Un pensiero dovuto: oggi, 6 ottobre 2007, ricorre la giornata di mobilitazione mondiale contro la giunta militare del Myanmar, promossa da Amnesty International.
Decine di manifestazioni e migliaia di persone in piazza in molti Paesi : a Londra, migliaia di persone hanno manifestato indossando fasce color ruggine come le tonache dei monaci buddisti. Corteo di protesta anche a Melbourne, in Australia, con slogan contro lo spargimento di sangue. Piccoli gruppi in Thailandia, Malesia, Bangladesh.
La Resistenza non ha modo di organizzare una manifestazione, ma si associa con il cuore e con la mente a tali "voci", indirizzate sì al regime birmano, ma indirettamente a qualunque forma di regime politico e status sociale contrario alla libertà individuale ed al rispetto dei diritti umani.
E mentre rimaniamo solidali con il popolo birmano, attendiamo l'intervento sostanziale dell'ONU, all'interno del quale sta circolando un progetto di risoluzione che condanna la repressione violenta della Giunta militare birmana. Tale progetto, proposto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, segue l’intervento a porte chiuse dell’inviato delle Nazioni Unite nel Paese asiatico, Ibrahim Gambari, che ha parlato dell’impossibilità di ritornare alla situazione politica precedente alla crisi.
Attendiamo... speriamo... e resistiamo...
Un abbraccio a tutti.
Flavio D.