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Fonte: ANSA
MOSCA - Ha debuttato a Mosca in un concerto, per la prima volta in oltre 70 anni, lo strumento più costoso del mondo, un violino Guarnieri del Gesù del 1741 acquistato il mese scorso dal giovane miliardario russo Maxim Viktorov per 3,9 milioni di dollari da Sotheby's, a Londra. Uno straordinario risveglio dopo un lungo letargo musicale e quasi un ritorno alle origini, dato che il violino era già stato suonato per molti anni alla corte dello zar Alessandro II. Teatro dell'evento la settecentesca casa Pashkov, uno dei più belli edifici di Mosca, a due passi dalla piazza Rossa, dove 160 vip del mondo politico ed economico russo hanno assistito ad un applauditissimo concerto del famoso violinista Pinchas Zuckerman, accompagnato dall'orchestra accademica di Stato del Bolshoi diretta da Aleksander Vedernikov. Il prezioso violino sarà nuovamente protagonista oggi di una replica del concerto nella sala grande del conservatorio Ciaikovski, aperto al grande pubblico, e poi resterà in Russia per essere utilizzato in altri eventi musicali. Con il colpo messo a segno da Sotheby's, il trentaseienne avvocato ed imprenditore Viktorov ha segnato un nuovo record nelle vendite all'asta di strumenti musicali, superando lo Stradivari 'Hammer' del 1708 venduto per 3,54 milioni di dollari nel maggio 2006 da Christie's a New York. "Sono contento che la Russia stia riguadagnando la sua reputazione mondiale come grande e orgogliosa protettrice di squisiti artefatti, antichità e tradizioni", ha commentato Viktorov, che è anche l'organizzatore a Mosca della competizione internazionale di violino intitolata a Paganini. "Questo evento dimostra che i leader politici ed imprenditoriali russi sono impegnati nel mantenere la nostra eredità culturale e sono certo che il debutto del violino in un concerto dopo 70 anni sarà il primo di una lunga serie", ha aggiunto. Un'eredità che risale all'epoca imperiale, dato che il Guarnieri del Gesù è appartenuto per molti anni al compositore belga dell'Ottocento Henry Vieuxtemps, che fu anche solista di corte dello zar Alessandro II. Lo strumento rimase poì nella collezione della famiglia del compositore per oltre un secolo.
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