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giovedì 7 agosto 2008
Cerimonia Pechino 2008, Rossi: "Domani niente simboli"
lunedì 4 agosto 2008
La "Verità" velata
Dal sito: http://www.corriere.it/
Ci vuole un bel coraggio, in effetti, a mettere le mani su un Tiepolo, sia pure in crosta. «E allora cosa dovrebbero fare con tutte quelle statue di donna sparse in decine di musei italiani dove spesso si ammirano seni da far restare senza fiato pure Pamela Anderson? ». L’arte, evidentemente, spaventa. «Oh... io spero davvero che la decisione di questo assurdo, folle, patetico, comico, inutile ritocchino sia stata presa all’insaputa del Cavaliere. Tanto più che se volevano fargli un piacere, cercando di non far associare agli italiani una tetta alla sua immagine di uomo, come dire? incline al fascino femminile, sono riusciti invece nell’esatto contrario. Ma si sa, almeno, chi è il responsabile di questa cretinata?». Non s’è capito subito, in verità. Poi il sottosegretario alla Presidenza Paolo Bonaiuti ha fatto personalmente qualche telefonatina. «E allora, beh, direi che è andata molto semplicemente: diciamo che è stata un’iniziativa di coloro che, nello staff presidenziale, provvedono alla cura dell’immagine di Berlusconi ».
Bonaiuti, scusi: ma cosa li avrebbe turbati tanto? «Beh... sì, insomma: quel seno, quel capezzoluccio... Se ci fate caso, finisce esattamente dentro le inquadrature che i tg fanno in occasione delle conferenze stampa». E quindi? «E quindi hanno temuto che tale visione potesse urtare la suscettibilità di qualche telespettatore. Tutto qui». C’è da dire che in occasione delle prime inquadrature ormai risalenti alla conferenza stampa del 20 maggio scorso (con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia perfettamente centrata sotto la femminile Verità ancora scoperta) al centralino di Palazzo Chigi non risultano essere giunte particolari proteste da parte della cittadinanza italiana. Nè preoccupazioni per eventuali turbamenti vennero comunque al Cavaliere e al suo architetto di fiducia, che lo aiutò nella scelta del celebre dipinto: Mario Catalano, forse non casualmente già scenografo del memorabile programma di spogliarello televisivo «Colpo Grosso», condotto da Umberto Smaila su Italia 7 dal 1987 al 1991, con le ragazze, chiamate «mascherine», che — appunto — si facevano volar via il reggiseno cantando «Cin cin/ fruttine prelibate/ cin cin...».
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Che questa fosse gente non particolarmente dotata di sensibilità artistica e di attenzione nei confronti di tutto ciò che è, in senso lato, considerato cultura, non è mai stato un segreto per nessuno: i tagli alla ricerca, all'università e alla scuola, la caccia alle streghe che ha per soggetti passivi, di volta in volta, professori presunti fannulloni, acattolici che chiedono il rispetto del proprio culto e intere etnie tacciate di arretratezza di pensiero e di costumi sono il sintomo di una chiusura che non può essere equivocata e, per ciò stesso, non ammette difese.
Certo è, però, che quest'ultima trovata oscilla tra il ridicolo e il vergognoso: il Paese è allo sbando, l'economia in ginocchio, la giustizia al collasso... e i consulenti d'immagine del premier si preoccupano di un seno nudo (questo sì, nel senso pieno del termine, nudo artistico, altro che le immagini patinate del ministro Carfagna...) nella sala conferenze di Palazzo Chigi.
Le questioni sono due.
Tanto per dirne una, un busto di Hitler a Dachau o un affresco che esalti alla lotta terroristica davanti a casa di Marco Biagi. Non mi pare essere, questo, il caso.
Secondo: il concetto di "comune senso del pudore" è, e non solo giuridicamente, privo di contenuti valutabili una volta per tutte: risente dell'evoluzione sociale e dei cambiamenti che questa produce nella morale corrente. Ciò che cinquant'anni fa poteva urtare la suscettibilità anche di alcuni giovani, oggi probabilmente fa appena sorridere i nostri anziani.
Ergo... perchè mai dovrebbe restare turbato o, peggio ancora, scandalizzarsi davanti alla discinta immagine di un nudo di donna di uno dei più grandi pittori del nostro Barocco un Paese nel quale alle studentesse universitarie vengono richieste prestazioni sessuali in cambio di esami superati a pieni voti, le letterine diventano giornaliste professioniste o ministre degli affari sociali, i Presidenti del Consiglio sposati e ultrasettantenni amano circondarsi di trentenni levigate delle quali, come adolescenti alle prese coi primi pruriti erotici, chiacchierano al telefono con gli amici?