Me lo sono sempre chiesto.
Ma è possibile che per divertirsi bisogna fare migliaia di chilometri e andarsi ad alcolizzare in posti dove notoriamente e storicamente si va solo per fare sesso libero e "sballarsi" in libertà?
Non metto in dubbio che Federica fosse un'ottima ragazza, ma non ci credo che non sapesse in che tipo di posto avesse deciso di trascorrere la propria vacanza e a quali rischi andasse in contro, fidandosi di perfetti sconosciuti...
Flavio D.
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Fonte: Libero Blog
In Spagna Lloret de Mar, ma anche Ibiza. E perché non Kos e Ios, in Grecia, oppure Cancun in Messico e Goa in India? Senza dimenticare Rimini e Riccione, anche se hanno un volto sempre più famigliare. I cosiddetti divertifici esistono, inutile negarlo, e a farli nascere e prosperare sono le migliaia di giovani di tutto il mondo che ogni anno li scelgono per le loro vacanze. In genere tutto fila liscio: una settimana, 15 giorni di "sballo" tra amici (quando si è in coppia si scelgono altre mete), poca vita da spiaggia e tante notti brave, alberghi a prezzi da studenti e cocktail pure, qualche flirt senza troppi pensieri, e poi si rientra a casa o si raggiungono i genitori in qualche luogo di villeggiatura più tranquillo. A volte, però, succede che quella che era una vacanza spensierata si trasformi in un incubo, come nel caso della povera Federica Squarise. Di fronte a casi drammatici come questi, è difficile mantenere un equilibrio: sul banco degli imputati, prima ancora del colpevole dell'orribile omicidio, sono finiti proprio i luoghi che la giovane padovana aveva scelto per passare qualche giorno spensierato con la sua amica del cuore. Tutta colpa dei divertifici? Troppa concentrazione di alcol, droghe e sesso facile, sostengono i detrattori delle "isole" del divertimento. Poteva succedere ovunque, dicono tanti altri. Tu da che parte stai?
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