ResiChannel, web tv ufficiale de La Resistenza

sabato 29 dicembre 2007

Bugie in contrada


Dal sito: www.ansa.it


Clemente Mastella, ancora una perla.


"Mi sembrava un atto dovuto, visto anche l'allarme destato dalle condizioni di salute. In questo caso l'urgenza deriva dalle condizioni di salute. Normalmente per l'attivazione di questi strumenti si impiegano sei mesi. Io mi auguro che si faccia molto, molto prima. L'interessamento parte dal dramma che sta vivendo Contrada, perché io valuto l'aspetto umano, come anche il Presidente della Repubblica ha valutato questo".

(Clemente Mastella, ministro della Giustizia, a proposito della pratica per la grazia a Bruno Contrada, condannato sette mesi fa a 10 anni definitivi per concorso esterno in associazione mafiosa, Ansa, 25 aprile 2007).


"Il Guardasigilli, Clemente Mastella, non ha mai definito la concessione della grazia a Bruno Contrada un atto dovuto, così come invece afferma Antonio Di Pietro sul suo blog".

(nota ufficiale del Ministero della Giustizia, 27 dicembre 2007).


Visita il sito: www.laresistenza.it

giovedì 27 dicembre 2007

Sempre in prima linea




Amata in occidente, beniamina degli americani, Benazir Bhutto, simbolo della democrazia, della modernità, della rivendicazione femminile, è morta in un attentato poco più di due mesi dopo il ritorno in patria, dopo otto anni di esilio volontario, segnata da una lunga battaglia contro accuse di una presunta corruzione e dal dubbio di compromessi poco onorevoli con il regime. I Bhutto, come i Nehru-Ghandi in India, come i Kennedy negli Stati Uniti, sono una delle grandi dinastie politiche del mondo.Il padre Zulfiqar Ali Bhutto fu il primo civile eletto a dirigere un governo del Pakistan. Proprietari terrieri, ricchissimi in un Paese dove ancora oggi il 73 per cento dei 160 milioni di cittadini vive con meno di due dollari al giorno, i Bhutto hanno una storia tragica, di molte morti precoci. Zulfiqar fu impiccato nel 1979, due anni dopo essere stato imprigionato in un colpo di Stato del suo generale Zia ul Haq. Benazir aveva 26 anni, era anche lei in prigione e vi rimase per cinque anni, per lo più in isolamento. Lo vide, con la madre, per mezz'ora, il giorno prima l'esecuzione non annunciata, senza neanche poterlo abbracciare, racconta nella sua autobiografia 'La figlia dell'Est'. Il fratello, Murtaza, che sarebbe dovuto diventare leader del Partito popolare pachistano fondato dal padre, fuggì in Afghanistan dopo la morte di Zulfiqar. Dall'estero guidò una resistenza contro il regime militare e nel 1993 venne eletto deputato in esilio. Tre anni dopo, al ritorno in patria, fu ucciso in circostanze ancora misteriose a Karachi. L'altro fratello, Shahnawaz, venne trovato morto nel suo appartamento in Francia, a Cannes, nel 1985. La vedova di Murtaza, Ghinwa, guida una fazione del Ppp e si oppone al rientro della cognata definendola "un emissario del presidente Bush in Pakistan". Erede politica di Zulfiqar, nel 1988, a 35 anni, bellissima, la Bhutto divenne la prima donna del mondo musulmano a dirigere un governo, eletta nelle consultazioni dopo la morte del generale Zia. Nel 1990 fu destituita, travolta da accuse di corruzione, più o meno fondate, che posero fine anche al suo secondo mandato, dal 1993 al 1996.In ambedue le occasioni, il ruolo del marito Asif Zardari è molto controverso. Mister 10%, lo chiamano in Pakistan, in riferimento alle presunte appropriazioni indebite di milioni di dollari dalle casse dello Stato. Dopo dieci anni, nessuna delle 18 incriminazioni contro Zardari hanno trovato conferma in tribunale, ma egli ha passato almeno otto anni in carcere. E' stato rilasciato nel 2004 con la condizionale. Il presidente Pervez Musharraf ha firmato il 5 ottobre una controversa amnistia che cancella i reati della Bhutto e del marito, aprendo la strada a un accordo di spartizione del potere. Nel 1999, dopo essere stata incriminata - ma registrazioni proverebbero che i giudici erano sotto la pressione dell'allora governo di Nawaz Sharif - la Bhutto ha lasciato il Paese ed è vissuta a Dubai, con i tre figli. Il 18 ottobre di quest'anno, Benazir Bhutto rientra a Karachi. Migliaia di sostenitori scendono per le strade per festeggiare il rientro. Intorno a mezzanotte, al passaggio del corteo, un kamikaze si fa esplodere tra le ali di folla. La Bhutto rimane illesa, ma nell'attacco almeno 139 restano uccise ed oltre 400 ferite. E' il peggior attentato della storia del Pakistan. La Bhutto accusa "elementi" dei servizi segreti pachistani e conferma di voler mantenere il proprio programma e guidare il Partito popolare pachistano (Ppp) nelle elezioni legislative previste a gennaio. Stati Uniti e Gran Bretagna vedevano in lei un leader liberale che avrebbe potuto dare legittimità alla guerra contro il terrorismo del generale Musharraf.

mercoledì 26 dicembre 2007

Auguri a tutti i Resistenti


Un caro augurio di buon natale a tutti i resistenti, con la speranza che a prevalere non sia la moda del consumismo, ma si possa riscoprire la vera origine ed il reale significato della festività.
Vi trasmetto le parole di Raoul Follerau, nelle quali credo possiamo ritrovare l'essenza del Resistente.

«Non scoraggiatevi, non rinunciate,
non desistete, non ascoltate i vili
che, per tradire più comodamente il loro
dovere vi diranno: “Non serve a nulla”.
Ridete in faccia agli scettici, ai prudenti,
ai maligni, a coloro che vanno in
pensione sin da quando sono ancora in
fasce. Applaudite o denunciate, ammirate
o indignatevi, ma non siate neutrali,
indifferenti, passivi, rassegnati.
Fate della vostra vita qualche cosa che
vale. Tutto l’amore
seminato, presto o
tardi, fiorirà...».


Raoul Follerau

Addio Peterson, immenso pianista




E' morto a Toronto a 82 anni il pianista e compositore Oscar Peterson, una leggenda del jazz. Lo ha annunciato la rete televisiva Cbc. Peterson era nato a Montreal nel 1925 e la sua carriera di virtuoso del piano lo ha portato prima ad esibirsi con i maggiori nomi della scena del jazz mondiale, poi a diventare a sua volta un'icona della musica a livello internazionale. Il cattivo stato di salute negli ultimi tempi lo aveva costretto a cancellare piu' volte eventi sul palcoscenico.


Per comprendere la sua grandezza, vi consiglio questo video

lunedì 24 dicembre 2007

Balene, buone notizie


Dal sito: wwww.ansa.it

SYDNEY - Il Giappone ha annunciato oggi che rinuncera', per il momento, alla pesca delle 50 megattere che aveva inizialmente incluso nel ''bottino'' di questa stagione di caccia. L'annuncio e' il primo segnale di apertura che arriva da Tokio, dopo una crescente campagna internazionale contro l'annuale mattanza nel sud del Pacifico. Sei baleniere erano partite il mese scorso alla volta dei mari ghiacciati dell'Antartide, annunciando un target di pesca di 935 cetacei, il piu' grosso bottino degli ultimi vent'anni. A far arrabbiare ambientalisti e appassionati di whale watching, era stata in particolare la decisione di Tokio di includere, per la prima volta in quarant'anni, anche le megattere, considerate a rischio di estinzione e particolarmente amate, in occidente, per i caratteristici salti acrobatici. Per la prima volta in quasi 12 anni, l'Australia, con il neo eletto premier laburista Kevin Rudd, aveva preso una posizione contro il Giappone. Pochi giorni fa, Rudd aveva annunciato che a breve sarebbe partita per i mari del sud una ''nave spia'', dotata di potenti teleobiettivi, per documentare l'attivita' delle baleniere giapponesi. Materiale fotografico che il premier intende portare davanti un tribunale internazionale perche' sia presa una decisione su quella che il Giappone continua a chiamare ''pesca per motivi scientifici''. La pressione sul governo di Tokio nelle ultime settimane e' continuata ad aumentare. Il premier australiano ha sempre lavorato su due fronti, quello diplomatico e quello giudiziario. Intanto, anche i movimenti ambientalisti hanno dichiarato guerra al Giappone. La nave Sea Shepard, salpata due settimane fa dalle coste dell'Australia Occidentale, ha promesso di dar battaglia ai pescherecci, e senza paura di causare risse, come ha fatto lo scorso anno. L'Esperanza, la nave di Greenpeace, e' salpata ieri dal porto di Auckland, anche lei con lo scopo di intercettare i giapponesi impedendo la mattanza, posizionandosi quando possibile tra balene e balenieri. Il Giappone si trova ora in una difficile situazione. Il ministro degli Esteri Masahiko Komura, ha difeso oggi il programma di pesca nipponico, sostenendo che rientra nei trattati internazionali. ''Vorrei comunque intavolare una discussione con l'Australia, e cercare un'intesa tra i nostri due paesi''. E' il primo segnale di disgelo. Le megattere sono particolarmente care agli australiani, che ogni anno, in inverno e primavera, ne osservano il passaggio lungo le coste. I cetacei risalgono dai ghiacci dell'Antartide verso il nord tropicale, dove mettono al mondo i piccoli. Insieme, qualche mese dopo, ridiscendono le coste per tornare nei mari ghiacciati. Il business del whale whatching, in Australia, si aggira sui 180 milioni di euro l'anno.

domenica 23 dicembre 2007

Povera Italia (e vecchia)




"I giorni di gloria sono finiti e l'Italia si appresta a diventare vecchia e povera". Così il Times, con un'intera pagina, descrive il nostro Paese in un lungo articolo in cui spiega che "gli standard di vita sono caduti dietro quelli della Spagna e i politici sono vecchi e stanchi" e quindi "adesso i tristi italiani pensano che il loro futuro sia orribile"."Al di là del malessere diffuso, la speranza c'e": con queste parole di fiducia il presidente di Confindustria e Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, conclude il lungo e critico articolo che il Times dedica all'Italia. "Il nostro paese - spiega Montezemolo interpellato dal quotidiano britannico - non si è solo fermato, ma sta andando indietro. Il problema non è soltanto la carenza di investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche il fatto che ogni italiano pensa al proprio interesse e non al bene comune. Ma l'Italia non è solo pizza e spaghetti - aggiunge Montezemolo con una parola di speranza - Siamo un paese pieno di eccellenze e di energie positive. Possiamo invertire questo declino aprendo il paese al mercato, sbarazzandoci della burocrazia e liberando il talento dei giovani. Al di là del malessere diffuso, la speranza c'é. In Sicilia, il soffocante potere mafioso viene finalmente combattuto da imprendtori, quasi tutti quarantenni e con esperienze europee, che rischiano la vita rifiutandosi di pagare il pizzo".Secondo il quotidiano inglese "c'é un senso di angoscia nazionale in Italia in questo scorcio di 2007" in cui "per la prima volta la Spagna ha superato l'Italia in termini di standard di vita" e in cui si sente "sul collo il fiato della Grecia". Il problema, dice il Times, non riguarda solo prezzi e salari, con un 'mood' che "raggiunge il cuore del dibattito dell'Italia con se stessa sulla propria anima e identità". Gli italiani, con Fabio Capello ct della nazionale inglese e Carla Bruni "che ha conquistato il cuore del presidente francese" stanno ricoprendo ruoli importanti nel mondo, tuttavia, in patria, "sono consumati da un senso di declino nazionale". In particolare, la sensazione è che "il passato é la gloria dell'Italia, ma ne è anche la sua prigione, con la politica e l'economia dominate da una gerontocrazia, mentre gli imprenditori e i politici più giovani sono tenuti a freno". A giudizio del quotidiano, che cita tra le altre le opinioni di Umberto Eco, Michele Salvati, Gianpaolo Pansa, Francesco Caltagirone anche l'arte fa fatica: "Sebbene - si legge nell'articolo - ci siano buoni registi, non c'é nessuno che possa essere paragonato a Fellini o Visconti, e Monica Bellucci, con tutta la sua bellezza, non è Sofia Loren (e in ogni caso vive a Parigi)". Prendendo spunto dal libro 'La Casta', il Times si sofferma poi sugli sprechi della politica, con "il Quirinale che costa quattro volte quanto Buckingham Palace" e sottolinea le criticità del mondo del lavoro dove "prevale una mentalità di lavoro per tutta la vita", con posti assegnati "non sul merito ma attraverso una rete di favori reciproci e legami familiari noti come 'raccomandazione' (in italiano, ndr)" e con scioperi a ripetizione. "Perfino il nucleo familiare italiano - continua il Times - una volta baluardo (con la Chiesa Cattolica) della società italiana, è in declino, con un aumento dei tassi di divorzio, una bassa natalità e l'incremento dei genitori single", anche se la famiglia "continua a rappresentare un rifugio per i giovani italiani". Il quotidiano punta poi il dito sulla povertà delle famiglie (11%), i costi dell'energia, la forza dell'euro che colpisce l'industria del lusso e la concorrenza dall'Asia sul tessile. Il risultato, conclude il Times citando la ricerca dell'Università di Cambridge, "é che gli italiani sono i meno felici d'Europa", anche se "c'é una speranza": "In Sicilia - ricorda il quotidiano - il potere invalidante della mafia è finalmente contrastato dagli imprenditori, quasi tutti quarantenni con esperienza in campo europeo, che rischiano la vita rifiutandosi di pagare il pizzo".SINGOLARE 'TIMES' QUANDO ITALIA SUPERA GB IN EXPORT - "E' singolare che questo articolo esca proprio quando i dati sull'export evidenziano come l'Italia avrebbe superato la Gran Bretagna". Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, avrebbe commentato così con i suoi collaboratori, secondo quanto si apprende, l'articolo uscito oggi sul 'Times' che boccia il Belpaese.

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