Ognuno ha la sua personale memoria dei fatti di questo giorno: io ero a letto, col libro di storia del diritto italiano sulle ginocchia, a preparare un esame noiosissimo la cui utilità per il futuro avvocato è pari a zero. Mio padre era fuori casa e telefonò dicendo che era crollata la prima torre. L'idea dell'attentato terroristico fu l'ultima a venirci in mente, pensammo ad un pilota che aveva perso il controllo del suo mezzo per chissà quale incomprensibile motivo. Poi venne giù l'altra torre, nello stesso modo. Poi l'aereo sul Pentagono, poi l'altro, quello diretto alla Casa Bianca, deviato nel suo percorso dal coraggio di qualche passeggero che ne aveva intuito le intenzioni.
La più grande potenza mondiale colpita nel cuore pulsante della sua vita economica e politica, una delle mie scrittrici preferite che blaterava di orgoglio occidentale e di superiorità della nostra civiltà rispetto a quella islamica, la paura che dietro ogni uomo barbuto e ogni donna col velo si nascondesse un pulsante pronto ad essere premuto per giustiziare gli infedeli, e tutti a ripetere con enfasi e retorica che questo giorno avrebbe cambiato i destini del mondo. Come se il mondo avesse un suo destino indipendente dalle volontà degli uomini...
Oggi ascolto il telegiornale e mi dicono che negli Stati Uniti si preparano a commemorare le vittime dell'11 settembre. Ma di quali vittime stiamo parlando?
Spero non solo dell'equipaggio e dei passeggeri degli aerei killer e di tutta la gente presente negli edifici colpiti. Perchè per me sono vittime dell'11 settembre anche i soldati americani, europei e locali morti in Afganistan, Iraq e Libano, i civili seppelliti dalle bombe cosiddette "intelligenti", i rappresentanti e i volontari delle organizzazioni internazionali impegnate a dare sostegno alle popolazioni dei luoghi bombardati, i bambini mutilati e orfani, le vedove, le madri di quelli che si imbottiscono di tritolo e si fanno esplodere per Allah come le madri di quelli che sono laggiù perchè qui non c'è lavoro.
Non mi addentro nella questione della guerra giusta o meno, perchè non ho ancora le idee molto chiare in proposito: certo, avrei fin troppo da dire sulle modalità e sui tempi con cui questa guerra al terrorismo è stata condotta, sullo sprezzo, da parte dell'America e dei suoi alleati, delle più elementari norme del diritto internazionale, sulla morte vergognosa del tiranno Saddam, sui metodi di interrogatorio dei terroristi e sulle scandalose condizioni in cui versano i detenuti a Guantanamo, ma non è questa la sede.
Però a loro, tutti, alle vittime della religione intesa come fanatismo e del potere vissuto come arbitrio, dedico questi pochi versi di uno dei miei poeti più cari, Cesare Pavese:
La più grande potenza mondiale colpita nel cuore pulsante della sua vita economica e politica, una delle mie scrittrici preferite che blaterava di orgoglio occidentale e di superiorità della nostra civiltà rispetto a quella islamica, la paura che dietro ogni uomo barbuto e ogni donna col velo si nascondesse un pulsante pronto ad essere premuto per giustiziare gli infedeli, e tutti a ripetere con enfasi e retorica che questo giorno avrebbe cambiato i destini del mondo. Come se il mondo avesse un suo destino indipendente dalle volontà degli uomini...
Oggi ascolto il telegiornale e mi dicono che negli Stati Uniti si preparano a commemorare le vittime dell'11 settembre. Ma di quali vittime stiamo parlando?
Spero non solo dell'equipaggio e dei passeggeri degli aerei killer e di tutta la gente presente negli edifici colpiti. Perchè per me sono vittime dell'11 settembre anche i soldati americani, europei e locali morti in Afganistan, Iraq e Libano, i civili seppelliti dalle bombe cosiddette "intelligenti", i rappresentanti e i volontari delle organizzazioni internazionali impegnate a dare sostegno alle popolazioni dei luoghi bombardati, i bambini mutilati e orfani, le vedove, le madri di quelli che si imbottiscono di tritolo e si fanno esplodere per Allah come le madri di quelli che sono laggiù perchè qui non c'è lavoro.
Non mi addentro nella questione della guerra giusta o meno, perchè non ho ancora le idee molto chiare in proposito: certo, avrei fin troppo da dire sulle modalità e sui tempi con cui questa guerra al terrorismo è stata condotta, sullo sprezzo, da parte dell'America e dei suoi alleati, delle più elementari norme del diritto internazionale, sulla morte vergognosa del tiranno Saddam, sui metodi di interrogatorio dei terroristi e sulle scandalose condizioni in cui versano i detenuti a Guantanamo, ma non è questa la sede.
Però a loro, tutti, alle vittime della religione intesa come fanatismo e del potere vissuto come arbitrio, dedico questi pochi versi di uno dei miei poeti più cari, Cesare Pavese:
"Per questo ogni guerra è una guerra civile:
ogni caduto somiglia a chi resta,
e gliene chiede ragione."
...
Marina
1 commento:
Le torri sono state buttate giù con cariche esplosive, detonazioni controllate. Le emittenti tv americane hanno trasmesso finti live reportage preparati dai loro grafici. Ci sono le testimonianze di chi lì c'era e ha visto gli aerei abbattersi, ma lo show era predisposto, controllato, artefatto, finto. Tutto per dare al mondo l'idea che la guerra, feroce e pazzesca, era da farsi subito, violentissima e contro il nemico sbagliato. Dicono che è stato l'amico di Bush senior, Bin Laden, e passano per il boia quella merda di Saddam. Insomma, se devono trovare la particella di Dio in un acceleratore che simula il Big Bang son bravi a farlo... se devono trovare uno stronzone che manda ancora tape con il suo viso e la sua voce NO! Perché? Com'è possibile? Eppure sanno dove sta, lo sanno bene. Non credo che con i mezzi moderni che sono oggi disponibili non sia possibile scovare una merda così. Ok, è in una zona sgarrupata-montagnosa-inaccessibile? E facciamola una catena umana per circonadare sto merdone! Tutte quelle migliaia di soldati americani mandati a morire in terra straniera potevano fare così, sicuramente qulcuno di più ancora in vita l'avremmo avuto. Magari poi comprava un'arma sulla 54esima e faceva fuori una quarantina di passanti, così, per gioco, ma almeno si dava un senso a quella cosa senza senso che era, è e sarà la guerra al terrorismo. Viva la pace. Io ci credo.
Consiglio un video: http://it.youtube.com/watch?v=7UPXaV4gXWE
Buona visione.
E buona resistenza.
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