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venerdì 26 settembre 2008

Maroni ama La Russa


Dal DIARIO RESISTENTE

Trovo assolutamente penosi i battibecchi in corso tra il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e quel bravo organista con gli occhiali rossoneri, Roberto Maroni.

Non è nuova la cosa.

Ricordate la prima di campionato, con dei tifosi che corrono e qualche testa di cazzo che sfascia tutto?
Bene, allora Maroni parlò di camorra. Lo fece stilando dei dati. Ecco quanto riportato dall'ANSA alle 20 del 10 settembre scorso (riferendo alla commissione Affari costituzionali, ma le dichiarazioni erano già note per altre vie):

"Sui 3.096 tifosi del Napoli che hanno acquistato i biglietti per la partita con la Roma, 810 erano gravati da precedenti di polizia e 27 contigui alla camorra. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni".

Ok, ma che c'entra che tra coloro che hanno acquistato i biglietti parecchi avevano precedenti penali? Che uno che ha fatto una ca**ata non può andare allo stadio? E chi lo dice che proprio quelli siano coloro che hanno compiuto scatafasci vari? Boh, misteri italiani...

Arriva poi Ignazio, determinato e incravattato, a dire (e subito dopo a smentire) che non c'è camorra nel tifo. Ecco quanto riportato sempre dall'Ansa il 3 settembre:

"Pensare alla mano della camorra dietro gli incidenti provocati dagli ultra' 'e' un alibi'. A dirlo il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Gli incidenti ci sono ''da Bergamo a Napoli, da Milano a Catania''. Bisogna piuttosto smettere di tollerare sacche di 'illegalita', aggiunge La Russa, di accettare che i tifosi abbiamo 'licenza di devastare'. E se ci sara' da intervenire con strumenti legislativi, aggiunge La Russa, 'noi faremo il nostro dovere'."

Ed è una.

Poi, appena due giorni fa, nuovo scontro.

Maroni, riguardo quanto accaduto a Castel Volturno, dichiara: "La strage di Castel Volturno è guerra civile" (http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/maroni-audizione/maroni-audizione.html).
Ma anche stavolta Ignazio non ci sta. E dichiara: "è una guerra tra bande".

Credo che un governo dovrebbe muoversi congiuntamente, non litigare sulle parole e pensare che lì sono in gioco vite umane e la credibilità dello Stato.
Maroni, quello con gli occhiali rossoneri, chiama papà Silvio per chiarimenti, Fiorello pensa alla prossima imitazione. Io continuo a suonare l'organo.

Enrico Cervellera

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