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lunedì 17 marzo 2008

"Qui Lhasa, sembra l'inferno"


Da "La Repubblica".


Ecco il grido d'aiuto proveniente dal Tibet, dove ormai da giorni il regime cinese reprime nel sangue le proteste pacifiche che reclamano più dignità e libertà.


Non è la prima volta che il governo cinese dimostra totale noncuranza nei confronti del rispetto dei diritti umani.

Cosa fa l'occidente? Possibile che l'ONU non possa prendere provvedimenti seri? Perché non cominciare a ritirare ambasciatori e bloccare le importazioni di prodotti cinesi? E perché non boicottare le Olimpiadi?

Pietre contro le vetrine: così è iniziata la rivolta
Un'infermiere che lavora nell'ospedale di Lhasa

I poliziotti in borghese sparano ad altezza uomo
Uno studente tibetano

Siamo chiusi nei dormitori. Il centro è ridotto ad un macello
Tre studenti italiani che studiano a Lhasa

Freddo e soldati ad ogni angolo. Qui manca anche la luce
Un ristoratore

E' bastata la parola "violenza" e hanno oscurato il tg della CNN
Un commerciante italiano a Pechino



1 commento:

LR web STAFF ha detto...

Una situazione incredibile. Ma cosa fare? Noi contribuiremo con la nostra voce, col nostro blog. Bravo FLavio, il tuo post della domenica è sempre atteso, gradito e di ottima fattura.

Apture

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