La gente a volte mi ritiene saggio. O pazzo.
E fa male in entrambi i casi.
Come tanti, credo di essere tutto o niente.
O, meglio, non sapendo cosa io sia,
mi riconosco in una miscellanea di cose,
di stati d'animo, di sensazioni
regresse,
di sensazioni future.
Non saprei come spiegarmi...
Certo è,
come dicevo in principio,
che a volte la gente si aspetta da noi
cose che non siamo in grado di dare...
vuoi perché le cose bisogna viverle sulla propia pelle
e vuoi perché nessuno
"nasce imparato",
come si dice dalle nostre parti
e come immagino sia comprensibile in ogni parte
del regno italico.
Detto ciò...
cosa dire...
capita che ci senta soli,
indifesi e abbandonati.
Che dentro si senta lo spirto guerrier
che entro ruggge,
ma che non sia cotale lo problema
quanto il fatto che lo desiderio
si affastelli su qualcosa (o qualcuno?).
Detto ciò,
e che Morfeo mi colga in fretta,
credo che non dormirò nelle ore a seguire.
Anzi resterò
vigile e vispo
nella notte
che mai paura
ha fatto al sottoscritto.
Sapete com'è,
ragazzi,
io resisto...
e non è un modo di dire.
Contro tutti e tutti.
Contro chi non ci crede.
Con chi ci crede.
Enrico Cervellera
IRSTR
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