ResiChannel, web tv ufficiale de La Resistenza
mercoledì 31 dicembre 2008
venerdì 26 dicembre 2008
Enrico Cervellera racconta La Trilogia (n.001)
Salve resistenti!
Come promesso, è stato pubblicato il primo video relativo al progetto "La trilogia", un'avventura che vivremo insieme su Fb, ma anche su YouTube, MySpace e, ovviamente, www.LaResistenza.it
Non so dove ci porterà questa cosa, ma son certo che voglio provare a farla, che ce la metterò tutta per portarla a compimento.
Ora non è il momento di dirvi tutto. E non perché voglia fare il misterioso, che i misteri veri sono altri e a noi tocca anzi smascherarli... Il motivo di questo "silenzio" è che tutto è ancora e costantemente in fase di costruzione. Ora "La Trilogia" è questo, ma presto sarà altro... e poi altro ancora...
Una cosa è sicura, l'obiettivo che mi son prefisso è alto, arduo e duro da realizzare, ma preferisco cadere dalle cime più elevate piuttosto che strisciare.
In fondo il nostro motto è "Io resisto se tu resisti" e queste non devono mai essere solo parole. I veri resistenti, come voi, lo sanno. A proposito, amici e amiche, ora siamo 93, mica 10! Siamo parecchi, siamo un popolo che cresce, discreto e deciso. La rete ci può aiutare, la rete può aiutare anche voi. Mi auguro che questo spazio sia ritrovo per gente che ama il confronto, pacifico, costruttivo e decisivo. Sì, amici e resistenti, perché il momento è decisivo. La nostra non passerà come una generazione "di mezzo", la nostra è una generazione sicura protagonista di cambiamenti che da qui a breve vedremo/vivremo. Non sono Nostradamus, tranquilli, né credo di esserlo, son solo uno accorto come voi, che qui, tra i fan dico, di gente in gamba ce n'è davvero parecchia e quello che succede nel mondo lo vediamo tutti.
Mi fa piacere avere siffatta platea, meglio avere gente che ha voglia di mettersi in gioco con qualcosa di nuovo, di inusitato, com'è il progetto "La Resistenza".
Io sono solo uno che ci crede, e La Resistenza esiste ed esisterà sempre.
Ora godiamoci il nuovo video, amici e resistenti cari, tanto è da fare. Tanto faremo.
Io resisto se tu resisti,
Enrico Cervellera
mercoledì 24 dicembre 2008
Resistentissimi auguri di buon Natale!
lunedì 22 dicembre 2008
Ma che diavolo ci danno da mangiare?
Quand'ero molto piccolo...
parlo di un quarto di secolo fa...
sentivo strane notizie, alla radio...
"trovata una rana morta nella Coca Cola"
(come potrebbe sopravvivere con tutte quelle bollicine non lo so...!)...
e, ancora...
"trovata una Coca Cola nella Coca Cola"...
oppure: "trovata un siringa nella Coca Cola".
Le siringhe negli anni '80 le mettevano ovunque,
chi ha la mia età sa di cosa parli...
La Coca Cola, non me ne vogliano gli yankees e i giovanissimi,
qui è solo un esempio, di schifezze nel cibo se ne trovano
(e se ne trovavano)
a bizzeffe (TRIzeffe, direbbero i puristi della battuta).
Io, una volta, aprii una scatoletta di tonno e sulla sua superficie
c'era un grossa, grassa spina,
non so manco se di tonno o altro pesce...
Insomma... che cazzo ci danno da mangiare?
La pizzeria che amavamo è chiusa perché la sua mozzarella
era alla diossina...
La diossina dell'Ilva non è più pura come una volta e a noi pugliesi
ci fanno morire con un veleno sottomarca, ma tu pensa...
Il grano della farina della pasta è avariato...
I formaggi scaduti...
Il porco malato...
Il pollo... lasciamolo perdere, il pollo... stavolta non c'entra.
Tu che ne pensi di sto schifo che ci danno da mangiare?
Chi controlla?
Esprimi la tua RESISTENZA... facciamoci sentire,
confrontarsi è un ottimo modo per iniziare a risalire la CHINA
(sperando non sia chinino... e non sia avariato)
Enrico Cervellera
Visita il sito ufficiale de La Resistenza, www.LaResistenza.it
martedì 16 dicembre 2008
Sesso, drink, chat e canne
Flavio D.
Gli adolescenti rappresentati dallo studio sono web-dipendenti, vivono costantemente connessi e ininterrottamente collegati a siti di incontro e network sociali. Qui, con una prevalenza delle femmine, per lo più scaricano video e canzoni ma soprattutto chattano, parlando prevalentemente di sesso (lo fa regolarmente un terzo del campione) e spesso con perfetti sconosciuti. Quando escono di casa, però, le cose vanno anche peggio: complici anche dei genitori sempre meno autorevoli e rigorosi, i ragazzi (l'indagine ha coinvolto giovani tra 12 e 14 anni) si intrattengono con fumo, alcol e sballo, e proseguono a tessere la propria rete sociale, a base di chiacchericcio e sensualità, sui telefonini. Che non di rado vengono ricaricati da estranei in cambio dell'invio di foto personali, più o meno osé.
lunedì 15 dicembre 2008
Un uomo di 21 anni. Immigrato.
Riflessioni a piede libero sui telegiornali
Guardavo il telegiornale,
proprio quello che se mi capita qualke accidente brutto son certo
viene a rompere le scatole a mia madre...
Quello che ha sempre il servizio pronto,
cotto e mangiato, si direbbe...
Insomma, guardavo sto tg
e sentivo di tale immigrato...
"un UOMO di 21 anni", diceva...
Beh, mi dico, "sarà la mia solita
vena polemica..."...
Poi sento di una malefatta... mezza bravata, mezza minkiata... e mezza furbata,
fatta da un tracagnotto nostrano...
uno di quelli belli tosti, sui 35, mica di primo pelo...
E di che parlano?
Ma di un "RAGAZZO" di 35 anni...
Un "RAGAZZO", capite?
Allora il gioco è evidente: quando la stupidaggine la fa uno che non conviene,
uno da ferire a lui e a tutta la sua etnia,
si dice che è un "UOMO" di 21 anni (!!!),
quando la fa uno che bisogna intenerire lo spettatore,
muovere alla pietas le casalinghe,
sollecitare al dibattito stormi di sedicenti avvoltoi da salotto,
allora si parla sempre di "RAGAZZO", giusto per addolcire il pillolone.
Credo che a 21 si sia ragazzi, a 35 uomini... comunque un'altra cosa!
Credo di non essere solo ad accorgermi delle stupidaggini che dicono i tg.
Enrico Cervellera
mercoledì 10 dicembre 2008
Chi ha violato i diritti umani?
giovedì 27 novembre 2008
OSTUNI , DOMENICA 30 NOVEMBRE 2008 ,DALLE 17.00 AL CHIOSTRO NELLA PIAZZA CENTRALE
MANI/ FESTA/ AZIONE
MUSICA, DIBATTITI , MOSTRE,PIZZICA, DEGUSTAZIONI
Ancora una volta assistiamo ai riti giudiziari che in questa società vedono perseguitare a vita e mandare in carcere chi ruba per necessità una mela (o non paga le bollette dell’Enel come Tonino), mentre banchieri truffatori e politici conniventi, con mafiosi e camorristi, riescono sempre ad evitare carcere e condanne esemplari.
Il - Comitato Ridateci Tonino!- intende lanciare una campagna di sensibilizzazione e di lotta sui temi del caro bollette dei beni primari comuni ( energia elettrica, acqua, gas, trasporti, istruzione, sanità) ritenendo che, in piena crisi economica, i loro aumenti non debbano ricadere sulle fasce più povere della popolazione facendo arricchire petrolieri e politici corrotti e incapaci.
Di fonte alla crisi capitalistica finanziaria ed industriale, questa classe politica che ci governa è incapace di proporre modelli economici e sociali diversi da quello consumista e liberista.
Noi ci opponiamo a questo poiché significa ancora più inquinamento, nuove corse al rialzo dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento dello sfruttamento e del lavoro precario ed impossibilità di offrire un futuro ai giovani, in particolare del Sud, diverso dalla emigrazione.
NO A NUOVE CENTRALI NUCLEARI, A RIGASSIFICATORI E DISCARICHE NEL SUD ED IN PUGLIA SOTTO IL RICATTO OCCUPAZIONALE ! E’ ORA DI RIPRENDERE LA LOTTA ANTICAPITALISTA, AMBIENTALISTA E ANTINUCLEARE!!!.
Basta con l’installazione di impianti inquinanti, con la cementificazione dei terreni coltivabili d il proliferare degli ipermercati in cui si vende merce-spazzatura! Dobbiamo proporre un altro modello di società e di sviluppo, più sano, più naturale e che veda innanzitutto il diritto delle fasce più povere e disagiate della popolazione di usufruire gratuitamente o a prezzi politici dei beni primari e comuni quali quelli energetici ma anche alimentari .
Alle guerre per il petrolio come in Iraq e a quelle del Gas come in Nigeria o Algeria noi diciamo che non vogliamo più essere complici!!! NOT IN MY NAME!
Sappiamo che questo non lo si ottiene senza lotta e noi rivendichiamo le lotte che proletari e movimenti hanno condotto in passato in momenti simili all’attuale :quelle per l’autoriduzione delle bollette, del diritto alla casa, anche attraverso le occupazioni, con la riappropriazione di beni di prima necessità e sociali, quali la cultura e gli spazi ove socializzare!!!
Di tutto ciò parleremo e discuteremo nella festa che si terrà domenica 30 novembre ad Ostuni, preparandoci ad altre iniziative di lotta e di dibattito,invitando tutti a partecipare nella condivisione e nella gioia.
IL COMITATO RIDATECI TONINO!/SENSIBILI ALLE ONDE
Info Cosimo Pecere tel 3386261654 pugliantagonista@libero.it
OSTUNI 25/11/08
lunedì 24 novembre 2008
La crisi? Canta che ti passa!
* * * * * *
Il post della settimana è il seguente:
Mariagrazia Musneci ha scritto
alle 18.23
Marzia Musneci
Oggi ho resistito all'immensa imbecillità, o all'immensa malafede, del nostro premier, che vuole
convincere i consumatori a consumare di più, o saranno guai. Insomma, se limitiamo i consumi perché bambole non c'è una lira, la crisi è colpa nostra. Ma sse po'?
* * * * * *
NOTA: ricordiamo che ogni settimana il post più carino in bacheca diviene centro della discussione del gruppo. Scrivi, scrivi e... resisti. Partecipa alle attività del gruppo, lasciando un messaggio qui e/o in bacheca.
Io resisto se tu resisti.
La Resistenza ha oggi una pagina Facebook e un gruppo operativo (A cosa hai resistito oggi?). In seno a quest'ultimo nascono ogni settimana iniziative diverse, tutte fondate sul principio che la condivisione è il primo passo verso la conoscenza...
giovedì 20 novembre 2008
SAVE THE CHILDREN, DUE MILIONI DI BIMBI MORTI IN GUERRE
Fonte: ANSA
lunedì 17 novembre 2008
Genova 2001, il disastro continua
Come al solito pagano solo i pesci piccoli, quelli che quando fanno una cazzata si nascondono dietro ad un "ordini superiori" e poi in tribunale fanno ngue ngue ripetendo "ho solo eseguito degli ordini". Se qualche volta si riflettesse sulle cose che ci sono imposte, se tal altra ci si soffermasse sul perché compiere una determinata azione, le cose forse andrebbero diversamente. Non credo nella divisa, che per sua natura "divide", credo negli uomini liberi, nell'autodeterminazione di se stessi, nel valore degli ideali. Non sono un utopista alla Ruggero (il personaggio "alternativo" di Carlo Verdone"), sono un trentenne ben radicato nella sua quotidianità, semplicemente ho idea che qualcosa di migliore possa esistere. Per ora racconto storia, solo chiacchiere, ma, come si dice, per fare 1000 chilometri bisogna prima fare un passo, Io resisto se tu resisti.
venerdì 14 novembre 2008
VERGOGNA
Genova 2001, per la Diaz assolti i vertici
domenica 9 novembre 2008
TONINO è STATO LIBERATO...RIAPRE LA BOTTEGA
Nella tarda serata di ieri, venerdì 7 novembre 2008, le porte del carcere di Lecce si sono aperte per rimettere in libertà"l'ultimo "autoriduttore", Tonino Asciano detto "marinaru" di Ostuni.La vicenda che lo ha visto per circa un mese vivere tra le sbarre ha avuto risvolti a dir poco kafkiani e che mette in luce le contraddizioni, le carenze e le iniquità del sistema capitalistico in cui viviamo e di cui la l'amministrazione della giustizia ne è parte.Questo eclettico e conosciutissimo artista e artigiano di strumenti musicali , residente nel centro storico di Ostuni, impegnato nelle battaglie civili e sociali, compresa quella riguardante il diritto sacrosanto per chi non ha un reddito, di usufruire gratuitamente dei servizi primari quali l'acqua e la luce, è stato condannato da ben tre tribunali diversi per lo stesso reato: quello di aver allacciato abusivamente l'energia elettrica alla sua modestissima abitazione.Una condanna esemplare di sei mesi di carcere per un "!pericoloso delinquente" come Tonino era la condanna più elevata e gli è stata appioppata! Una condanna da usare come monito verso chi, purtroppo a causa della attuale crisi economica-finanziaria, corre il rischio di non avere i soldi per pagare le bollette e di ritrovarsi a fare l'autoriduttore come Tonino.Ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati attivamente per la sua liberazione o che comunque hanno dimostrato di essere sensibili al suo caso.-Il Comitato Spontaneo Ridateci Tonino!- organizzerà a breve un'iniziativa ad Ostuni per festeggiare il suo ritorno e per rilanciare i temi delle lotte ai gruppi di potere energetici, alla lobby nucleare e contro le nuove scelte di aprire in Puglia altre discariche e complessi inquinanti, rigassificatori compresi.Per il Comitato spontaneo Ridateci Tonino!Carlo Moccia 360884040Ostuni 8/11/08Per info, foto e iniziative: visitate http://www.pugliantagonista.it/open%20area.htmMail: pugliantagonista@libero.it
venerdì 7 novembre 2008
Mandiamoli a lavorare
mercoledì 5 novembre 2008
Dalla parte sbagliata del mondo
Certo che gli americani, quando decidono di cambiare, cambiano sul serio: niente maggioranze risicate come qui da noi, niente vecchi serpenti con la pelle nuova a contendersi le poltrone ingrassati da anni e anni di mangiate a sbafo. Il nuovo che avanza, lì, avanza forte e alla leggenda del self-made-man si sostituisce la realtà dell'uomo globale, con tutte le sue contraddizioni e le meraviglie dell'essere qui ora e lì tra un momento.
Lo guardi baciare sua moglie che indossa un vestito da grande magazzino e abbracciare le sue bambine un po' sperdute davanti a tutta quella gente, e ti vengono in mente tutti i grandi della storia, quelli che hanno trasformato una personale fame di riscatto nella rabbia di fare di un'intera nazione, quelli che hanno creduto nel sogno dell'uguaglianza e ne sono morti, quelli che la democrazia non la considerano merce d'esportazione, ma modo di gestione della cosa pubblica che non s'impone tramite la guerra ma con la tolleranza culturale. Gandhi, John Kennedy, Martin Luther King, i resistenti anonimi di ogni colore e di tutti i tempi rifllessi in Obama stanotte, in un appassionato amalgama di idealismo e azione, storia e avvenire, tradizione e innovazione.
E noi siamo qui, in un'Italia che sempre più si rimpicciolisce agli occhi del mondo, a combattere contro chi usa la legislazione d'urgenza per rimettere a posto la scuola, che in un Paese civile sarebbe considerata la prima industria a cui dare sostegno, contro chi promette dialogo e poi lascia a casa le lavoratrici in età fertile perchè sono una palla al piede per il profitto puro e semplice, e contro chi vuole riformare il sistema giudiziario limitando i poteri dell'accusa pubblica e della polizia.
E facciamo gruppi su Facebook per sostenere il referendum anti-Gelmini e poi lasciamo ragazzi e professori a sfilare da soli, perchè non riusciamo a sposare una causa che non sia esclusivamente e personalisticamente nostra. E sempre su Facebook diventiamo fan di Gino Strada e poi ci adattiamo a una sanità che ne combina una al giorno con la rassegnazione di chi non trova motivi per sperare nel meglio.
Ogni popolo ha i governanti che si merita e certamente non serve a niente invidiare chi ha avuto il coraggio di eleggere Obama, mentre a noi qua ci tocca un governo di furbi e un'opposizione di incapaci. Poi magari - non possiamo escluderlo - domani l'uomo di colore diventerà, al contrario di quello che ha promesso in campagna elettorale, l'uomo nero, per il suo Paese e per il mondo: le implicazioni politiche, religiose, culturali che derivano da questa elezioni sono molte e diverse, e io non sono un'analista nè un'opinionista per poterle sviscerare tutte con la completezza e la precisione che un esame del genere richiederebbe.
Sono la cittadina di un Paese che è stanco di fidarsi e che vive un rifiuto aprioristico per l'idea di rappresentatività, sono una donna che crede profondamente nella politica e ancora più profondamente ne resta delusa ogni volta che il personale prevale sul collettivo, sono una che stanotte ha detto grazie all'America per averle risvegliato dentro una passione anestetizzata dalle bestemmie che ogni giorno i nostri parlamentari, ministri, sottosegretari si lanciano contro chiamandole "dialettica". Questo sono, e certamente non posso escludere che tra un anno anche l'elettore americano medio si sentirà come mi sento io adesso, ma stanotte io quell'elettore l'ho invidiato profondamente, per la speranza che gli ho letto sul viso e la contagiosa voglia di cambiamento che ha espresso con il suo voto.
Per questo, svegliandomi stamattina, ho avuto l'impressione di trovarmi dalla parte sbagliata del mondo.
Marina
giovedì 30 ottobre 2008
I soliti...
I soliti imbecilli, o i soliti teppisti, a cui non basta più rovinare le domeniche calcistiche, ma che hanno bisogno di sfogare i propri istinti repressi nella devastazione di una bella piazza capitolina, dietro il pretesto di una manifestazione anti-Gelmini.
E non vengano a raccontare che hanno a cuore il futuro della scuola e dell'Università: il decreto Gelmini non tocca l'Università (i cui fondi sono stabiliti dalla Finanziaria, già approvata mesi fa) e per la scuola mi sembra che i signori nel filmato siano abbastanza grandi.
Dietro c'è solo la volontà di sfogare l'insoddisfazione di una generazione cresciuta nella comodità, ma penalizzata da una società incapace di garantire un presente da lavoratore e un futuro da pensionato.Questo non giustifica la violenza e non credo neanche alla contrapposizione ideologica delle due fazioni che si dichiaravano di opposte appartenenze politiche.
E' solo delinquenza.
E' solo l'ennesima conferma dell'incapacità della generazione dei nostri padri di educare?
lunedì 27 ottobre 2008
2 milioni o 200 mila presenze? In dubbio...
Già il balletto delle cifre è vergognoso. La questura dice 200 mila, gli organizzatori due milioni. E questa già è una storia da raccontare...
Ma stamattina, appena sveglio, guardavo quella sorta di rassegna stampa continua di video e articoluzzi mandati in onda da Canale Cinque prima del tiggì delle 8 e di quella soggettona della Urso. Bene, nell'articolo su Obama dicevano (cioé, se fate in tempo lo potete vedere ancora...): "dopo essere stato alle Hawaii al capezzale della nonna morente, Obama torna in sella alla sua campagna elettorale raccogliendo alla sua prima uscita 100 mila presenze". E via con una panoramica delle centinaia di miglia di persone accorse ad ascoltare il probabile futuro presidente USA.
Capito? Il messaggio è questo! Sottile, subliminale e puzzolente: credi mai possibile che Veltroni possa fare più "ascolti" di Obama?
La risposta sembrerebbe scontata. Tu invece fai così, resisti, resisti, resisti.
Dal DIARIO de LA RESISTENZA: http:
sabato 25 ottobre 2008
Perchè desidero che abbiate un'etichetta
Perchè non volete arricchirvi con la musica, ma la vostra passione sociale e civile e la genuinità delle vostre intenzioni arricchiscono la musica
Perchè io sono cresciuta a cioccolato, poeti e cantautori e per me la canzone non è solo "amore-mio-quanto-ti-amo", ma anche "amore-mio-guarda-che-schifo-di-mondo-è-questo-resisti-insieme-a-me", come nella migliore tradizione della musica italiana che è stata palestra di vita per troppo pochi in questo Paese.
Perchè ho sempre pensato che se i capi di Stato e di governo, i manager delle multinazionali, gli impiegati pubblici, i professori, gli avvocati, i medici, i membri delle forze armate, gli imprenditori ascoltassero più musica del tipo che fate voi, magari troverebbero meno tempo per scannarsi, perseguire l'utile per l'utile e costruire strade dove la gente si ammazza senza nemmeno avere il tempo di capire che sta morendo.
Perchè voi ci credete, e prima che il vostro cassetto prenda fuoco e i sogni vadano in fumo o, peggio, diventino scheletri negli armadi, vorrei che il mondo discografico, e, forse, più in generale la vita, vi dimostri che avete fatto bene a non mollare.
RIDATECI TONINO
protestare contro l’Enel , che costruiva
centrali nucleari e importava grandi quantità di carbone
da paesi razzisti come il Sudafrica con grave pregiudizio per l’ambiente.
Mentre molti hanno mollato lui aveva continuato a protestare
praticando consumi simbolici e sostenendo uno scontro con l’Enel
che lo ha perseguitato per tutti questi anni , fino ad arrivare all’
arresto di questi giorni.
Chi invece ha distribuito tangenti e attaccato gravemente l’ambiente resta fuori ,
Tonino,nel corso degli anni, è stato un esempio unico di coerenza
e di moralità antagonista. In maniera totalmente gratuita,ha aperto il
suo laboratorio artigianale,vero esempio di creatività pedagogica di
strada e di accoglienza degli ultimi, dai bambini del quartiere “terra” agli
immigrati nord africani. La sua pedagogia antagonista ha sottratto ai pericoli della strada
tanti bambini che non avevano altro spazio per poter giocare e crescere,abbandonati al loro
destino sia dalla povertà delle loro famiglie che dall’insensibilità di tante,
troppe amministrazioni comunali in tutt’altri progetti interessate.
Tanti immigrati,in un clima di razzismo montante,hanno trovato solo nel laboratorio di
Tonino un centro di vera accoglienza,al di là di qualsiasi differenza.
Sembra una storia d’altri tempi! Invece è una storia di questo tempo e della
sua modernità.
Una storia di un paese che non trova niente di meglio da fare che
prendere le impronte digitali ai bambini rom,tagliare lo stato sociale,produrre
leggi che depenalizzano il falso in bilancio,rende immuni le alte cariche
dello stato(Berlusconi),regala miliardi alla speculazione finanziaria e….
il compagno Tonino “lu marinaru”.
più grandi ma,per ilmomento,
questo è quello che grideremo Sabato 25 Ottobre
alle ore 17,30 ad OSTUNI davanti la sua bottega.
Dopo l´arresto di Tonino "lu marinaru" avvenuto nei giorni scorsi
per aver usato abusivamente di un bene primario come l´energia elettrica
è nato un comitato spontaneo chiamato "Ridateci Tonino ".
Questo comitato è composto dalle persone che lo hanno conosciuto
nel corso di questi anni per diversi motivi , dal suo impegno per i
popoli in guerra e perseguitati ,dagli immigrati che hanno trovato con chi
poter parlare e non ricevere offese , da musicisti di tutta Europa
, dai dimenticati dei servizi sociali del Centro di Ostuni e non solo
, dagli studenti delle scuole superiori e università che con lui
hanno affrontato i più diversi temi filosofici e di vita quotidiana , e
da tanti altri.
Tutte queste persone hanno discusso tra di loro ed hanno pensato
che per la società civile la cosa migliore da fare è che lui
ritorni alla sua bottega , alla sua "scuola di strada" , a trasmettere agli
altri la necessità di essere solidali con chiunque abbia bisogno .
realizzare sabato 25 Ottobre alle ore 17,30 un sit-in davanti alla
sua
bottega in via Cattedrale per poi spostarsi in Piazza della
Libertà
(Municipio) in cui sarà chiesto che Tonino ci venga ridato .
Scopo della manifestazione è anche quello di dare dignità ad una
persona che dalle prime aride cronache appare come un ladro di
corrente .
Tonino invece paga per la sua coerenza .
La sua forma di lotta era praticata da decine di migliaia di
famiglie negli anni scorsi per protestare contro l´Enel , che
costruiva
centrali nucleari e importava grandi quantità di carbone da paesi
razzisti come il Sudafrica con grave pregiudizio per l´ambiente.
Mentre molti hanno mollato lui aveva continuato a protestare
praticando consumi simbolici e sostenendo uno scontro con l´Enel
che
lo ha perseguitato per tutti questi anni , fino ad arrivare all´
arresto di questi giorni.
Chi invece ha distribuito tangenti e attaccato gravemente l´
ambiente resta fuori .
Ridateci Tonino , questo è quello che grideremo Sabato 25 Ottobre
alle ore 17,30 davanti la sua bottega
venerdì 24 ottobre 2008
Non morderti la coda
mercoledì 22 ottobre 2008
"Ogni voce che resiste mi rende meno solo"
Grazie al Presidente della Repubblica, che, come già in passato, mi ha espresso una vicinanza in cui non ho sentito solo l'appoggio della più alta carica di questo paese, ma la sincera partecipazione di un uomo che viene dalla mia terra.
Grazie al presidente del Consiglio e a quei ministri che hanno voluto dimostrarmi la loro solidarietà sottolineando che la mia lotta non dev'essere vista disgiunta dall'operato delle forze che rappresentano lo Stato e anche dall'impegno di tutti coloro che hanno il coraggio di non piegarsi al predominio della criminalità organizzata.
Grazie allo sforzo intensificato nel territorio del clan dei Casalesi, con la speranza che si vada avanti sino a quando i due latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine - i boss-manager che investono a Roma come a Parma e Milano - possano essere finalmente arrestati.
Grazie all'opposizione e ai ministri ombra che hanno appoggiato il mio impegno e quanto il governo ha fatto per la mia sicurezza. Scorgendo nella mia lotta una lotta al di là di ogni parte.
Le letture delle mie parole che sono state fatte in questi giorni nelle piazze mi hanno fatto un piacere immenso. Come avrei voluto essere lì, in ogni piazza, ad ascoltare. A vedere ogni viso. A ringraziare ogni persona, a dirgli quanto era importante per me il suo gesto.
Perché ora quelle parole non sono più le mie parole. Hanno smesso di avere un autore, sono divenute la voce di tutti. Un grande, infinito coro che risuona da ogni parte d'Italia. Un libro che ha smesso di essere fatto di carta e di simboli stampati nero su bianco ed è divenuto voce e carne.
Grazie a chi ha sentito che il mio dolore era il suo dolore e ha provato a immaginare i morsi della solitudine.
Grazie a tutti coloro che hanno ricordato le persone che vivono nella mia stessa condizione rendendole così un po' meno sole, un po' meno invisibili e dimenticate.
Grazie a tutti coloro che mi hanno difeso dalle accuse di aver offeso e diffamato la mia terra e a tutti coloro che mi hanno offerto una casa non facendomi sentire come uno che si è messo nei guai da solo e ora è giusto che si arrangi.
Grazie a chi mi ha difeso dall'accusa di essere un fenomeno mediatico, mostrando che i media possono essere utilizzati come strumento per mutare la consapevolezza delle persone e non solo per intrattenere telespettatori.
Grazie alle trasmissioni televisive che hanno dato spazio alla mia vicenda, che hanno fatto luce su quel che accade, grazie ai telegiornali che hanno seguito momento per momento mutando spesso la scaletta solita dando attenzione a storie prima ignorate.
Grazie alle radio che hanno aperto i loro microfoni a dibattiti e commenti, grazie specialmente a Fahrenheit (Radio 3) che ha organizzato una maratona di letture di Gomorra in cui si sono alternati personaggi della cultura, dell'informazione, dello spettacolo e della società civile. Voci che si suturano ad altre voci.
Grazie a chi, in questi giorni, dai quotidiani, alle agenzie stampa, alle testate online, ai blog, ha diffuso notizie e dato spazio a riflessioni e approfondimenti. Da questo Sud spesso dimenticato si può vedere meglio che altrove quanto i media possano avere talora un ruolo davvero determinante.
Grazie per aver permesso, nonostante il solito cinismo degli scettici, che si formasse una nuova sensibilità verso tematiche per troppo tempo relegate ai margini. Perché raccontare significa resistere e resistere significa preparare le condizioni per un cambiamento.
Grazie ai social network Facebook e Myspace, da cui ho ricevuto migliaia di messaggi e gesti di vicinanza, che hanno creato una comunity dove la virtualità era il preludio più immediato per le iniziative poi organizzate in piazza da persone in carne e ossa.
Grazie ai professori delle scuole che hanno parlato con i ragazzi, grazie a tutti coloro che hanno fatto leggere e commentare brani del mio libro in classe. Grazie alle scuole che hanno sentito queste storie le loro storie.
Grazie a tutte le città che mi hanno offerto la cittadinanza onoraria, a queste chiedo di avere altrettanta attenzione a chi concedono gli appalti e a non considerare estranei i loro imprenditori e i loro affari dagli intrecci della criminalità organizzata.
E grazie al mio quotidiano e ai premi Nobel e ai colleghi scrittori di tante nazionalità che hanno scritto e firmato un appello in mio appoggio, scorgendo nella vicenda che mi ha riguardato qualcosa che travalica le problematiche di questo paese e facendomi sentire a pieno titolo un cittadino del mondo.
Eppure Cesare Pavese scrive che "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
Io spesso in questi anni ho pensato che la cosa più dura era che nessuno fosse lì ad aspettarmi. Ora so, grazie alle firme di migliaia di cittadini, che non è più così, che qualcosa di mio è diventato qualcosa di nostro. E che paese non è più - dopo questa esperienza - un'entità geografica, ma che il mio paese è quell'insieme di donne e uomini che hanno deciso di resistere, di mutare e di partecipare, ciascuno facendo bene le cose che sa fare. Grazie.
venerdì 17 ottobre 2008
La storia del perdente, oggi in HD
LA STORIA DEL PERDENTE videoclip - 2008 from marcè on Vimeo.La Resistenza presenta oggi la nuova versione del suo ultimo video. Clicca su Play e gusta tutta la raffinata bravura tecnica dei registi Michele Salvezza e Marcello Saurino. Commenta il clip su youtube
martedì 14 ottobre 2008
Il salvagente
Fonte: ANSA
Se da un lato può essere ragionevole, visto che di mezzo ci sono i soldi e il futuro dei cittadini, dall'altro mi chiedo: ma che fine farano quei manager strapagati che per assecondare un mercato selvaggio sono stati capaci di basare i loro investimenti sull'incertezza?
E' un'altra storia, accanto a quella di una certa Alitalia, sull'orlo del collasso dopo che per decenni un gruppo di privilegiati ha visto stipendi da favola e trasferte a peso d'oro, molto oltre le possibilità economiche di una azienda "parastatale".
E perché non si interviene per salvare quelle centinaia di medie aziende minacciate dalla globalizzazione e dal mercato cinese privo di alcun freno?
Perché non si interviene per salvare gli stipendi di persone che alla fine del mese arrivano con l'acqua alla gola?
Se penso che tante aziende basano la propria vita sul lavoro quotidiano di persone che, se sbagliano, rischiano di essere mandate via senza tanti complimenti...
lunedì 13 ottobre 2008
Vuoi vedere un video incredibile?
Stay tuned on LA RESISTENZA BLOG.
Enrico, Flavio e Marina ti aspettano.
www.LaResistenza.it
giovedì 9 ottobre 2008
Non perderemo un euro...
Ho sentito dire che la crisi è alle porte,
che partendo dall'America un vento di distruzione
spazzerà via mercati finanziari e mercati rionali.
M'han detto che s'è tutti partecipato a far saltare il banco,
che peggio di così non si poteva fare,
che uno apena nato ha non so quanti euro di debito sul capoccione.
Ho sentito uno che diceva che non perderemo un euro,
che staremo bene, che non c'è problema.
M'è sembrato fosse lo stesso che altre volte c'ha fregato,
che l'anagrafe relega a un mondo migliore
mentre io e te dovremmo restare qui a goderci lo spettacolo.
La trovata del giorno? Dare soldi alle banche.
Dopo essersi succhiato il midollo di risparmiatori,
gente comune, colletti bianchi, disperati,
ora si danno soldi alle banche.
Beh, se lo dice lui, io ci credo.
Anzi... NO!
martedì 7 ottobre 2008
Dieta fisica, non di contenuti
Dal DIARIO de LA RESISTENZA.
Quando si prepara un disco, quando si approntano le melodie del futuro, è come se si fosse in ritiro, se si stesse preparando nell'ombra un grande appuntamento sportivo, un evento artistico e/o culturale (ca**o, è proprio questo!), una ricetta per degli amici simpatici che non si vede da tanto.
Noi siamo in ritiro da un pò, facciamo vita appartata da qualche tempo mentre felicemente sudato mescolo armonie, accordi e timbri per creare quello che sarà il prossimo ciddì de La Resistenza.
Mi sembra di stare a scoprire l'antidoto al morso dell'invidia, tanto ci sto mettendo. Un lavoro lungo, difficile, fatto di prove e ripensamenti, speranze e cocenti delusioni. Non mi arrendo, però, si chiama RESISTENZA anche per questo. Voglio qualcosa che non si sente abitualmente per radio, qualcosa che stupisca e faccia pansare a musica mai udita prima, non la solita solfa pseuo elettronica.
Questo nelle speranze! Che poi la cosa piaccia è discorso differente. Io, personalmente, mi auguro funzioni. Ma non è detto.
Frattanto ho principiato una dieta, che l'estate m'ha fatto ingrassare e gli amici a casa tutte le sere e a me e a Catiuscia piace preparare. Insomma, il panzone deve sparire. Credete non ce la possa fare? E invece vi dirò che in una settimana ho perso (con misurazione sulla bilancia della farmacia, quella ultra-precisa) ben 1800 grammi, cioé UN CHILO E OTTOCENTO GRAMMI.
Ne sono molto soddisfatto, credo vi aggiornaerò settimanalmente sulla cosa. Per ora un abbraccio a tutti i resistenti all over the world e andiamo avantim tutti insieme, RESISTIAMO!
venerdì 3 ottobre 2008
Quando stai per ******
Sì, perché chissà perché la donna mi piace più dell'uomo e per lei si scrivono canzoni, si progetta il futuro, parte l'innamorato.
Buongiorno!!! Come va? Spero che il mattino sia per tutti migliore della notte appena trascorsa. Che stronzata la dormita notturna, mi fa male quando ci penso... a che serve?! Però bisogna farlo, la natura è natura e c'è poco da fare. Certo, si può "resistere"! Certo, RESISTERE!
Quella sopra è la classica dimostrazione di come le risposte sono quasi sempre dentro di noi. Io "resisto", per definizione, e il segreto di tante cose è appunto "resistere"!
Cosa fai quando sei triste?
Resisti!
E quando stai per ******?
Resisti!
E quando devi votare?
Resisti!
E quando devi cantare?
Resisti.
Agli asterischi sopra si posson mettere i verbi più vari, io non mi sbilancio...
www.laresistenza.it,
io resisto se tu resisti
giovedì 2 ottobre 2008
2 ottobre: Pacifismo e Resistenza
martedì 30 settembre 2008
Schizofrenia made in Usa
Fonte: La Repubblica
Di eccessi finanziari, di illusioni ideologiche, di una scadente classe di governo politica ed economica che ha fallito ed è ora travolta nella confusione di una nazione che va aletto col panico e si sveglia con l’euforia.
La Resistenza lancia tre nuovi video
venerdì 26 settembre 2008
Maroni ama La Russa
Dal DIARIO RESISTENTE
Trovo assolutamente penosi i battibecchi in corso tra il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e quel bravo organista con gli occhiali rossoneri, Roberto Maroni.
Non è nuova la cosa.
Ricordate la prima di campionato, con dei tifosi che corrono e qualche testa di cazzo che sfascia tutto?
Bene, allora Maroni parlò di camorra. Lo fece stilando dei dati. Ecco quanto riportato dall'ANSA alle 20 del 10 settembre scorso (riferendo alla commissione Affari costituzionali, ma le dichiarazioni erano già note per altre vie):
"Sui 3.096 tifosi del Napoli che hanno acquistato i biglietti per la partita con la Roma, 810 erano gravati da precedenti di polizia e 27 contigui alla camorra. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni".
Ok, ma che c'entra che tra coloro che hanno acquistato i biglietti parecchi avevano precedenti penali? Che uno che ha fatto una ca**ata non può andare allo stadio? E chi lo dice che proprio quelli siano coloro che hanno compiuto scatafasci vari? Boh, misteri italiani...
Arriva poi Ignazio, determinato e incravattato, a dire (e subito dopo a smentire) che non c'è camorra nel tifo. Ecco quanto riportato sempre dall'Ansa il 3 settembre:
"Pensare alla mano della camorra dietro gli incidenti provocati dagli ultra' 'e' un alibi'. A dirlo il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Gli incidenti ci sono ''da Bergamo a Napoli, da Milano a Catania''. Bisogna piuttosto smettere di tollerare sacche di 'illegalita', aggiunge La Russa, di accettare che i tifosi abbiamo 'licenza di devastare'. E se ci sara' da intervenire con strumenti legislativi, aggiunge La Russa, 'noi faremo il nostro dovere'."
Ed è una.
Poi, appena due giorni fa, nuovo scontro.
Maroni, riguardo quanto accaduto a Castel Volturno, dichiara: "La strage di Castel Volturno è guerra civile" (http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/maroni-audizione/maroni-audizione.html).
Ma anche stavolta Ignazio non ci sta. E dichiara: "è una guerra tra bande".
Credo che un governo dovrebbe muoversi congiuntamente, non litigare sulle parole e pensare che lì sono in gioco vite umane e la credibilità dello Stato.
Maroni, quello con gli occhiali rossoneri, chiama papà Silvio per chiarimenti, Fiorello pensa alla prossima imitazione. Io continuo a suonare l'organo.
Enrico Cervellera
martedì 23 settembre 2008
Vezzali, fai un fioretto
dal Diario de La Resistenza
Sono gli occhi invasati dal desiderio, la cosa che fa più impressione.
Come il vate di Delo che a contatto con la divinità si fa pregno del Supremo, così la Vezzali, a Porta a Porta (meglio, Porca a Porca), è in estasi per Testa d'asfalto.
Lo guarda fisso negli occhi, Valentina Vezzali, il suo Presidente e glielo dice che più chiaro non si può. Gli dice: 'Presidente, io da lei mi fare toccare'.
Ma non è mamma, la Vezzali?
Non è moglie, la Vezzali?
Non è una sportiva, la Vezzali?
La Vezzali sarebbe tutto ciò, oltreché poliziotta.
Non si può vedere una scena del genere, persino uno accorto al gentil sesso come il Berlusca cade nell'imbarazzo, lui che alle foto di gruppo internazionali si diverte a fare le corna dietro i pari grado stranieri.
Valentina, che figuraccia. E noi che t'abbiamo guardato alle scorse Olimpiadi, abbiamo pianto al tuo trionfo.
Oggi le donne piangono per la dignità e l'umiliazione che hai fatto loro vivere.
Noi sportivi piangiamo per la mancanza di valori che hai mostrato.
Noi uomini piangiamo per la fedifraga affermazione d'amore.
Noi figli piangiamo che una mamma così non la vogliamo.
Vabbé, dai, mo'... che piangere e piangere?!?!
Valentina, dai fai un fioretto:
Non farlo più (senza tuo marito).