, molto oltre le possibilità economiche di una azienda "parastatale".

E perché non si interviene per salvare quelle centinaia di medie aziende minacciate dalla globalizzazione e dal mercato cinese privo di alcun freno?

Perché non si interviene per salvare gli stipendi di persone che alla fine del mese arrivano con l'acqua alla gola?


Se penso che tante aziende basano la propria vita sul lavoro quotidiano di persone che, se sbagliano, rischiano di essere mandate via senza tanti complimenti...

lunedì 13 ottobre 2008

Vuoi vedere un video incredibile?

La Resistenza presenta stanotte a mezzanotte il suo ultimo video in versione FREE VISION. Nessuna registrazione è ora necessaria, bastano i tuoi occhi e il tuo cuore. Ecco un'anticipazione:


Stay tuned on LA RESISTENZA BLOG.
Enrico, Flavio e Marina ti aspettano.


www.LaResistenza.it

giovedì 9 ottobre 2008

Non perderemo un euro...


Ho sentito dire che la crisi è alle porte,
che partendo dall'America un vento di distruzione
spazzerà via mercati finanziari e mercati rionali.

M'han detto che s'è tutti partecipato a far saltare il banco,
che peggio di così non si poteva fare,
che uno apena nato ha non so quanti euro di debito sul capoccione.

Ho sentito uno che diceva che non perderemo un euro,
che staremo bene, che non c'è problema.
M'è sembrato fosse lo stesso che altre volte c'ha fregato,
che l'anagrafe relega a un mondo migliore
mentre io e te dovremmo restare qui a goderci lo spettacolo.

La trovata del giorno? Dare soldi alle banche.
Dopo essersi succhiato il midollo di risparmiatori,
gente comune, colletti bianchi, disperati,
ora si danno soldi alle banche.

Beh, se lo dice lui, io ci credo.
Anzi... NO!

martedì 7 ottobre 2008

Dieta fisica, non di contenuti



Dal DIARIO de LA RESISTENZA.


Quando si prepara un disco, quando si approntano le melodie del futuro, è come se si fosse in ritiro, se si stesse preparando nell'ombra un grande appuntamento sportivo, un evento artistico e/o culturale (ca**o, è proprio questo!), una ricetta per degli amici simpatici che non si vede da tanto.

Noi siamo in ritiro da un pò, facciamo vita appartata da qualche tempo mentre felicemente sudato mescolo armonie, accordi e timbri per creare quello che sarà il prossimo ciddì de La Resistenza.

Mi sembra di stare a scoprire l'antidoto al morso dell'invidia, tanto ci sto mettendo. Un lavoro lungo, difficile, fatto di prove e ripensamenti, speranze e cocenti delusioni. Non mi arrendo, però, si chiama RESISTENZA anche per questo. Voglio qualcosa che non si sente abitualmente per radio, qualcosa che stupisca e faccia pansare a musica mai udita prima, non la solita solfa pseuo elettronica.

Questo nelle speranze! Che poi la cosa piaccia è discorso differente. Io, personalmente, mi auguro funzioni. Ma non è detto.

Frattanto ho principiato una dieta, che l'estate m'ha fatto ingrassare e gli amici a casa tutte le sere e a me e a Catiuscia piace preparare. Insomma, il panzone deve sparire. Credete non ce la possa fare? E invece vi dirò che in una settimana ho perso (con misurazione sulla bilancia della farmacia, quella ultra-precisa) ben 1800 grammi, cioé UN CHILO E OTTOCENTO GRAMMI.

Ne sono molto soddisfatto, credo vi aggiornaerò settimanalmente sulla cosa. Per ora un abbraccio a tutti i resistenti all over the world e andiamo avantim tutti insieme, RESISTIAMO!

Enrico Cervellera

venerdì 3 ottobre 2008

Quando stai per ******

Dal DIARIO de LA RESISTENZA (lo trovi cliccando qui)

Buongiorno fratello e, soprattutto, sorella.
Sì, perché chissà perché la donna mi piace più dell'uomo e per lei si scrivono canzoni, si progetta il futuro, parte l'innamorato.
Buongiorno!!! Come va? Spero che il mattino sia per tutti migliore della notte appena trascorsa. Che stronzata la dormita notturna, mi fa male quando ci penso... a che serve?! Però bisogna farlo, la natura è natura e c'è poco da fare. Certo, si può "resistere"! Certo, RESISTERE!

Quella sopra è la classica dimostrazione di come le risposte sono quasi sempre dentro di noi. Io "resisto", per definizione, e il segreto di tante cose è appunto "resistere"!
Cosa fai quando sei triste?
Resisti!
E quando stai per ******?
Resisti!
E quando devi votare?
Resisti!
E quando devi cantare?
Resisti.

Agli asterischi sopra si posson mettere i verbi più vari, io non mi sbilancio...

www.laresistenza.it,
io resisto se tu resisti

giovedì 2 ottobre 2008

2 ottobre: Pacifismo e Resistenza

Visita il sito www.laresistenza.it e guarda in anteprima il video del brano "La storia del perdente".

« Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo »
(Mahatma Gandhi)
...
Sarò sincera: questo pezzo mi è stato commissionato, e scrivere su commissione non mi viene bene. Quando Enrico me lo ha chiesto, ho pensato: come diavolo li lego, Gandhi e LaResistenza? Insomma sì, genericamente si può parlare di impegno civile e di senso civico, ma io cercavo una connessione meno epidermica, e, se possibile, più specifica.
Allora ho cominciato a guardare (di nuovo) tutti i video del gruppo postati su youtube e mi sono lasciata prendere, come mi capita sempre davanti alle idee che non restano idee, ma si fanno progetto. E ho letto di Gandhi: la lotta per il rispetto dei diritti delle minoranze, la strategia di non-cooperazione con gli inglesi, la formazione culturale senza pregiudizi, aperta a tutte le religioni, l'induista, la musulmana, addirittura la cattolica, e, infine, la Satyagraha, che da movimento politico-filosofico basato sui due capisaldi della verità e della nonviolenza, si è trasformato in quell'enorme resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza.
E mi sono domandata: cosa succederebbe se a firmare la storia non fossero gli Alessandro e i Cesare, i Napoleone e i Mussolini? Cosa cambierebbe nel mondo se a scrivere le pagine dei nostri libri scolastici fossero i Socrate, i Montesquieu, i Martin Luter King e i Gandhi? Forse, solo forse, alleneremmo migliori generazioni di studenti e di cittadini. Forse lo spirito di cooperazione internazionale che anima le Nazioni Unite non avrebbe bisogno di essere ribadito dedicando una giornata, oggi, 2 ottobre, alla non-violenza. Forse avremmo più rispetto per le istituzioni e ci penseremmo qualche minuto di più in cabina elettorale, prima di mettere la croce su un nome.
O magari un gruppo di ragazzi con un sogno musicale non proprio in linea coi gusti della massa non dovrebbe autogestirsi, ma avrebbe un produttore che gli organizza e gli finanzia il lavoro.
Cosa significa vincere o perdere, nella vita e nella storia? Per me vincere significa dare corpo ad un ideale con l'azione, anche se poi, nel concreto, quell'azione resta vana e non porta a risultati immediati. Significa seminare qualcosa che germogli, anche nel terreno di altri, anche se poi il più grande pacifista della storia viene trapassato da tre colpi di pistola. Significa crederci, a quello che chiamano "mondo migliore", e non sentirlo solo come uno slogan di buoni sentimenti.
Così alla fine di un pomeriggio che sarebbe dovuto essere di decreti ingiuntivi e querele di parte, ho trovato il legame che cercavo, profondo, viscerale, intenso, condensato in due parole: verità e non-violenza. Il motto di Gandhi, il sottotitolo che io metterei ad ogni canzone di questi ragazzi. Certo, la loro musica, agli occhi dei vincitori, non cambierà il mondo. Ma agli occhi dei perdenti come me, lo rende un posto migliore in cui vivere.
In bocca al lupo.
...
Marina

martedì 30 settembre 2008

Schizofrenia made in Usa


Fonte: La Repubblica

Più ancora che una crisi, quella in atto in America è una grande purga.

Di eccessi finanziari, di illusioni ideologiche, di una scadente classe di governo politica ed economica che ha fallito ed è ora travolta nella confusione di una nazione che va aletto col panico e si sveglia con l’euforia.
Alla sera collassano banche come la IndyMac, e i clienti si accampano nella notte fuori dalle filiali in California.
Alla mattina si scopre che la Borsa sale e il prezzo del greggio crolla, meno 13 dollari in 48 ore.
Il mondo finisce e ricomincia da un giorno all’altro, nell’impotenza di chi dovrebbe guidarlo. Non è recessione, inflazione, depressione, stagflazione, questa. L’economia americana è in preda alla schizofrenia. L’economista Robert Samuelson parla di «Great Puzzle», di rompicapo del quale nessuno ha la chiave. L’economia americana non è ancora in recessione, che significa caduta del prodotto interno lordo per due trimestri consecutivi, e addirittura prevede una crescita complessiva a fine 2008 che potrebbe raggiungere il 3 percento, un boom per i miserandi tassi di crescita europei, con il 5,5% di disoccupazione. Ma 8.500 famiglie hanno la propria casa pignorata ogni giorno - 250mila mila ogni mese - per la impossibilità di pagare le rate di mutuo. E il mercato immobiliare è alla deriva:l’inventario delle case invendute o messe sul mercato dai creditori, ha raggiunto tempi di 18 mesi. Occorrerebbe dunque almeno un anno e mezzo di acquisti senza nuove case immesse sul mercato, per tornare all’equilibrio fra prezzi, calati già del 20%, e offerte.L’entità del disastro prodotto dai mutui «subprime», cioè dei prestiti a chi non aveva redditi sufficienti per qualificarsi, e dall’assenteismo del governo, è ormai tale che da tempo l’economia reale avrebbe dovuto esserne stroncata. Le banche, oppresse da portafogli di esotici investimenti andati in fumo, di crediti inesigibili, di case pignorate che sono costrette a esitare sul mercato deprimendolo, annaspano. Nessuno vede la fine. È il panico del nuotatore affaticato che non tocca il fondo coi piedi.
La sensazione è che la schizofrenia di un’America senza conducente al volante dell’autobus, affidata al governatore della Fed, Bernanke, non si ricomporrà fino a quando una nuova generazione di governanti e di amministratori sarà alla guida della nazione, dunque fino al prossimo anno.
E questo spiega perché il repubblicano John McCain che non può scrollarsi dalle spalle otto anni di governo del suo partito, resti ben dietro a Barack Obama nei sondaggi.
Come fu detto in Italia, la scorsa primavera, agli elettori del centrosinistra dopo i due anni di governo Prodi: possono gli eredi di coloro che hanno creato questo il pasticcio, essere coloro che lo risolveranno?

La Resistenza lancia tre nuovi video

In attesa dell'uscita del nuovo video, il prossimo due ottobre, La Resistenza presenta due nuovi video relativi al backstage del videoclip de La Storia del Perdente


venerdì 26 settembre 2008

Maroni ama La Russa


Dal DIARIO RESISTENTE

Trovo assolutamente penosi i battibecchi in corso tra il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e quel bravo organista con gli occhiali rossoneri, Roberto Maroni.

Non è nuova la cosa.

Ricordate la prima di campionato, con dei tifosi che corrono e qualche testa di cazzo che sfascia tutto?
Bene, allora Maroni parlò di camorra. Lo fece stilando dei dati. Ecco quanto riportato dall'ANSA alle 20 del 10 settembre scorso (riferendo alla commissione Affari costituzionali, ma le dichiarazioni erano già note per altre vie):

"Sui 3.096 tifosi del Napoli che hanno acquistato i biglietti per la partita con la Roma, 810 erano gravati da precedenti di polizia e 27 contigui alla camorra. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni".

Ok, ma che c'entra che tra coloro che hanno acquistato i biglietti parecchi avevano precedenti penali? Che uno che ha fatto una ca**ata non può andare allo stadio? E chi lo dice che proprio quelli siano coloro che hanno compiuto scatafasci vari? Boh, misteri italiani...

Arriva poi Ignazio, determinato e incravattato, a dire (e subito dopo a smentire) che non c'è camorra nel tifo. Ecco quanto riportato sempre dall'Ansa il 3 settembre:

"Pensare alla mano della camorra dietro gli incidenti provocati dagli ultra' 'e' un alibi'. A dirlo il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Gli incidenti ci sono ''da Bergamo a Napoli, da Milano a Catania''. Bisogna piuttosto smettere di tollerare sacche di 'illegalita', aggiunge La Russa, di accettare che i tifosi abbiamo 'licenza di devastare'. E se ci sara' da intervenire con strumenti legislativi, aggiunge La Russa, 'noi faremo il nostro dovere'."

Ed è una.

Poi, appena due giorni fa, nuovo scontro.

Maroni, riguardo quanto accaduto a Castel Volturno, dichiara: "La strage di Castel Volturno è guerra civile" (http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/maroni-audizione/maroni-audizione.html).
Ma anche stavolta Ignazio non ci sta. E dichiara: "è una guerra tra bande".

Credo che un governo dovrebbe muoversi congiuntamente, non litigare sulle parole e pensare che lì sono in gioco vite umane e la credibilità dello Stato.
Maroni, quello con gli occhiali rossoneri, chiama papà Silvio per chiarimenti, Fiorello pensa alla prossima imitazione. Io continuo a suonare l'organo.

Enrico Cervellera

martedì 23 settembre 2008

Vezzali, fai un fioretto


dal Diario de La Resistenza


Sono gli occhi invasati dal desiderio, la cosa che fa più impressione.
Come il vate di Delo che a contatto con la divinità si fa pregno del Supremo, così la Vezzali, a Porta a Porta (meglio, Porca a Porca), è in estasi per Testa d'asfalto.

Lo guarda fisso negli occhi, Valentina Vezzali, il suo Presidente e glielo dice che più chiaro non si può. Gli dice: 'Presidente, io da lei mi fare toccare'.

Ma non è mamma, la Vezzali?
Non è moglie, la Vezzali?
Non è una sportiva, la Vezzali?

La Vezzali sarebbe tutto ciò, oltreché poliziotta.

Non si può vedere una scena del genere, persino uno accorto al gentil sesso come il Berlusca cade nell'imbarazzo, lui che alle foto di gruppo internazionali si diverte a fare le corna dietro i pari grado stranieri.

Valentina, che figuraccia. E noi che t'abbiamo guardato alle scorse Olimpiadi, abbiamo pianto al tuo trionfo.

Oggi le donne piangono per la dignità e l'umiliazione che hai fatto loro vivere.
Noi sportivi piangiamo per la mancanza di valori che hai mostrato.
Noi uomini piangiamo per la fedifraga affermazione d'amore.
Noi figli piangiamo che una mamma così non la vogliamo.

Vabbé, dai, mo'... che piangere e piangere?!?!
Valentina, dai fai un fioretto:
Non farlo più (senza tuo marito).

Enrico Cervellera

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