ResiChannel, web tv ufficiale de La Resistenza

domenica 9 marzo 2008

Il costo del lavoro

Mi capita spesso di chiacchierare con imprenditori e titolari di aziende locali: tutti sono d'accordo nell'affermare la difficoltà di tirare avanti a causa delle troppe tasse.
E' vero: l'Italia è uno dei paesi europei in cui il costo del lavoro è tra i più elevati, oltre ad avere il prezzo più elevato per il carburante e il costo maggiore della politica, ma paradossalmente con stipendi tra i più bassi, considerando i paesi industrializzati.

Ma non è proprio l'eccessivo costo del lavoro a frenare le aziende nell'assumere personale in pianta stabile?
Non sono forse proprio le troppe tasse ad essere una delle ragioni pricipali della precarietà del lavoro?
Ma è possibile che la politica non possa tagliare altre spese, le proprie magari (!), abbassando le tasse per le aziende e cercare di favorire così le assunzioni?
E' possibile che una azienda (tutte, ve lo assicuro) sia costretta ad effettuare operazioni in nero per andare avanti e non lasciarsi rosicchiare il 50% del proprio fatturato da un governo che riempie invece di privilegi una categoria ben determinata di persone (La Resistenza docet...)?
E' forse disonestà questa?
Credo che a volte la linea che separa il legale dall'illegale, pur di sopravvivere, sia molto sottile...

Tuttavia sarei fuori dal mondo se pensassi che sia solo questa la causa della tanto temuta e odiata flessibilità.
Non siamo più ai tempi del dopoguerra, quando chiunque poteva aprire una attività commerciale anche se analfabeta, senza farsi rosicchiare metà dei guadagni e senza annegare nella burocrazia...
Adesso la flessibilità, alias precariato, è frutto dell'economia del nuovo millennio, è una necessità (...dicono...).

Ma credo anche che i giovani di oggi, cresciuti nell'abbondanza e nella certezza, debbano avere un pò di coraggio in più, e non stare solo ad attendere il posto sicuro per tutta la vita...
Non è una frase fatta: è solo che mi capita di pensare alle famiglie dei miei genitori, in cui si soffriva la fame, si mangiava la carne solo la domenica, in cui i miei nonni lavoravano in campagna alla giornata, senza sapere se avrebbero lavorato il giorno dopo, e hanno cresciuto più i 5 figli...e con sani principi...

Altri tempi...
... ma loro sì che erano dei veri eroi...
Flavio D.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I politici dovrebbero prendere 1000 euro al mese, dovrebbero rientrare giusto delle spese. Pezzi di pane

Anonimo ha detto...

Pezzi di pane? Beati loro...
Io guadagno 1200 euro al mese e ho due figli. Non vedo una pizzeria da due anni. Maledetto euro!

Anonimo ha detto...

Sono un imprenditore di Mesagne, con azienda a Brindisi. Siamo nella merda, tutti.

Apture

Grazie della visita! Torna quando vuoi

Il Blog è stato creato esclusivamente per scopi ludici e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Gli autori dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Le immagini presenti sul blog sono state in larga parte prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione o per qualsiasi violazione di copyright, non avranno che da segnalarcelo e provvederemo prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate. Scusateci fin da adesso per il disturbo arrecato.