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sabato 26 gennaio 2008
La 55a giornata mondiale dei malati di lebbra
Dal sito: www.aifo.it
Lebbra: una malattia dimenticata. Con questa frase, scelta dall'AIFO per promuovere la 55a Giornata mondiale dei malati di lebbra, si svolgerà una campagna di sensibilizzazione, educazione e informazione che culminerà, domenica 27 gennaio 2008, nella celebrazione della ricorrenza istituita da Raoul Follereau. In un periodo in cui si registrano aumenti dei nuovi casi di lebbra in paesi endemici come il Brasile, è sempre più importante tenere vivi l'attenzione e l'impegno di tutti per sconfiggere le cause profonde della malattia. Le iniziative dell'AIFO godono dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e del Patrocinio del Segretariato Sociale RAI.
Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli Ultimi. Ogni anno i volontari della nostra associazione organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini. Questa iniziativa mira a sensibilizzare la popolazione nei confronti della lebbra e dei temi legati allo sviluppo socio-sanitario nei Paesi a basso reddito, e a raccogliere fondi a favore dei progetti promossi dall’AIFO per la cura dei malati di lebbra. Il miele utilizzato proviene da piccoli produttori delle aree rurali della Croazia attraverso il circuito del Commercio equo e solidale.
Domenica 27 gennaio, puoi acquistare il miele della solidarietà per appoggiare i progetti AIFO in Brasile ed i piccoli produttori del SUD del mondo.
A Mesagne saranno allestiti banchetti di fronte a tutte le parrocchie ed in P.za Vittorio Emanuele.
Domani giornata della memoria
LA RESISTENZA crede che nulla sia meglio di questo scritto di Levi per commemorare l'olocausto. Perché non si ripeta, mai più.
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SE QUESTO E' UN UOMO
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fangoChe non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna,
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi
venerdì 25 gennaio 2008
Soluzioni meno immonde
Contributo di Raffaele Caccioppola
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Siccome ultimamente siamo sottoposti a un fuoco di fila da parte dei media per l'emergenza rifiuti e siccome gli stessi ci presentano le loro soluzioni al problema come le uniche possibili (MEGA DISCARICHE, MEGA INCENERITORI a cui è stato simpaticamente sostituito il nome con il termine (di nuovo conio) TERMOVALORIZZATORI, vi chiedo gentilmente di cliccare questo link http://it.youtube.com/watch?v=o8De1Qt_wGU&NR=1. Potrete vedere come sia possibile smaltire i rifiuti con un impatto ambientale ridicolo rispetto a quello di un inceneritore (ebbene si, io continuo a chiamarli così). L'emergenza che è in atto in Campania è diventato il mezzo attraverso il quale i soliti noti (ma soprattutto non noti) stanno imponenendo la scelta più lucrosa per le loro tasche. Gli inceneritori che propagandano tanto (compreso quello di Brescia spacciato come il meno inquinante del mondo) rilasciano nell'aria nanoparticelle, cioè particelle di dimensioni dell'ordine di miliardesimi di millimetro. La legislazione attuale impone controlli sulle PM10, che particelle di dimensioni dell'ordine di milionesimi di millemetro che gli inceneritore non rilasciano perchè dotati di filtri che riescono a bloccare. In poche parole, i filtri degli inceneritori bloccano le particelle più grosse (le PM10) mentre quelle più piccole (le nanoparticelle) fuggono via e si diffondono, con fare goliardico, nell'aere, sghignazzando e prendendo per il culo i passanti.Le PM10, se diffuse nell'aria, provocano: bronchiti, allergie, eczemi, emorroidi a grappolo, gotta, flautolenze molesta ecc., insomma rompono i coglioni ma non sono così cattive.Le nanoparticelle invece, essendo così piccole, sono più bastarde dei politici che ci rappresentano (con le dovute eccezioni, altrimenti passo per qualunquista), giacchè penetrano nei polomoni, entrano in circolo, penetrano la membrana delle cellule e, alla fine di questo affascinante viaggio nel corpo umano, provocano il cancro. Anche a distanza di anni eh, non hanno mica tanta fretta...Vi chiederete:"ma questi perchè vogliono farci così male? Quale motivo avrebbero per farlo?"In realtà il motivo c'è, e guarda caso è economico, perchè i costruttori e i gestori degli inceneritori sono finanziati dallo Stato con il cosiddetto CIP6, che sarebbe un incentivo che in origine avrebbe dovuto favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili (il 7% delle nostre bollette Enel viene utilizzato per i finanziamenti CIP6).Purtroppo all'epoca della pubblicazione della legge che istituiva il CIP6, al tipografo addetto alla stampa della gazzetta ufficiale scappo qualche lettera in più e accanto alla dicitura "fonti rinnovabili" aggiunse "e assimilate". E fu così che, dai primi anni '90 in poi, il 90% degli incentivi per le fonti rinnovabili finirono per finanziare gli inceneritori. I soldi destinati a questo business non sono proprio bruscolini. Per darvi un'informazione precisa posso dirvi che, in base ai miei calcoli, si tratta di bastimentidivagonatediautotrenidisvariatimilionidieuro.
giovedì 24 gennaio 2008
L'orgoglio della zebra
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MILANO - Non ci sono né vincitori né vinti nel primo derby d'Italia, valevole per i quarti di finale di Tim Cup. Finisce 2-2 ma è la Juve a fare un notevole passo verso la semifinale. I bianconeri per buona parte della partita confermano di essere ancora lontani dall'Inter, e in superiorità numerica (nerazzurri in 10 per l'espulsione di Burdisso dopo soli 8') riescono a prendere due gol da un avversario che si limita solo a fare l'ordinaria amministrazione ma che infierisce con uno straordinario Julio Cruz. La squadra di Ranieri conferma nell'occasione delle due reti subite tutti i limiti del reparto difensivo. Poi però i bianconeri nel finale riescono a riequilibrare una partita già persa grazie a Del Piero e a un improvvisato goleador, Boumsong. L'inter spreca un'altra buona occasione per battere la Juve e al ritorno a Torino ci sarà da sudare. Mancini risparmia Ibrahimovic e altri titolari; in porta torna Toldo, che ha recuperato dall'infortunio subìto lo scorso 20 ottobre, nel match con la Reggina; in attacco la coppia argentina Crespo-Cruz. Ranieri deve fare a meno dello squalificato Almiron, oltre agli indisponibili Zebina, Camoranesi, Buffon, Nedved, Chiellini e Salihamidzic; in porta c'è Belardi, mentre la coppia d'attacco è Iaquinta-Del Piero; Trezeguet va inizialmente in panchina ma solo per 7' perché Marchionni è costretto a lasciare subito il campo per infortunio. Dopo appena 8' l'Inter si ritrova in dieci per l'espulsione di Burdisso, che sgambetta Del Piero lanciato a rete. Poche le emozioni anche se la Juve comincia con un piglio più deciso. Al 17' ci prova di testa Trezeguet ma Toldo si fa trovare pronto. Lenta e prevedibile la manovra dei bianconeri che si fanno pericolosi solo su calcio piazzato al 26' con Iaquinta, ottimo l'intervento in angolo di Toldo. L'Inter si propone al 30' con un'incursione dalla destra di Solari che però tarda a mettere il pallone al centro e tira addosso a Belardi. Al 37' uscita a vuoto di Belardi e Materazzi di testa a porta vuota spedisce alto. Per il resto l'Inter controlla senza problemi una Juve poco reattiva.
Nella ripresa non cambia il tema tattico del match con le squadre piuttosto statiche. Il vantaggio dell'Inter arriva inatteso proprio nel momento in cui la Juve si trovava in 11 contro 9 con un'incredibile leggerezza della retroguardia bianconera. Al 9' perfetto lancio di Pelè per Cruz dimenticato da Legrottaglie, l'attaccante non si lascia sfuggire l'occasione e di testa batte Belardi. Mancini inserisce Javier Zanetti al posto di Solari. La Juve subisce il colpo e non riesce a reagire. Si fa male anche Birindelli che lascia il posto a Boumsong, mentre nell'Inter Cambiasso rileva Crespo. Al 29' raddoppio dell'Inter ancora con Cruz, il giustiziere dell'area di rigore anticipa Boumsong e fa secco Belardi. Al 34' si fa male Materazzi, si perde tempo prima della sostituzione con Vieira e questa volta la Juve sfrutta la doppia superiorità: Trezeguet serve Del Piero che con un sinistro vincente al volo supera Toldo. Al 39' il pareggio: angolo di Palladino e colpo di testa vincente di Boumsong. Non è finita: c'è ancora tempo per una gran giocata di Cruz, che questa volta colpisce il palo esterno.
Nella ripresa non cambia il tema tattico del match con le squadre piuttosto statiche. Il vantaggio dell'Inter arriva inatteso proprio nel momento in cui la Juve si trovava in 11 contro 9 con un'incredibile leggerezza della retroguardia bianconera. Al 9' perfetto lancio di Pelè per Cruz dimenticato da Legrottaglie, l'attaccante non si lascia sfuggire l'occasione e di testa batte Belardi. Mancini inserisce Javier Zanetti al posto di Solari. La Juve subisce il colpo e non riesce a reagire. Si fa male anche Birindelli che lascia il posto a Boumsong, mentre nell'Inter Cambiasso rileva Crespo. Al 29' raddoppio dell'Inter ancora con Cruz, il giustiziere dell'area di rigore anticipa Boumsong e fa secco Belardi. Al 34' si fa male Materazzi, si perde tempo prima della sostituzione con Vieira e questa volta la Juve sfrutta la doppia superiorità: Trezeguet serve Del Piero che con un sinistro vincente al volo supera Toldo. Al 39' il pareggio: angolo di Palladino e colpo di testa vincente di Boumsong. Non è finita: c'è ancora tempo per una gran giocata di Cruz, che questa volta colpisce il palo esterno.
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mercoledì 23 gennaio 2008
Il varco d'Egitto
Fonte: ANSA
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RAFAH/TEL AVIV - Hamas ha colto tutti di sorpresa e mentre i valichi fra Gaza ed Israele restano sostanzialmente chiusi anche oggi, per il quinto giorno consecutivo, i miliziani palestinesi hanno fatto saltare con la dinamite e raso al suolo il muro di confine con l'Egitto. Oltre trentamila palestinesi, chiusi nella striscia di Gaza dal giugno scorso (quando cioé Hamas compì un colpo di mano militare contro le forze di Abu Mazen) sono sciamati nel Sinai egiziano, senza che i militari tentassero più di fermarli dopo che ieri invece avevano bloccato con la forza una manifestazione di donne. La televisione di Hamas 'Voce di al-Aqsa' e la rete araba al-Jazira hanno mandato in diretta le immagini dell'annientamento del confine, e gli effetti sono stati immediati. In tutta la striscia di Gaza migliaia di persone si sono subite dirette verso l'Egitto per compiere acquisti di generi di prima necessità. Da Gaza Hamas ha lanciato appelli urgenti al mondo islamico ed arabo affinché tutti si mobilitino per sfruttare la "breccia di Rafah" ed inoltrare così aiuti umanitari urgenti al milione e mezzo di abitanti della Striscia. L'iniziativa di Hamas ha sbilanciato la diplomazia regionale. L'Egitto si trova ora a corto di mezzi di fronte alle masse di palestinesi che entrano nel proprio territorio. Da Ramallah un portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, Nabil Abu Rudeina, ha imputato ad Israele la responsabilità degli eventi odierni. Se Israele non avesse bloccato i valichi, quando la settimana scorsa infuriavano combattimenti a Gaza e piovevano razzi palestinesi sul Neghev, la situazione non sarebbe degenerata a tal punto. Adesso, ha detto Abu Rudeinah all'ANSA, intensi contatti sono in corso fra Ramallah e il Cairo per stabilizzare la situazione: le forze di Abu Mazen, ha detto, sono pronte a tornare al valico di Rafah, dove si trovavano fino al giugno scorso insieme con osservatori dell'Unione europea. In Israele regna forte preoccupazione perché i capi delle milizie palestinesi sono adesso completamente liberi dei propri spostamenti e perché è molto cresciuto il rischio di furti di armi e munizioni dal Sinai verso Gaza. Il portavoce del ministero degli esteri, Arieh Mekel ha rilevato che Israele non ha più forze in quella zona e che è adesso responsabilità del governo egiziano mantenere il controllo del confine con Gaza sulla base degli accordi del 2005, quando avvenne il ritiro israeliano da Gaza. "Siamo molto preoccupati dalla situazione" ha confermato Mekel. Mentre il confine fra Gaza ed Egitto viene cancellato in queste ore da ruspe palestinesi, i valichi fra Gaza ed Israele restano chiusi anche oggi, con la eccezione di forniture di carattere umanitario. Nella nottata, nel sud della striscia di Gaza, si è verificata una incursione militare israeliana, in cui un miliziano palestinese è rimasto ucciso.
Ciao cowboy
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Fonte: ANSA
NEW YORK - Shock nel mondo del cinema: Heath Ledger, uno dei più promettenti attori della nuova generazione e la star de 'I segreti di Brokeback Mountain', è stato trovato morto a New York nell'appartamento dell'attrice Mary Kate Olsen. La polizia sta indagando sulla possibilità di una overdose. Ledger, che aveva 28 anni, avrebbe dovuto tornare sul set per 'The Dark Night', un sequel alla serie di Batman. Aveva recitato anche in 'Monster ball', 'A Knight's Talé e 'The Patriot'. Il suo utimo ruolo, di cui non era orgoglioso, era stato in 'I'm not There' di Todd Haynes in cui è uno di pool di attori tra cui Cate Blanchett e Richard Gere che interpretano personaggi ispirati a Bob Dylan. Heath Ledger stato trovato morto nell'appartamento di Broome Street a Soho dalla massaggiatrice che era era venuta a trovarlo per un appuntamento. La donna era stata fatta entrare da una cameriera che a sua volta aveva bussato alla porta della camera da letto del giovane attore. Ledger era steso sul letto, nudo e privo di sensi. Le due donne hanno immediatamente chiamato la polizia. Gli agenti non sospettano azioni criminali ma hanno detto di avere trovato pasticche vicine al corpo del giovane. "Stiamo indagando sulla possibilità di una overdose", ha detto il portavoce della polizia Paul Browne. Mary Kate Olsen, che ha 21 anni ed è famosa come metà di una coppia di due ex bambine prodigio della tv, si trovava in California. Non è chiaro perché Ledger si trovasse in casa sua. Heath Ledger era nato a Perth in Australia e doveva il suo nome, Heathcliffe, al personaggio del romanzo di Emily Bronte Cime Tempestose, amato da sua madre. Il suo ruolo più celebre era stato nel 2005, in 'I segreti di Brokeback Mountain', il film tratto da un racconto di Annie Proulx su due cowboy che si innamorano a dispetto delle convenzioni sociali. Per questa parte Ledger era stato paragonato dai critici a Marlon Brando e Sean Penn ed era stato candidato all'Oscar. "Magicamente e misteriosamente Ledger sparisce sotto la pelle del suo personaggio", aveva scritto Stephen Holden del New York Times. Sul set de 'I segreti di Brokeback Mountain' Heath Ledger aveva incontrato la sua co-star Michelle Williams e si era innamorato. La love story dei due attori si era svolta sotto i flash dei paparazzi e la coppia aveva avuto una bambina, Matilda Rose, che oggi ha due anni. Heath e Michelle si erano trasferiti a Brooklyn, ma da un anno si erano separati.
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lunedì 21 gennaio 2008
Auditel, che fregatura
Tratto dal libro "Manifesto contro la televisione"
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Più persone guardano un programma e più la pubblicità paga in termini economici, seguendo la logica perversa e deleteria dell’audience! Ormai questo termine è diventato così familiare che è entrato nel nostro bagaglio culturale: ma cosa significa esattamente audience? Il dizionario inglese la definisce come «le persone alla portata di orecchio», per via della sua radice latina, ma anche «spettatori» e «uditorio». In termini pubblicitari, e cioè l’ambito che interessa noi e loro, l’audience è l’insieme della popolazione (spettatori) che viene raggiunta dal mezzo televisivo in un determinato periodo di tempo: quindi, una vera e propria unità di misura (spettatori per tempo) messa a disposizione dai pubblicitari per i loro loschi intrallazzi commerciali. Tutto ruota attorno alla raccolta pubblicitaria, che ci piaccia o meno. In passato la “tivù” di Stato usufruiva di un “Servizio Opinioni” che aveva la funzione di stabilire il gradimento e la partecipazione degli spettatori, in pratica si occupava di controllare la qualità stessa degli spettacoli trasmessi. La forte pressione economica delle pubblicità, delle “tivù” private (Fininvest in primis), e la concorrenza a volte sleale di queste ultime, hanno profondamente cambiato tale sistema, passando dall’indice qualitativo a quello quantitativo. Una svolta notevole che ha rivoluzionato tutto il sistema radio-televisivo. Da quel momento in poi, infatti, non è importante se alla gente piace o meno un programma, è importante che lo si guardi e basta!
Nasce a questo punto (esattamente nel 1986, grazie un patto stretto tra la Rai, la Fininvest e l’UPA, gli utenti della pubblicità) il più ridicolo e fittizio sistema di controllo nelle mani del potere economico: l’Auditel®. Una società privata («in regime di monopolio»1) nelle mani delle seguenti società: Rai Spa, Utenti e pubblicità, Agenzie e Centri media, ed editori FIEG.2 I numeri che trasmette attraverso rivelazioni giornaliere (minuto per minuto), vengono interpretati con devozione quasi avessero facoltà divine, e infatti è proprio così: possono creare una carriera o distruggerla, modificare un intero palinsesto e muovere miliardi e miliardi di euro! Un potere enorme. Il problema, come al solito, è che anche in questo caso abbiamo a che fare non con dati reali ma con banali e spesso erronee proiezioni statistiche. Non ci credete? Bene, allora dovete sapere che i dati dell’Auditel® vengono raccolti su un campione di 5.101 famiglie3 (consapevoli ovviamente di esserlo), distribuite nell’intero paese, a cui sono stati consegnati dei telecomandi molto particolari e un meter4.
Con questi telecomandi speciali (più o meno uno per ogni costituente, dal capofamiglia al figlio piccolo, per un totale di circa 14.000 persone), e attraverso il meter, è possibile sapere cosa effettivamente stanno guardando in televisione in ogni momento, e da questo carpire le preferenze del piccino il pomeriggio, della mamma alla mattina e magari del papà in piena notte, per esempio. I dati raccolti, tra le 2 e le 5 del mattino, vengono inviati attraverso la linea telefonica al centro di elaborazione dati della AGB-Italia che elabora e analizza le preferenze degli utenti. Tali preferenze, o meglio pseudo-preferenze, sono del tutto approssimative e imprecise, perché non è possibile impedire a una persona l’uso di più telecomandi (il papà, per esempio, potrebbe usare quello del figlio di notte e viceversa), falsando di conseguenza i risultati; per non parlare poi degli errori grossolani da parte della stessa Auditel®: canali sintonizzati e orari di utilizzo errati.
Non stupiscono, allora, le numerose denunce d’inaffidabilità5, e il tentativo, dichiarato dal direttore dell’Auditel®, di migliorare il sistema modificando le classi socio-economiche delle famiglie campione che partecipano al rilevamento. Avete capito? Quando, allora, gli addetti ai lavori si gongolano parlando di un programma che ha fatto il 50% di share (cioè la metà delle televisioni in Italia) si riferiscono - e nessuno lo sottolinea - non a decine di milioni di televisioni, ma semplicemente alla metà del campione Auditel®, e quindi a poco più di 2.500 famiglie! Chiaro il giochetto?
E’ una bella differenza paragonare 15.000.000 di televisioni a 2.500, o sbaglio? Questa è l’ennesima presa per i fondelli! Usano un insignificante campione di poche migliaia di persone e statisticamente lo fanno diventare rappresentativo dell’Italia intera. Ma la realtà è che non rappresenta alcunché, e questo i “signori della truffa” lo sanno perfettamente, ma fanno finta di niente continuando a fregarci con dati, tabelle e indici. E tutti ci cascano come degli allocchi, noi spettatori e soprattutto le aziende che investono miliardi in pubblicità televisiva. Si spendono fiumi di soldi in funzione di un dato irreale e sicuramente manipolabile: chi, infatti, può garantire l’onestà di questi dati così importanti?
Nasce a questo punto (esattamente nel 1986, grazie un patto stretto tra la Rai, la Fininvest e l’UPA, gli utenti della pubblicità) il più ridicolo e fittizio sistema di controllo nelle mani del potere economico: l’Auditel®. Una società privata («in regime di monopolio»1) nelle mani delle seguenti società: Rai Spa, Utenti e pubblicità, Agenzie e Centri media, ed editori FIEG.2 I numeri che trasmette attraverso rivelazioni giornaliere (minuto per minuto), vengono interpretati con devozione quasi avessero facoltà divine, e infatti è proprio così: possono creare una carriera o distruggerla, modificare un intero palinsesto e muovere miliardi e miliardi di euro! Un potere enorme. Il problema, come al solito, è che anche in questo caso abbiamo a che fare non con dati reali ma con banali e spesso erronee proiezioni statistiche. Non ci credete? Bene, allora dovete sapere che i dati dell’Auditel® vengono raccolti su un campione di 5.101 famiglie3 (consapevoli ovviamente di esserlo), distribuite nell’intero paese, a cui sono stati consegnati dei telecomandi molto particolari e un meter4.
Con questi telecomandi speciali (più o meno uno per ogni costituente, dal capofamiglia al figlio piccolo, per un totale di circa 14.000 persone), e attraverso il meter, è possibile sapere cosa effettivamente stanno guardando in televisione in ogni momento, e da questo carpire le preferenze del piccino il pomeriggio, della mamma alla mattina e magari del papà in piena notte, per esempio. I dati raccolti, tra le 2 e le 5 del mattino, vengono inviati attraverso la linea telefonica al centro di elaborazione dati della AGB-Italia che elabora e analizza le preferenze degli utenti. Tali preferenze, o meglio pseudo-preferenze, sono del tutto approssimative e imprecise, perché non è possibile impedire a una persona l’uso di più telecomandi (il papà, per esempio, potrebbe usare quello del figlio di notte e viceversa), falsando di conseguenza i risultati; per non parlare poi degli errori grossolani da parte della stessa Auditel®: canali sintonizzati e orari di utilizzo errati.
Non stupiscono, allora, le numerose denunce d’inaffidabilità5, e il tentativo, dichiarato dal direttore dell’Auditel®, di migliorare il sistema modificando le classi socio-economiche delle famiglie campione che partecipano al rilevamento. Avete capito? Quando, allora, gli addetti ai lavori si gongolano parlando di un programma che ha fatto il 50% di share (cioè la metà delle televisioni in Italia) si riferiscono - e nessuno lo sottolinea - non a decine di milioni di televisioni, ma semplicemente alla metà del campione Auditel®, e quindi a poco più di 2.500 famiglie! Chiaro il giochetto?
E’ una bella differenza paragonare 15.000.000 di televisioni a 2.500, o sbaglio? Questa è l’ennesima presa per i fondelli! Usano un insignificante campione di poche migliaia di persone e statisticamente lo fanno diventare rappresentativo dell’Italia intera. Ma la realtà è che non rappresenta alcunché, e questo i “signori della truffa” lo sanno perfettamente, ma fanno finta di niente continuando a fregarci con dati, tabelle e indici. E tutti ci cascano come degli allocchi, noi spettatori e soprattutto le aziende che investono miliardi in pubblicità televisiva. Si spendono fiumi di soldi in funzione di un dato irreale e sicuramente manipolabile: chi, infatti, può garantire l’onestà di questi dati così importanti?
Te gusta la noche de Cuba?
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Fonte: ANSA
L'AVANA - Il presidente cubano Fidel Castro ha votato oggi a L'Avana nel luogo segreto in cui trascorre la sua convalescenza. Lo ha reso noto la tv cubana: uno speaker ha letto un suo messaggio nel quale, tra l'altro, scherza sulla sua situazione. "Venti freddi venuti dal nord - ha scritto il leader maximo facendo riferimento al maltempo di oggi a Cuba - e una pioggia sottile nella zona occidentale cercano di cospirare contro le nostre elezioni. Io ho fatto il mio dovere, e non mi sono neanche bagnato". Poi ha spiegate che un membro del collegio elettorale è andato da lui, "come da altri nella mia situazione". Un seggio speciale infatti è stato approntato per lui, così come era avvenuto nella prima fase delle elezioni cubane in ottobre, per l'elezione dei delegati per i consigli municipali. Nel messaggio letto alla televisione, Castro ha anche sottolineato l'alto numero di votanti, "il nostro senso civico e la nostra cultura" che tutto il mondo può vedere. CHIUSE OPERAZIONI VOTOLe operazioni di voto nei quasi 39.000 seggi predisposti a Cuba per scegliere i membri dell'Assemblea nazionale e delle Assemblee provinciali si sono chiuse ieri alle 18 (le 24 italiane), con una prevedibile alta affluenza degli 8,4 milioni di aventi diritto. La Commissione elettorale nazionale (Cen), citata dall'agenzia di stampa Ain, ha indicato che già alle 14:30 aveva votato una media dell'89,1% dei potenziali elettori, che nel complesso erano oltre 8,6 milioni. La zona in cui si era più votato all'inizio del pomeriggio era L'Avana (94%), seguita dalla provincia di Granma (92%). La stessa Cen ha indicato che i risultati riguardanti i 614 membri del Parlamento e i 1.201 membri delle 14 Assemblee provinciali saranno diffusi a partire dal primo pomeriggio.
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