Come sono deboli i genitori di oggi. Sicuramente ricchi di valori, ma incapaci di trasmetterli. Ma soprattutto timorosi di vietare alcunchè ai propri figli, per paura che vadano in depressione, che crescano complessati.
L'unico pensiero è che abbiano tutto il benessere possibile, quello che la generazione dei nostri padri non ha avuto la fortuna di godere.
Leggete cosa pubblica Libero e chiedetevi che tipo di adulti saranno gli adolescenti di oggi.
Flavio D.
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Fonte: Libero
A vedere la gerarchia di valori e le persone che ispirano loro più fiducia sembrano placidi agnellini. La famiglia, il lavoro e gli amici sono i loro "fari", poliziotti e carabinieri gli "angeli custodi". Peccato però che, a scavare un po' di più nel mondo giovanile - come ha fatto la Società italiana di Pediatria con l'indagine 2008 Abitudini e Stili di vita degli adolescenti -, l'immagine che emerge della "Generazione Youtube" è totalmente diversa, decisamente "dannata" e piuttosto preoccupante.
Gli adolescenti rappresentati dallo studio sono web-dipendenti, vivono costantemente connessi e ininterrottamente collegati a siti di incontro e network sociali. Qui, con una prevalenza delle femmine, per lo più scaricano video e canzoni ma soprattutto chattano, parlando prevalentemente di sesso (lo fa regolarmente un terzo del campione) e spesso con perfetti sconosciuti. Quando escono di casa, però, le cose vanno anche peggio: complici anche dei genitori sempre meno autorevoli e rigorosi, i ragazzi (l'indagine ha coinvolto giovani tra 12 e 14 anni) si intrattengono con fumo, alcol e sballo, e proseguono a tessere la propria rete sociale, a base di chiacchericcio e sensualità, sui telefonini. Che non di rado vengono ricaricati da estranei in cambio dell'invio di foto personali, più o meno osé.
Gli adolescenti rappresentati dallo studio sono web-dipendenti, vivono costantemente connessi e ininterrottamente collegati a siti di incontro e network sociali. Qui, con una prevalenza delle femmine, per lo più scaricano video e canzoni ma soprattutto chattano, parlando prevalentemente di sesso (lo fa regolarmente un terzo del campione) e spesso con perfetti sconosciuti. Quando escono di casa, però, le cose vanno anche peggio: complici anche dei genitori sempre meno autorevoli e rigorosi, i ragazzi (l'indagine ha coinvolto giovani tra 12 e 14 anni) si intrattengono con fumo, alcol e sballo, e proseguono a tessere la propria rete sociale, a base di chiacchericcio e sensualità, sui telefonini. Che non di rado vengono ricaricati da estranei in cambio dell'invio di foto personali, più o meno osé.
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