LA RESISTENZA presenta un nuovo brano, "Non dimentiCarlo", sui fatti del G8 del 2001. Scaricalo in anteprima sul sito http://www.laresistenza.it/
Ecco il testo:
Scrivo dei fatti del g8 che ho scoperto
E che oggi schifo, dei torti di quel luglio maledetto,
C’è il sospetto, lo ammetto, che tutto sia un copione
Già scritto e mai detto l’autore del soggetto
Penso ai tanti andati lì sperando di manifestare
Ai giovani picchiati armati solo di ideali
Ma quale diritto di sfilare se un tonfa alle spalle
Ti manda all’ospedale
Io sono quel dottore piegato dal dolore
Che impreca e piange ed ha già lo sguardo del terrore
Io son quel ragazzo che fugge dalla piazza
E in sette lo raggiungono e gli spezzano le braccia
Genova, Genova, io non c’ero ma ci credo
Genova, Genova, che qualcosa è andato storto
Genova, Genova, io non c’ero lì sul porto
Ma Genova, Genova, Genova….
Vita ne parla quasi fosse stato tutto
Una partita, ma, dica, in quale sfida onesta
Ci sta un colpo alla testa che passi per svista
E qualcuno protesti “era un fallo di mischia”
Vedo camionette pazze contro muri di persone
Che fuggono smarrite senza darsi una ragione
E un altro elicottero mi romba sulla testa
E indica la mia posizione
Io sono quella tipa che cade senza vita
Colpita a morte e chissà dove poi sia finita
Io sono lo straniero picchiato a Bolzaneto
In piedi da trent’ore contro un muro che non vedo
Genova, Genova, io non c’ero ma ci credo
Genova, Genova, che qualcosa è andato storto
Genova, Genova, io non c’ero lì sul porto
Ma Genova, Genova, Genova….
E che oggi schifo, dei torti di quel luglio maledetto,
C’è il sospetto, lo ammetto, che tutto sia un copione
Già scritto e mai detto l’autore del soggetto
Penso ai tanti andati lì sperando di manifestare
Ai giovani picchiati armati solo di ideali
Ma quale diritto di sfilare se un tonfa alle spalle
Ti manda all’ospedale
Io sono quel dottore piegato dal dolore
Che impreca e piange ed ha già lo sguardo del terrore
Io son quel ragazzo che fugge dalla piazza
E in sette lo raggiungono e gli spezzano le braccia
Genova, Genova, io non c’ero ma ci credo
Genova, Genova, che qualcosa è andato storto
Genova, Genova, io non c’ero lì sul porto
Ma Genova, Genova, Genova….
Vita ne parla quasi fosse stato tutto
Una partita, ma, dica, in quale sfida onesta
Ci sta un colpo alla testa che passi per svista
E qualcuno protesti “era un fallo di mischia”
Vedo camionette pazze contro muri di persone
Che fuggono smarrite senza darsi una ragione
E un altro elicottero mi romba sulla testa
E indica la mia posizione
Io sono quella tipa che cade senza vita
Colpita a morte e chissà dove poi sia finita
Io sono lo straniero picchiato a Bolzaneto
In piedi da trent’ore contro un muro che non vedo
Genova, Genova, io non c’ero ma ci credo
Genova, Genova, che qualcosa è andato storto
Genova, Genova, io non c’ero lì sul porto
Ma Genova, Genova, Genova….
4 commenti:
Io credo che la vera vergogna di quel G8 sia stata Bolzaneto, non Piazza Alimonda: nel senso che in situazioni di emergenza di massa può capitare che la follia di uno porti a conseguenze aberranti (e con questo, resta inteso, non voglio scriminare Placanica dall'accusa dalla quale poi è stato assolto), ma quello che è accaduto in caserma, quando ormai la situazione era pressocchè sotto controllo, è intollerabile per qualsivoglia Stato che presuma di dirsi civile. Metodi di interrogatorio fascisti (o comunisti, chè tanto i regimi si assomigliano tutti), metodi di reclusione da Guantanamo (per quanto amino professarsi orgogliosamente la patria della libertà, pure gli USA hanno molto da imparare rispetto ai più elementari istituti del diritto penitenziario), sprezzo umano, prima ancora che giuridico, di ogni forma di rispetto per la persona.
Detto, questo... il testo mi sembra molto bello, ma aspetto di scaricarlo per potermi fare un'idea più precisa: certamente una boccata d'aria buona in questi giorni festivalieri di accordi scontati e rime "cuore-amore".
In bocca al lupo per il nuovo lavoro, Enrico, e grazie alla tua sensibilità resistente che ha sottolineato l'orrore degli abusi di potere.
Gentile Marina, quanto accaduto a Bolzaneto è una vergogna. Non si può, non si può, non si può. Non ci sto a far finta di niente, devo dire quello che penso, sempre di più. Hanno fatto una strage su gente ormai inerme, gente andata lì per protestare. Le teste calde ci sono ovunque, in qualunque ambiente e in qualunque professione, lì però c'è stato qualcosa di più, uno scempio. In attesa di una commissione d'inchiesta questo è il mio pensiero.
Siete bravi, resistenza, siete una forza, se continuate così farete strada. Le vostre parole non sono banali, anzi fanno male. Fanno male perkè fanno riflettere, fanno pensare. Io sono con voi, ora e sempre resistencia!
Forte sto pezzo nuovo, ma da dove cavolo v'è venita l'idea? MIIIIITICCCCCCCIII!!! IO C'ERO!!!!! Madò che botttttttissimeee!
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