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sabato 31 maggio 2008

"Gomorra", novità o pubblicità?


Un articolo tratto da un articolo di Salvatore Pizzo per il Corriere di Aversa e Giugliano.

Luigi Venosa, l'attore nipote del boss un vero “uomo di rispetto”Un filotto di sequenze criminali, disordinatamente ordinate, compiute dai camorristi di Scampia ed altre messe in atto in alcune zone controllate dal Clan dei Casalesi, messe lì senza che lo spettatore profano potesse essere messo in condizione di contestualizzare i luoghi e capire bene la trama di ciò che gli si vorrebbe raccontare. La piovra della Camorra è criminale sempre, ma non è la stessa cosa c’è una differenza abissale tra le vele Scampia e Casal di Principe. Almeno un minimo di spiegazione su chi fossero quei personaggi proposti dal film andava dato allo spettatore, inoltre non è stata rappresentata anche la normalità, che nella zona d’influenza dei Casalesi comunque esiste, la stragrande maggioranza della gente i camorristi non li conosce e vive bene con onestà, non tutto è Camorra. “Gomorra” è un solamente un film ben pubblicizzato, è stato tratto dal libro dello scrittore Roberto Saviano, che è stato scritto ispirandosi a fatti di cronaca divulgati dai giornali locali già molti anni prima che lo facesse Saviano, questo nonostante le continue minacce fatti a numerosi cronisti, che rimangono anonimi e poco noti perchè non hanno gli appoggi economici, politici ed imprenditoriali di qualcun altro. Almeno agli spettatori che lo hanno visto nelle sale italiane è stato censurato il fatto che uno degli interpreti del film è veramente un “uomo di rispetto”, Giovanni Venosa, che nel film interpreta guardacaso il personaggio “Giovanni” è noto alle cronache non solo per essere il nipote del boss Luigi Venosa alias “O’ Cucchiere”, ma anche per vari precedenti, l‘ultima volta è stato arrestato a Castelvolturno nel febbraio del 2006, per delle presunte violazioni agli obblighi di restrizione impostigli dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, in passato è stato indagato nella vicenda della gestione del monopolio della pesca a strascico sul litorale Dominio, per favorire un membro ritenuto vicino al “Clan dei Casalesi” in merito a delle presunte tangenti imposte per il fitto dei posti barca nella darsena di Castelvolturno. Venosa, a quanto risulta, non si è mai ravveduto pubblicamente, questo la gente lo sa? Del resto la stampa italiana è stata capace di censurare deliberatamente il nome dei tanti giornalisti minacciati dalla Camorra, e di altri libri come “Sandokan storia di Camorra” (Einaudi) di Nanni Balestrini, ritirato dalle librerie su istanza del boss Francesco Schiavone “Sandokan”.

Roma, che grande sogno (II parte)


Raccontavo di quanto accaduto a Roma. Lo faccio non per fare il piacione o altro, lo faccio per ricordare. Lo faccio per condividere. Scrivo per raccontarvi la mia emozione per quanto visto e vissuto in quel di Roma. Allora...


Faceva caldo, dicevo, le pareti trasudavano calore come fossimo in un forno acceso. Nella prima parte di questo racconto ho parlato un pò di tutto, ora invece voglio concentrarmi su alcune figure. Comincio da Marialaura Giulietti, produttrice di Teresa de Sio e, prima di tutto, grande donna. Ragazzi, ma vi rendete conto che questa persona ha contribuito all'affermazione di Teresa de Sio, vi rendete conto che "La Giulietti" (come tutti la chiamano) ha probilmente in mano le chiavi di tante porte del mondo della canzone? Ecco, anche io non me ne rendevo conto e, dicendola tutta, anche ora che l'ho conosciuta non me ne rendo conto. Ripenso a quel grande uomo di Giovanni Carli Ballola, mio professore ai tempi dell'università ed esempio vivente di passione per l'arte. Era una persona semplice, semplice e ancora semplice. Eppure, amici e fratelli cari, quell'uomo era la firma sotto la voce Mozart nella Treccani, mica nulla! Ecco, la Giulietti ha l'umiltà dei grandi, unita alla sagacia dei self made men. Ecco lei s'è fatta da sola, glielo si legge negli occhi, nessuno le ha regalato niente. Chiudo questo breve profilo riferendo quanto dettomi durante la serata al Conte Staccio, il locale di Roma dove l'iniziativa è stata presentata. Stavamo facendo delle foto... mi si avvicina e mi fa: "devi fare una faccia da RESISTENZA, mica sei Nek". Parole sante, cara Giulietti, parole sante. Mi ha ricordato il sergente di Full Metal Jacket, che invita Joker a fargli una "faccia da guerra" (http://it.youtube.com/watch?v=C1zGjiqV5cE&feature=related)


Enrico Cervellera

Segue

venerdì 30 maggio 2008

Roma, che grande sogno (I parte)


Leggi e comunica e scopri e resisti su http://www.laresistenza.it/



Amici cari e resistenti di ogni dove, come sapete siamo stati a Roma per la festa di presentazione del cd "Riddim a Sud", la compilation che vede i vostri affezionatissimi al fianco di vere icone della musica italiana. Un'emozione unica, ve lo giuro, qualcosa al di là dei miei più grandi sogni. Nel pomeriggio (era il 28, due giorni fa... vorrei fermare il tempo per non allontanarmi mai da quel giorno) ed eravamo nella sala d'aspetto dei Trafalgar Studios, a un passo dalla Corte d'Appello della capitale. Faceva caldo, tanto caldo, c'era tensione, emozione, attesa. Poi ad un tratto compare lei, la regina, Teresa De Sio. Tutto è perfetto, sembra un sogno, era un sogno. E' gentilissima, bellissima, dolce, preparata, determinata. E' come se ci prendesse per mano... ci catapulta nello studio e lì musicisti pronti a suonare con noi, per noi, disponibili ad aiutarci, disponibili a concordare e a dialogare per la riuscita di quello che sarà il primo live legato a questo progetto. Parte la musica, non parte la telecamera... o, meglio, dopo pochi istanti si spegne, può darsi le batterie si siano sciolte come i vostri carissimi. Lei è lì seduta che porta il tempo, Max, Giuseppe, Her, Vito, tutti all'unisono in nome del ritmo (meglio, del "riddim"). Si suona, si suona, si suona, si gode. Sbaglio le parole, dimentico qualcosa, ma il ritmo c'è, la cosa funziona, si sente, è palapabile l'emozione che detona come una bomba. Questa è musica, amici dolci, questo è tutto. Come finisce la nostra prova? Come non avrei mai potuto prevedere. Finisce in festa, con gli applausi e gli abbracci fraterni di tutti i presenti. Ragazzi, questo resterà per sempre nel mio cuore, sempre, sempre e sempre. Non posso dimenticare poi la mentore di tutto, la mecenate dell'arte (in questi tempi durissimi cosa di ancor più alto valore): Marialaura Giulietti, produttrice di Teresa. Che gentilezza, che precisione, che umiltà, che concretezza. Ragazzi, sì, avete capito bene, mi sono davvero emozionato. E con me Catia, Angelo, Deborah. Io resisto se tu resisti amici.


Enrico Cervellera

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martedì 27 maggio 2008

"Mi vergogno di essere italiano"


Vi allego alcune righe scritte da Padre Alex Zanotelli in merito al problema degli immigrati.
Padre Alex Zanotelli, padre Comboniano da sempre impegnato per i diritti dei più poveri nel mondo, sarà a Mesagne la mattina di domenica 1 Giugno 2008 per la Festa dei Popoli.

« La mia vita è stata un lungo ‘toccarsi', abitarsi… Sembra tutto un caso! E poi scopri che… Ho sessantacinque anni e spesso mi domando chi sono io. L'unica risposta che mi do è: ‘Io sono le persone che ho incontrato'. Sembra tutto un caso, ma poi scopri che nulla è a caso »
(dal libro “Korogocho” (2003))
E' agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese. I campi ROM di Ponticelli (Na) in fiamme , il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia , la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghiacciante fotografia dell'Italia 2008.
"Mi vergogno di essere italiano e cristiano", fu la mia reazione rientrato in Italia da Korogocho, all'approvazione della legge Bossi-Fini. (2002).Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e xenofobia nella società italiana , cavalcata dalla Lega (la vera vincitrice delle elezioni 2008) e incarnata oggi nel governo Berlusconi. (Posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra da Cofferati a Dominici....)
Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano.
Mi vergogno di appartenere ad una società sempre più razzista verso l'altro, il diverso, la gente di colore e soprattutto il musulmano che è diventato oggi il nemico per eccellenza.
Mi vergogno di appartenere ad un paese il cui governo ha varato un pacchetto- sicurezza dove essere clandestino è uguale a criminale.
Ritengo che non è un crimine migrare, ma che invece criminale è un sistema economico-finanziario mondiale (l'11% della popolazione mondiale consuma l'88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere.
L'O.N.U. prevede che entro il 2050 avremo per i cambiamenti climatici un miliardo di rifugiati climatici.
I ricchi inquinano, i poveri pagano.
Dove andranno? Stiamo criminalizzando i poveri?
Mi vergogno di appartenere ad un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare , ma poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da far inorridire.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che da la caccia ai ROM come se fossero la feccia della società. Questa è la strada che ci porta dritti all'Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano ROM!). Noi abbiamo fatto dei ROM il nuovo capro espiatorio.
Mi vergogno di appartenere ad un popolo che non si ricorda che è stato fino a ieri un popolo di migranti ("quando gli albanesi eravamo noi"): si tratta di oltre sessanta milioni di italiani che vivono oggi all'estero. I nostri migranti sono stati trattati male un po' ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Perché ora trattiamo allo stesso modo gli immigrati in mezzo a noi?Cos'è che ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il benessere?
Come possiamo criminalizzare il clandestino in mezzo a noi?
Come possiamo accettare che migliaia di persone muoiano nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per arrivare nel nostro "Paradiso"? E' la nuova tratta degli schiavi che lascia una lunga scia di cadaveri dal cuore dell'Africa all'Europa.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si è identificato con gli affamati, carcerati, stranieri. "Quello che avrete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me". Come possiamo dirci cristiani mentre dalla nostra bocca escono parole di odio e disprezzo verso gli immigrati e i Rom ? Come possiamo gloriarci di fare le adozioni a distanza mentre ci rifiutiamo di fare le "adozioni da vicino"?
Come è possibile avere comunità cristiane che non si ribellano contro queste tendenze razziste e xenofobe? E quand'è che i pastori prenderanno posizione forte contro tutto questo, proprio perché tendenze necrofile?
Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della Chiesa confessante sotto Hitler :
"Quando le SS sono venute ad arrestare i sindacalisti, non ho protestato perché non ero un sindacalista.
Quando sono venute ad arrestare i Rom non ho protestato perché non ero un Rom.
Quando sono venute ad arrestare gli Ebrei non ho protestato perché non ero un Ebreo.
Quando alla fine sono venute ad arrestare me non c'era più nessuno a protestare."
Alex Zanotelli

lunedì 26 maggio 2008

G8: divergenze sul clima




Fonte: ANSA


KOBE (GIAPPONE) - I ministri dell'Ambiente del G8 esprimono una forte raccomandazione per dimezzare le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra entro il 2050. Nell'annuncio finale del summit di Kobe c'é poco spazio, a causa delle marcate divergenze emerse, per l'obiettivo di medio termine del 2020 su cui l'Unione europea (e la Germania in particolare) ha puntato in modo rilevante. Mentre si affida alle "nazioni sviluppate" il compito e la responsabilità di prendere l'iniziativa sul taglio delle emissioni. "Il principale risultato è sul cambiamento climatico: abbiamo espresso con forza di voler giungere a un accordo in Toyako, nel G8 dei capi di Stato di luglio, per dimezzare le emissioni entro il 2050", dice in conferenza stampa il ministro giapponese, Ichiro Kamoshita. "Le nazioni avanzate - continua - dovranno dar prova di leadership per centrare l'obiettivo". Il riferimento, in questo caso, è al picco delle emissioni atteso entro i prossimi 10 o 20 anni che richiederà il lavoro con i Paesi in via di sviluppo ed emergenti per contenere il rilascio di gas nocivi. I ministri, però, non hanno fatto menzione dei rapporti scientifici secondo cui i paesi ricchi devono effettuare riduzioni del 25-40 per cento entro il 2020 per evitare il riscaldamento del pianeta di due gradi. Unione Europea, Onu e associazioni ambientaliste avevano invece puntato su una indicazione da parte del G8. "Siamo convinti - dice il ministro Stefania Prestigiacomo commentando le tre iniziative sottoscritte a Kobe - che la collaborazione internazionale, le 3R (raccolta, riciclaggio, riutilizzo, ndr) e la biodiversità sono aspetti fondamentali di cui terremo conto nel prosieguo dei lavori. Così come delle relazioni con i Paesi in via di sviluppo con i quali organizzeremo un lavoro il più inclusivo possibile per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti". Per l'Italia il prossimo sarà un anno importante, in quanto reggendo la presidenza del G8, dovrà gestire le trattative per il protocollo post Kyoto. Il prossimo summit ambientale del G8, anticipa Prestigiacomo, si terrà "in primavera nel Sud Italia e spero di poterlo organizzare in Sicilia, la mia regione". Sull'oppotunità di avere "obiettivi obbligatori di medio termine" si esprime Matthias Machnig, a capo della delegazione tedesca, per il quale "sarà molto difficile, in loro assenza, giungere a un accordo". Machnig ammette però che "é stato comunqe fatto oggi un passo in avanti piccolo ma importante". L'Ue punta al taglio del 20% delle emissioni entro il 2020, offrendo l'aumento al 30% in caso di accordo generale. Gli Stati Uniti non hanno vincoli di medio termine chiedendo che Paesi emergenti, come la Cina, forniscano precise indicazioni. Il Giappone non ha ancora obiettivi al 2020. Il numero due della delegazione Usa (unico tra i grandi Paesi a non aver aderito a Kyoto), Scott Fulton, osserva da parte sua che quello di Kobe "é stato un meeting di discussioni, non di decisioni. Ci si è confrontati, anche con prese di posizione dure, ma si sono fatti passi in avanti". Fulton, come del resto Kamoshita, ritiene sia prematuro fissare target intermedi che dovranno essere definiti in vista della negoziazione più ampia del protocollo post Kyoto, che sarà discusso a Copenhagen a dicembre 2009. Proprio la strada per la capitale danese "é ancora lunga", spiega un comunicato di Ngo Forum (il forum delle organizzazioni non governative), che non nasconde il disappunto per i risultati raggiunti, per certi versi migliori (come per quanto riguarda l'approccio settoriale delle emissioni, integrato rispetto alla proposta giapponese) e per certi altri sotto le attese perché ci "si avvicina a Toyako senza un forte messaggio". La Banca Mondiale, infine, farà aumentare di almeno 5,5 miliardi con l'aiuto di Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone le risorse per il fondo contro il cambiamento climatico a favore dei Paesi poveri per l'utilizzo delle tecnologie pulite.PRESTIGIACOMO, SUMMIT AMBIENTE 2009 IN SICILIA Il prossimo summit ambientale dei ministri degli Otto Grandi si terrà "la prossima primavera nel Sud Italia e spero di poterlo organizzare in Sicilia, la mia regione". E' il ministro Stefania Prestigiacomo a annunciarlo nel corso della conferenza stampa di chiusura del vertice di Kobe, durante la quale c'é stata una sorta di passaggio di consegne tra Giappone e Italia, che nel 2009 avrà la presidenza del G8 e dovrà gestire il delicato passaggio dell'accordo post Kyoto. "Ringrazio il collega giapponese, Ichiro Kamoshita, per l'accoglienza e le condizioni di lavoro", rileva Prestigiacomo, secondo la quale "dopo un confronto anche acceso si è approvato un testo importante, indicato nel documento finale che terremo in grande considerazione". "Siamo convinti - aggiunge - che la collaborazione internazionale, le 3R (raccolta, riciclaggio, riutilizzo, ndr) e la biodiversità sono aspetti fondamentali di cui terremo conto nel prosieguo dei lavori. Così come delle relazioni con i paesi in via di sviluppo con i quali organizzeremo un lavoro il più inclusivo possibile per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti".

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