ResiChannel, web tv ufficiale de La Resistenza

lunedì 28 novembre 2011

LR | 28.11.11, Perché Resistenza



Chi ci segue con affetto e passione,

sa con quanta forza di volontà, umiltà e rispetto altrui,

noi si provi a fare musica.

Senza catene, senza doppie facce,

senza fini politici o simili,

ma solo con la voglia di proporre le nostre idee,

la nostra personalissima visione del mondo,

la nostra RESISTENZA ai problemi che fare musica oggi

(e qualunque altra attività) comporta.

Si chiama RESISTENZA per questo,

ma ancora qualcuno non l'ha capito.

Stiamo valutando piccole offerte relativi a live dimostrativi,

o più semplicemente acustici, e m'è capitato di sentirmi chiedere,

oggi, non ieri... oggi:

"avreste un altro nome con cui chiamarvi,

visto che dove andrete a suonare

appartengono ad una nazione ex-comunista

e il nome La Resistenza potrebbe causare problemi...?"

Ma io mi domando: quali problemi?

I problemi ce li ha chi non si informa,

chi lavora in favore di pregiudizi.

Noi ci chiamiamo LA RESISTENZA

non per motivi politici,

ma perché sin dall'inizio sapevamo

che avremmo dovuto lottare contro mille pregiudizi,

contro l'ignoranza (nel senso nobile, dai),

contro l'insipienza di chi non si prende la briga

di cercare due TAG semplicissimi in rete.

Cerchino "LA RESISTENZA" su google, lor signori...

e mi dicano se riscontrano in una qualsiasi delle nostre canzoni,

nulla di diverso dalla semplice espressione di un pensiero.

Si chiama musica, ragazzi.

Si chiama libertà.

Ecco, noi, io, non cambieremo mai il nostro nome:

LA RESISTENZA.

Si chiamerà sempre così,

piaccia o non piaccia.

LA RESISTENZA.

Curiosi di sapere cosa abbia risposto all'interlocutrice al telefono?

Testuale:

"Beh, potremmo chiamarci i FIGLI del SOLE.."

e, subito dopo,

"Non vorremo crearvi casini,

rivolgetevi a progetti musicali

con nomi a voi più congeniali".

Io resisto.

Resisto ancora.

E tu, che fai?

Enrico Cervellera

IRSTR

IMPORTANTE

Per scoprire il significato de La Resistenza clicca qui:

http://youtu.be/SG0BgpMNTcQ

Quindi ascolta le nostre song:

http://laresistenza.jimdo.com/musica/

Infine resisti con noi:

https://www.facebook.com/LaResistenza


martedì 21 giugno 2011

LR | 21.06.2011, Prove di primavera (I)


Resistere non è facile. E nessuno aveva pensato il contrario. Anche perché questa resistenza è fatta di note e passione. Passione per la vita, per la notte e per la musica, ovviamente. Prosegue dunque la "costruzione" della band. Niente di più facile, si potrebbe pensare. E invece no. Ore di prove, centinaia di chilometri, energie che vanno e vengono. Insomma, amici e resistenti carissimi, si resiste. In questo viaggio quello che conta è la voglia di fare, la "volontà" si direbbe se ancora la cosa fosse in voga. Uno spot diceva che il bello di un viaggio è il tragitto. E noi ce lo stiamo godendo. Per chi volesse unirsi a noi, la strada è semplice: http://www.facebook.com/LaResistenza.

Per vedere il nostro ultimo video: http://youtu.be/hrPXdCCU1Rk

giovedì 2 giugno 2011

LR | 02.06.2011, Bersagliere ha cento penne



Il bersagliere ha cento penne

e l'alpino ne ha una sola,

il partigiano ne ha nessuna

e sta sui monti a guerreggiar.

Là sui monti vien giù la neve,

la bufera dell'inverno,

ma se venisse anche l'inferno

il partigiano riman lassù.

Quando viene la notte scura

tutti dormono alla pieve,

ma camminando sopra la neve

il partigiano scende in azion.

Quando poi ferito cade

non piangetelo dentro al cuore,

perché se libero un uomo muore

che cosa importa di morir.

Anonimo.

http://facebook.com/LaResistenza

IRSTR

martedì 17 maggio 2011

LR | 17.05.2011, Prove a Martello (new video)

Enrico Cervellera prova con Enrico Martello, talentusoso chitarrista di Brindisi, La versione del brigante, il nuovo pezzo de La Resistenza.

Guarda, condividi, commenta, resisti:

http://youtu.be/faShbFy0QLo

IRSTR

domenica 15 maggio 2011

LR | 15.05.2011, Mad World, Prova Tra Amici (New Video)



Salve resistenti,

per chi non lo avesse visto,

è disponibile un nuovo simpatico video dal ResiSTUDIO.

Enrico Cervellera con Angelo D'Errico

e Stefano Capitanio

intonano giocosamente Mad World dei Tears For Fears.


Guarda il video qui:

http://youtu.be/6hecd3vBtj8


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e diventa nostro fan.

Se vorrai,

saprai trovarci.


IRSTR

sabato 30 aprile 2011

LR | 30.04.2011, Timbales on Ombre

Enrico Cervellera registra il grande Angelo Schettino e i suoi timbales.

Guarda il video qui:

http://youtu.be/ED0fHAyzAE8

LR | 29.04.2011, Signori, arriva il momento

Signori, arriva il momento, nella vita di un uomo,
in cui questi deve decidere fra resistere o scappare.
Io scelgo di resistere.

(Charles Bukowski)

IRSTR

* * * * *
Parliamone qui:
http://www.facebook.com/laresistenza

LR | 28.04.2011, Giuseppe Iaia & Il Brigante


Resistenti carissimi,

ecco a voi il video che aspettavate.

Giuseppe Iaia ed Enrico Cervellera proseguono la lavorazione

de La Versione Del Brigante.

Clicca qui per vedere il video:

http://www.youtube.com/watch?v=FWN40tz-Smg

domenica 17 aprile 2011

LR | 17.04.2011, Tempi duri



Ragazzi, volevo condividere con voi la gioia per stare a "lavorare" cn due grandi musicisti come Angelo Skettino e Giuseppe Iaia. Mizzica che TIRO tutti e due... accipikkia... vanno presi con le molle perché il loro groove spinge tantissimo. Avevo studiato le nuove canzoni perché fossero elettroniche, ma al contempo, sotto sotto, fossero eseguibili scientemente anche da un quartetto di musici armati di tenacia e scrupolosa pazienza per inventare/imparare le parti.

Non sono facili, le parti di sto disco che sto elaborando. E non è facile mettere insieme il tutto. Non è facile, ma non è detto che non sia bellissimo. Personalmente mi sto molto divertendo a provare con Giuseppe e Angelo, due caratteri diversi, ma due talenti, almeno credo. Dico "almeno credo" perché non sono io a poter giudicare nessuno. Lungi da me. Ma son certo che avrete la mia stessa sensazione, quando li sentirete. Questi due son nati per suonare. Ci unisce il lato estetico, molto discutibile, la puntigliosità (che in musica si traduce in ore di maniacali prove e contro-prove), la voglia di fare musica. Vabbè, ho detto troppo, come dice Stipe in Losing My religion ("Oh no, I’ve said too much"). Lasciamo sia la musica a parlare, anzi i tempi "duri" (come recita il titolo) di questa solida componente ritmica che La Resistenza sta costruendo per il 2011. Enrico, Angelo, Giuseppe. Manca un chitarrista, per ora. Che magari sappia mettere due note sulla tastiera e fare un po' di coretti. In attesa di Alessandro Mitrugno, chissà non si trovi un amico in giro per il contado.

Resistentemente,

Enrico Cervellera


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giovedì 14 aprile 2011

LR | 14.04.2011, Bass & Coffee

Enrico Cervellera e Giuseppe Iaia provano La Versione del Brigante.

Leggi e commenta qui:

http://www.youtube.com/watch?v=7IFhiN0twpw




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venerdì 8 aprile 2011

LR | 08.04.2011, Della speranza




La forte speranza è uno stimolante vitale molto più grande di qualsiasi particolare felicità che si stia davvero realizzando. Si deve sostenere i sofferenti con una speranza che non possa essere contraddetta da alcuna realtà - che non possa venire cancellata da un adempimento: una speranza ultraterrena.

(Friedrich Nietzsche, L'Anticristo, 1888)

IRSTR

martedì 29 marzo 2011


La strage del Canale d’Otranto ricordata a Brindisi dalle associazioni antirazziste.

link foto e video dell'iniziativa a

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/kater_iniziative.htm
Alcune decine di rappresentanti delle associazioni antirazziste della provincia di Brindisi e di Lecce si sono riuniti insieme ad albanesi e cittadini comuni sul molo antistante al capitaneria di Porto a Brindisi per ricordare il 14 esimo anniversario della strage di albanesi della Kater i Rades avvenuta il 28 marzo 1997 nel Canale d’Otranto. Quest’anno l’anniversario è caduto in un momento molto simile a quello in cui avvenne la tragedia che costò la vita ad un centinaio di donne e bambini che fuggivano da Valona in piena guerra civile. In questi giorni alcune migliaia di nordafricani giunti sulle coste italiane, così come allora per gli albanesi , sembrano esser divenuti un problema insormontabile dall’Europa dell’EURO, la moneta più forte del mondo, e intorno ai problemi dell’accoglienza di questi esseri umani sta montando un allarme mediatico al limite del razzismo e che sembra foriero di iniziative che potrebbero ingenerare tragedie come quelle della Kater I Rades: respingimenti in mare, abbordaggi di barconi carichi di profughi, rimpatri forzosi, ecc Per questo motivo lo stesso Padre Alex Zanotelli ha voluto esser presente a Brindisi alla annuale commemorazione dell’affondamento della nave albanese Kater I Rades, dichiarando la sua vicinanza al popolo dei migranti che assumerà proporzioni colossale se non si porrà freno ad un modello di vita, a un Mercato dalle leggi spietate che produce devastazione di territori, impoverimento di culture, danni all’ambiente e alla dignità umana .Creare economie solidali e sostenibili è la soluzione che può frenare l’impulso delle genti a staccarsi dalla propria terra, ha affermato lo stesso Padre Alex. Gli interventi delle associazioni antirazziste brindisine e leccesi hanno teso a ricordare come sia importante mantenere viva la memoria della tragedia della Kater I Rades, della voglia di giustizia dei familiari delle vittime che attendono dopo 14 anni la sentenza di Appello presso il tribunale di Lecce. L’iniziativa di oggi non era comunque solo commemorativa , ma anche per richiamare l’attenzione su un processo che il 28 giugno 2011 molto probabilmente vedrà a Lecce, emessa una sentenza molto importante che potrebbe render giustizia ,o al contrario deludere coloro che da tanto tempo la attendono. Per questo motivo le associazioni antirazziste si impegnano a promuovere una mobilitazione in quella data ( 28 giugno) onde evitare che, qualunque sia la sentenza, essa non passi sotto il silenzio dei media, giornali e TV: Ma l’iniziativa di oggi è stata fatta anche per dare voce alla richiesta che proviene dai familiari delle vittime e dai loro albanesi , alla Marina Italiana, ai giudici, allo Stato italiano, a quello albanese, che lo scafo della Kater I Rades non venga mandato alla rottamazione, come invece è stato disposto dagli stessi giudici di Lecce, che hanno solo dato una proroga di 30 giorni ad un loro precedente decreto che voleva la distruzione dello scafo a partire dal 31 marzo di quest’anno, se l’ambasciata albanese in Italia non avesse fatto sapere la volontà di riprendere i resti della Kater I Rades. “- Raccogliamo una petizione di firme, da entrambe le sponde dell’Adriatico, affinché si faccia pressione sullo Stato italiano e su quello albanese affinché la Kater I rades non venga distrutta! Coinvolgere parlamentari di entrambi i paesi, amministratori locali, affinché questo pezzo di memoria della emigrazione albanese e non solo, non venga distrutto”- Questa è stata una delle proposte fatte dagli albanesi presenti alla cerimonia a Brindisi ed accolta dagli antirazzisti del luogo. Molte le proposte su come farlo: far stanziare fondi affinchè la nave possa ritornare a Valona come chiedono i familiari delle vittime e, se ciò non fosse possibile, richiedere al Comune di Brindisi, provincia e regione Puglia , che si trovi un’area dove ospitare lo scafo della Kater affinché esso sia un ricordo perenne delle tragedie vissute da tutti coloro che sono costretti ad emigrare dal loro paese di origine. “- Brindisi nei giorni scorsi ha ricordato, con grandi cerimonie e convegni, l’accoglienza che diede nel marzo 1991 a 20000 albanesi, perché oggi non potrebbe accogliere questa piccola nave che fu la bara di tanti innocenti?”- Nei prossimi giorni si è quindi deciso di dare avvio ad una serie di iniziative per sensibilizzare opinione pubblica e classe politica locale su tali richieste. Commovente prima del lancio dei fiori è stato il recitare ( in lingua albanese) da parte di una giovane albanese, che vive a Brindisi, della poesia del poeta albanese :Visar Zhiti, dedicata alla “nave piena di angeli che scese verso gli abissi…a cercare le nostre coscienze smarrite “ La poesia inizia così: ELEGIA PER I NAUGRAGHI DEL VENERDI SANTO Le onde del terrore si avvicinano alla costa,il lamento bagna i miei piedipenetra nel corpo,scuotono il cuore, barca speronatache calaa picco. In fondo al marecome nella profondità della terrasono andati i bambini - angelie le donne - sirene di tragedia… Al termine della lettura si è proceduto al lancio dei fiori in mare: il primo è stato un bambino di pochi anni, così come lo erano i figli di Krenar e Mirto Xhavara, di Demiri, di Bestrova, Bekotara e tanti altri , che morirono affogati rinchiusi nello scafo della Kater, poi ad uno ad uno , italiani ed albanesi hanno lanciato i fiori in mare , in silenzio. L’avvenimento è stato seguito con molto risalto da tutte le televisioni locali, regionali e dalla RAI, oltre che dai giornali, con molta soddisfazione degli organizzatori dell’iniziativa che lamentavano l’assenza dei media nelle commemorazioni degli anni precedenti. Presenti all’iniziativa rappresentanti di tante associazioni antirazziste , ambientaliste e pacifiste: l’Osservatorio sui Balcani di Brindisi, Rete antirazzista Salento, NO-CIE Brindisi, Huipalas-Msagne, Emergency, Rete civica brindisina, Forum acqua Pubblica, COBAS , ANPI, del commercio equosolidale , di associazioni femministe come IO DONNA e AIDA e tante altre che ,ancora una volta , dimostrano che Brindisi e la Puglia sono terra di solidarietà e dialogo tra popoli. Le stesse associazioni si sono date appuntamento domenica mattina alle ore 10.00 dinanzi al CIE di Restinco (Brindisi) a reclamare sulle cattive condizioni igieniche in cui sono ospitati i migranti “ospitati” in quel centro e in generale sulle politiche attuali fortemente repressive da parte del governo italiano sul tema della immigrazione. Report redatto dall’Osservatorio sui Balcani di Brindisi Brindisi 28 marzo 2011

lunedì 28 marzo 2011

La Resistenza - Non è la forza



La gente a volte mi ritiene saggio. O pazzo.

E fa male in entrambi i casi.

Come tanti, credo di essere tutto o niente.

O, meglio, non sapendo cosa io sia,

mi riconosco in una miscellanea di cose,

di stati d'animo, di sensazioni

regresse,

di sensazioni future.

Non saprei come spiegarmi...

Certo è,

come dicevo in principio,

che a volte la gente si aspetta da noi

cose che non siamo in grado di dare...

vuoi perché le cose bisogna viverle sulla propia pelle

e vuoi perché nessuno

"nasce imparato",

come si dice dalle nostre parti

e come immagino sia comprensibile in ogni parte

del regno italico.

Detto ciò...

cosa dire...

capita che ci senta soli,

indifesi e abbandonati.

Che dentro si senta lo spirto guerrier

che entro ruggge,

ma che non sia cotale lo problema

quanto il fatto che lo desiderio

si affastelli su qualcosa (o qualcuno?).

Detto ciò,

e che Morfeo mi colga in fretta,

credo che non dormirò nelle ore a seguire.

Anzi resterò

vigile e vispo

nella notte

che mai paura

ha fatto al sottoscritto.

Sapete com'è,

ragazzi,

io resisto...

e non è un modo di dire.

Contro tutti e tutti.

Contro chi non ci crede.

Con chi ci crede.

Enrico Cervellera

IRSTR

http://facebook.com/LaResistenza

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