Non sono un berlusconiano, ma mi sono divertito nel leggere le dichiarazioni dell'attuale Persidente del Consiglio il 16 settembre in occasione di un incontro con una organizzazione ebraica.
"Credo che dovremmo avere tutti la massima attenzione nei confronti delle follie di chi, magari solo per ragioni politiche interne, vorrebbe cancellare Israele dalla carta geografica [...] Già una volta c'é stato un tal signore che all'inizio sembrava un democratico e che poi ha fatto quello che ha fatto. E voi purtroppo sapete a chi mi riferisco...".
Divertito soprattutto per la coda di paglia del governo iraniano, che si è sentito toccato tanto da dichiarare "indegne" tali parole, anche se non c'era il riferimento esplicito al presidente-dittatore.
Sempre resistenti contro quello chè è veramente indegno: le parole di Ahmadinejad su Israele, la sequenza di condanne a morte a Teheran, la persecuzione dei dissidenti, la repressione dei giovani che cercano libertà e democrazia.
Flavio D.
12 commenti:
Sarà... ma io trovo che la cosa più indegna di tutta questa vicenda sia la presunzione di Berlusconi nel parlare di dittatura assiso sul trono del suo concetto malato di democrazia...
Berlusconi impari a tacere. Così come tutti gli altri. Fanno schifo tutti, dal primo all'ultimo. Tutti a casa. Per quanto riguarda ahmadinejad... aspettiamo di avere notizie certe sui suoi piani, dopo la porcata dell'Iraq e delle armi di distruzioni di massa c'andrei coi piedi di piombo. Dove c'è il petrolio c'è la guerra. Ma ora basta.
Berlusconi è stato eletto dal Popolo, piaccia o non piaccia. Bisognerebbe, magari, cominciare ad analizzare il concetto di democrazia che ognuno di noi ha...
I tentennamenti di Paesi come Gran Bretagna, Francia e U.S.A., permisero a Hitler di potenziare i propri armamenti e di invadere mezza Europa nel giro di un anno! In Iran prima si arricchisce l'uranio per "scopi energetici", poi, nel corso di una esercitazione militare (probabilmente per difendersi dalle invasioni delle cavallette, terribili in questi luoghi) si lancia un razzo dalla gittata sufficiente per colpire Tel Aviv...che ci sia correlazione fra i due eventi?
Cosa c'entra che "berlusconi è stato eletto dal popolo" con ciò che ho detto? Boh.
"Analizzare il concetto di democrazia"?! Ma che cacchio dici? Magari volevi dire "Ciascuno è depositario di un differente concetto di democrazia", ma anche così non c'entra nulla!
Cosa c'entra poi che è stato lanciato un missile con gittata tale da colpire Tel Aviv? Se dovevano fare un'esercitazione dove dovevano lanciarselo, sui piedi sto missile? Non specifichi mica se sto missile ha raggiunto Tel Aviv?
Sulla spigolatura delle cavallette, andrei più sul concreto, credimi.
1) Mi riferivo al commento di Marina: sostenere che Berlusconi non può definire ahmadinejad un dittatore perchè lo è egli stesso è poco democratico. E' forse un concetto malato di democrazia definire dittatore chi è stato eletto dal Popolo libero e sovrano?
2) Mi scuso se sono stato un pò superficiale circa la notizia del razzo, ma ho pensato, con un pò di presunzione, che una persona impegnata come te fosse a conoscenza degli esperimenti militari condotti dall'Iran, e che sapesse, anche, dell'acquisto sul mercato nero dell'ex U.r.s.s. di ogive per missili nucleari.
Naturalmente l'esperimento è stato fatto nel deserto, e per verificare la gittata del missile è stato puntato verso l'alto.
Ora ho capito. Grazie mille! Aspetto altri commenti! Scusami tu!
Per maggiori informazioni:
www.asianews.it/index.php?l=it&art=12714 - 22k
Mai visto sto sito! Thanx!
Condivido solo in parte.
Intanto perchè io rivendico il mio diritto (sacrosanto eticamente, nonchè costituzionalmente guarentigiato) di dire che la gestione del Paese da parte di questi signori e di chi li comanda è poco democratica: e lo faccio, ovviamente, basandomi sul MIO concetto di democrazia, quello che ho acquisito dalla mia famiglia e sui libri universitari, senza alcuna pretesa di farne norma universale.
Certo è che alcuni parametri di legalità e di imparzialità disattesi ripetutamente da questo governo, mi confortano della giustezza delle mie opinioni: e su questo, mi dispiace, non sono disposta ad arretrare di un millimetro. Anche a costo di apparire poco democratica a mia volta.
A parte questo, comunque, trovo che il ragionamento di anonimo si presti ad una fondamentale obiezione: dedurre la liberalità di un sistema di governo dalla circostanza che i suoi rappresentanti siano stati eletti in seguito a libere e regolari elezioni è, quanto meno, ingenuo: al di là di sporadici casi di colpi di stato per cui il potere è stato assunto con la forza, la stragrande maggioranza di coloro che sono poi diventati dittatori, ha potuto contare, almeno agli albori della carriera politica, su un consenso pressocchè plebiscitario, liberamente manifestato e garantito.
Con questo non voglio dire che Berlusconi sia un dittatore o che certamente lo diventerà, però sicuramente ci sono nella storia meccanismi facilmente ripetibili e, perciò stesso, facilmente rintracciabili: il modo in cui sono state affrontate nei vari governi Berlusconi le questioni sulla sicurezza e sull'ordine pubblico ne è una prova evidente.
Siamo davanti ad una incontrovertibile distorsione del concetto di democrazia, distorsione che mi legittima, nel mio piccolo, a parlare di democrazia "malata".
Per quello che riguarda, invece, l'altro concetto espresso da anonimo, non posso che essere d'accordo: ognuno di noi dovrebbe farsi un esame di coscienza per comprendere quale sia il senso pieno di questa forma di governo e quali correttivi possano essere apportati per rendere le istituzioni sempre più efficienti e quanto più indipendenti dalle persone che vi si alternano alla guida. Ritengo che Berlusconi sia stato eletto per una serie di condizioni contingenti: la delusione causata dal Governo Prodi, la frammentazione della sinistra e, non ultima, la sua promessa di una democrazia "panem et circenses" (cosa che in un popolo poco educato alla civiltà come il nostro ha costituito una forte attrattiva). Adesso il pane scarseggia e gli italiani non hanno più voglia di giocare, ma questa, come dicono quelli che parlano bene, è un'altra storia...
Chiedo scusa: logorroica come sempre... A proposito, anonimo, ti invito a manifestarti, anche semplicemente con una iniziale: altrimenti mi sembra di parlare con un fantasma.
x Marina
Mi dispiace che una persona colta e intelligente come te individui negli stacchetti delle veline le ragioni del successo del Cavaliere, associandoti a quell'idea radicalchic di certa sinistra che pensa gli italiani come una massa di imbecilli e drogati da Mediaset.
Non vorrei, comunque, essere frainteso perché non sono né un estimatore del Berlusca né un suo elettore, ti posso assicurare di essere di sinistra. Ti dico questo per limare quelli che sono i preconcetti che spesso albergano nella mente di chi non condivide i miei pensieri e cercare di trovare maggiore accoglienza per le mie idee, e forse perchè credo alle parole di un Padre della Repubblica come Calamandrei che sosteneva che "la Politica è persuadere ed essere persuasi":
Berlusconi è stato eletto perchè la sua proposta politica è stata ritenuta migliore dagli italiani.
C'era nel Paese una domanda forte di sicurezza, ed è un dato statistico che il 54% dei reati veniva commesso da immigrati irregolari, ovvero ai reati(tanti) che già commettevano gli italiani si sono aggiunti fino a raddoppiare quelli commessi da clandestini. La domanda di sicurezza, prima delle elezioni, era una voce che raggiungeva il 30% delle priorità del nuovo Governo, oggi si attesta, non a caso, all'otto percento. Cara Marina, sei una donna che si occupa di diritto e sai bene che la Corte Costituzionale prima e la Commissione Europea poi hanno dato parere favorevole al c.d. "pacchetto sicurezza", quindi nessuna lesione democratica, semmai lo scontro tra diversi diritti: il diritto alla sopravvivenza degli immigrati clandestini e il diritto all'integrità fisica e psichica dei cittadini e degli immigrati regolari di un Paese.
Adesso devo andare, se ti interessa, proverò successivamente ad indicarti, secondo il mio modestissimo parere, quali sono le ragioni della vittoria di Berlusconi e le cause della sconfitta di una pseudo-sinistra riformista (anche perchè avrei bisogno di molto spazio e non è per un ospite segno di buona educazione).
F. (disadattato di sinistra)
A dire il vero, parlando di una democrazia "panem et circenses", non mi riferivo propriamente agli stacchetti delle veline: intendevo semplicemente fare riferimento a una gestione governativa poco seria e poco rispettosa delle istituzioni e a tutta un'ampia gamma di situazioni in cui, sfortunatamente, il sorriso del presidente del consiglio e le sue capacità comunicative hanno salvato il governo, pur facendogli perdere, ai miei occhi e quelli di buona parte degli italiani, la faccia davanti al mondo. E mi sembra un'analisi politica miope quella di chi nega l'importanza del fattore comunicazione nella vittoria elettorale del centro-destra (mi permetto di usare l'espressione "miope" solo in senso assolutamente circostanziato, dal momento che riscontro nelle tue analisi, al contrario, una certa lungimiranza). Per quello che riguarda la questione sicurezza, come giustamente sostieni tu, sono stati bravi ad intercettare un disagio molto epidermico, ma, io credo, hanno dato una risposta altrettanto epidermica alle richieste dei cittadini. Il fatto poi che nè la Corte costituzionale nè la commissione europea abbiano rilevato nelle nuove leggi una lesione democratica non mi stupisce, ma nemmeno mi conforta: non sono, nella sostanza, norme di contenuto anti-democratico, ma lo sono, sempre secondo me, nei principi ispiratori. Ed è questo, più del risultato strettamente normativo, quello che mi preoccupa. Per valutare una legge io mi baso non solo sull'articolo che ho sotto gli occhi, ma anche sui lavori parlamentari che le hanno dato origine e sul dibattito politico e mediatico che ne sta alla base. Sicuramente gli esponenti del governo, piuttosto che buttare acqua sul fuoco, hanno fomentato le fiamme di questa intolleranza già formicolante nella gente. E questo vale non solo per la questione sicurezza, ma anche per altre vicende, tra cui quella riguardante le dichiarazioni, pericolosissime, di La Russa sulla camorra (ritenuta "solo" una guerra tra bande e non una guerra allo Stato), e quelle del leghista Borghezio a Colonia coi nazisti. Non mi addentro, poi, sulla questione magistratura, sulla quale va steso un impietoso velo di vergogna.
Non c'è bisogno di arrivare all'aberrazione dello stato di polizia per poter parlare di atteggiamenti antidemocratici.
Infine, non ho mai pensato che tu fossi un berlusconiano: hai troppo buon senso, ed è veramente un piacere confrontarsi con te.
Marina (sperduta democratica)
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