Perdonateci se stiamo troppo spesso a commentare notizie di tragedie e di mostruosità.
Tuttavia credo che, nonostante ci sia solo da inorridire di fronte alle righe che seguono (davvero molto crude), sia anche il caso di fermarsi sempre un attimo a riflettere per provare (invano?) a capire dove sta andando il mondo e chiedersi se non stiamo impazzendo tutti.
Mi sembra assurdo che tre teenagers possano commettere tali atrocità e sono dell'opinione che accanto ad un raptus di follia e alla mente malata di qualcuno ci sia anche l'influsso di famiglie e di una società incapaci di educare ed in grado solo di trasmettere l'abitudine a guardarsi allo specchio per vedere se il capo che indosso sia sufficientemente firmato e di stare attaccati ad un telefonino piuttosto che avere sinceri rapporti diretti con il mio prossimo.
Perdonate anche la retorica.
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Fonte: ANSA
NISCEMI (CALTANISSETTA) - Con l'invio di un sms è stato stabilito che la quattordicenne Lorena Cultraro doveva essere uccisa perché provocava "problemi con le fidanzate" degli indagati. A trasmettere il messaggio è stato Domenico, 16 anni, arrestato stamani insieme a Giuseppe, di 17 anni e Alessandro di 15 perché accusati di omicidio. A rivelare i retroscena agli inquirenti, ammettendo le proprie responsabilità, è stato Alessandro. La circostanza è stata confermata all'ANSA da fonti qualificate. "Conoscevo Lorena da cinque mesi - dice Alessandro - e con lei avevo avuto anche un rapporto sessuale". L'indagato ricostruisce le ultime ore di vita della quattordicenne, prima di essere uccisa. "Ero davanti alla scuola di Niscemi - racconta Alessandro - insieme a Giuseppe e Domenico. Lorena era lì, e quando ci ha visto arrivare ci ha detto che era sua intenzione incolpare uno di noi tre del fatto che era incinta". "Giuseppe mi disse - aggiunge - che dovevamo ammazzare Lorena per quello che aveva detto". L'indagato ha ricostruito il piano che gli altri due suoi complici avevano preparato il 30 aprile scorso, attirando in una trappola la ragazza. "Domenico - spiega Alessandro - mi inviò un sms nel quale mi diceva più o meno che dovevamo 'ammazzare Lorena'. Da quel momento è scattato il piano nelle campagne alla periferia di Niscemi". Alessandro ricorda che Lorena è stata portata sul posto da Giuseppe con il suo ciclomotore. "All'interno del casolare - aggiunge l'indagato - Domenico e Giuseppe hanno iniziato a spogliare Lorena, che in qualche modo cercava di fare resistenza soprattutto verbale, dicendo che non voleva essere spogliata. Giuseppe e Domenico hanno proseguito e sono riusciti a spogliare del tutto Lorena, e a turno, prima Giuseppe, poi Domenico e per ultimo io, abbiamo avuto rapporti con Lorena". "Finito il mio rapporto con Lorena - aggiunge Alessandro - Giuseppe e Domenico hanno iniziato a prendere a calci e pugni la ragazza, perché aveva messo in giro false notizie nei loro confronti creando problemi con le loro rispettive fidanzate". "Ad un certo punto - spiega l'indagato reo confesso - ho notato Giuseppe o Domenico, non ricordo esattamente chi dei due, anche per la rapidità del gesto, che passavano al collo di Lorena un filo di corrente elettrica o un cavo tv, ed entrambi glielo stringevano fortemente a tal punto da soffocarla. Io me ne stavo in disparte a guardare, e Giuseppe e Domenico mi hanno detto di tapparle la bocca, perché Lorena cercava di gridare aiuto. Preso dalla paura che potevano anche farmi del male, le ho messo la mano sulla bocca fino a quando non ci siamo accorti che Lorena non respirava più e le usciva anche sangue dalla bocca". Per domani è prevista l'autopsia che si svolgerà nell'ospedale di Caltagirone. E sempre per domani è fissata l'udienza di convalida dei fermi davanti al gip del tribunale dei minorenni di Catania. Oggi la procura ha chiesto la convalida dei fermi di polizia giudiziaria.