ResiChannel, web tv ufficiale de La Resistenza

giovedì 31 dicembre 2009

Botti di fine d’anno in Afghanistan




la notizia :Afghanistan, uccisi sette agenti Cia Nella giornata di mercoledì, sette agenti della Cia sono rimasti uccisi a seguito di un attacco suicida. L'attentatore si è fatto esplodere all'ingresso di un avamposto nella provincia di Khost causando anche sei feriti, ha ammesso la Cia. Fonti afghane hanno detto che il kamikaze, che indossava un giubbotto imbottito di esplosivo, è entrato nell'installazione e si è fatto saltare in aria. L'attacco alla base americana è stato rivendicato dai talebani. Secondo un portavoce, l'attentatore era un ufficiale dell'esercito. Questo spiegherebbe anche come sia potuto penetrare nella palestra della base superprotetta.



Il commento satirico di Antonio Camuso


Botti di fine d’anno in Afghanistan ovvero La strategia vincente di Obama e della NATO
Dopo gli annunci del mese scorso di Obama e della Nato di aumentare gli aiuti alle forze armate afgane nell’addestramento, nella professionalizzazione e nel rendersi autonomi nell’utilizzo delle nuove tecnologie, dobbiamo effettivamente registrare che tale addestramento sta effettivamente dando i suoi frutti, per l’entusiasmo, anche un po’eccessivo, col quale i soldati afgani hanno accolto la notizia.
Quanto i soldati afgani stiano apprezzando lo sforzo dell’intera coalizione è sotto gli occhi di tutti:
in pochi giorni due episodi che hanno visto coinvolti soldati ed ufficiali afgani addestrati dalla NATO che con l’avvicinarsi del nostro Capodanno si son fatti esplodere dalla gioia o si son lasciati andare all’usanza tutta orientale di utilizzare le armi da fuoco al posto dei petardi.
Quanto gli anglosassoni prendano troppo sul serio le cose, ha generato nel primo caso, allarmismo, la conseguente sparatoria con un americano morto e due feriti lievi tra gli italiani e con il malaugurato ferimento ed arresto del povero afgano che, sicuramente in preda ai malefici fumi di qualche “canna” di puro Hashish, non pensava di causare un ennesimo allarme nelle forze internazionali, ovvero quello della serpe che si sta allevando in seno.
Ieri , poi il fattaccio, a Khost con la morte di ben otto agenti CIA.
Alla notizia dell’arrivo per il fine d’anno di un gruppo di specialisti della CIA, che doveva condurre una serie di “interrogatori” su alcuni sospetti talebani presso la superprotetta base di Khost, un ufficiale talebano conosciuto per la passione per i fuochi artificiali s’era fatto venire direttamente da Napoli , un quantitativo di palloni di Maradona , teste di Bin Laden , Tric-trac, fontane luminose, tutte dichiaratamente di contrabbando e senza le dovute etichette per la tracciabilità
Tutta roba che doveva essere utilizzata allo scadere della mezzanotte del 31 dicembre ma, …il diavolo ci ha messo la coda.
Il solito agente della CIA con gli occhiali scuri, dallo sguardo sveglio e in vena di fregare Ibrahim , col codice alla mano ha intimato al povero afgano di mollare la santabarbara pirotecnica poiché “non omologata secondo gli standard statunitensi”.
Uno stipendio intero era costato tutto quel ben di dio al povero Ibrahim, che voleva passare per quello che aveva fatto lasciare col naso per aria tutta la guarnigione di Khost per Capodanno!!
Potete ben comprendere come Ibrahim ha arraffato un pallone di Maradona ed una testa di Bin Laden ed ha incominciato a correre per la Piazza d’armi della superbase di Khost.
Non l’avesse mai fatto!!! Lo sappiamo come fanno gli americani…in otto han creduto di essere allo stadio di N.York in una finale di rugby e si son lanciati da tutte le direzioni sul povero afgano che l’unica porta che voleva raggiungere, a quel punto, vistosi inseguito da certi pesi massimi, era quella del bagno.
Poi il solito incidente, il classico superman che pensando di essere John Wayne nel film Berretti Verdi , con il sigaro in bocca, ha raggiunto l’afghano placcandolo e poi giù tutti gli altri.
…hai voglia che Ibrahim gridava:
-“ spegnete quel sigaro, state attenti a non stringermi troppo!”-
Macchè! I super agenti della CIA non riuscendo a far mollare la presa ad Ibrahim , se lo son caricato sotto il braccio e tutti insieme cantando l’inno della nazionale di rugby si son lanciati verso il centro della piazza d’armi dov’era l’asta con la Bandiera americana , ritenendola la meta della partita.
… Poi il botto finale con tanto di fuochi pirotecnici e una strage tutta a stelle e strisce con il povero Ibrahim che non potrà ricevere gli auguri dai suoi commilitoni.

Buon anno dall’Afghanistan!
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 31-12-09

osservatoriobrindisi@libero.it

mercoledì 2 dicembre 2009

LR | 02.12.2009, Resistenti, avanti tutta



Riportiamo un articolo apparso ieri su L'Unità (leggi l'articolo).

Invitiamo a leggerlo, con l'auspicio che dia forza e voglia di resistere a tutti voi, resistenti di ogni dove.

Resistiamo, la strada è quella giusta.

* * * *
Musica, il Mei sancisce: l'indie è morto. di Federico Fiume (L'Unità)

Strana atmosfera quest’anno al Meeting delle Etichette Indipendenti. A vederlo in superficie è stato il solito Mei, con grande partecipazione di pubblico, concerti continui, premiazioni a go go, dibattiti, incontri, presentazioni e tutta la nota ricchezza di eventi che contraddistingue da ormai tredici anni la due giorni faentina. Se però vai a scavare negli umori, a parlare con i tanti “addetti ai lavori” del mondo musicale indipendente che si ritrovano qui ogni anno, ecco che il polso non batte forte come la musica, anzi. Certo, c’è la crisi, i dischi non si vendono più già da tempo, ma non è solo quello. Salta agli occhi, ad esempio, il paradosso dell’assenza quasi totale proprio di quelle etichette indipendenti che qui dovrebbero riunirsi, molte delle quali già da tempo avevano scelto altre strade a causa delle divergenze con la linea dell’organizzatore Giordano Sangiorgi.

E anche fra quelle poche presenti serpeggia il dubbio su un’eventuale partecipazione alla prossima edizione insieme ad una diffusa sensazione di incertezza e disillusione. Se le 4 major della discografia rimaste si arroccano ormai in difesa di una supremazia di mercato che gli si sta sbriciolando sotto i piedi, il mondo indie non sembra trarre da questo alcun vantaggio. L’autoproduzione è ormai diffusissima grazie alle nuove tecnologie e dei discografici, persino di quelli indipendenti, c’è sempre meno bisogno. Le multinazionali del disco puntano su pochi prodotti di sicuro successo che garantiscono il fatturato e non investono se non sui Talent Show televisivi che, nella loro ottusità, considerano l’unica via sicura per trovare “sangue giovane”. Ma è sangue sintetico e avvelenato per vampiri sul margine dell’alba. Lo dimostra il fatto che questi giovani “artisti” tanto pompati sullo schermo, quando suonano dal vivo fanno numeri deprimenti, che neanche le più sfigate band underground. Perché la credibilità con quelli che ai concerti ci vanno te la conquisti sul campo, mentre il successo televisivo te lo danno quelli che la sera se ne stanno a casa a vedere “X Factor” e “Amici”.

E allora hai voglia a premiare e a convegnare; hai voglia a far suonare in condizioni precarie trecento gruppi in due giorni, via uno dentro l’altro, ammucchiandoli senza alcuna selezione; hai voglia a cercare link con l’ufficialità per sdoganare la scena. Il fatto è che la scena sta da un’altra parte ormai. Dispersa, zoppicante, confusa, in attesa della scintilla giusta per ritrovare sé stessa, ma comunque ricca di un potenziale che aspetta solo l’occasione giusta. Occasione che, dispiace dirlo, difficilmente verrà dal Meeting di Faenza, che sembra andare proprio in un’altra direzione, molto più istituzionale. Fabrizio Brocchieri della indie label romana Cinico Disincanto, ha strappato applausi a scroscio quando, al convegno del Mei sui nuovi modelli di business del mercato musicale ha detto: “Lo sentite il brusìo qui fuori? Quella è la scena indipendente, quella delle autoproduzioni che si moltiplicano esponenzialmente perché gli sbocchi discografici sono chiusi, dei giovani che cercano spazi di espressione. Quello è il potenziale futuro della musica italiana tappato dalla politica delle major e della finzione televisiva, ma è solo questione di tempo e il tappo salterà, perché un simile potenziale non può essere tenuto in silenzio a lungo”.... Mostra tutto

Brocchieri è convinto che stia per succedere qualcosa di grosso e la sua analisi può essere condivisibile se consideriamo che le grandi esplosioni innovative, quelle destinate a lasciare un segno, sono sempre avvenute in corrispondenza dei momenti di maggior crisi. Quando proprio non se ne può più, quando il conformismo e la banalità hanno raggiunto una diffusione tale da soffocare ogni altra cosa, c’è sempre una scintilla, qualcuno che si incazza, dice basta e tira fuori quello che tutti stavano aspettando. Il momento di maggior stasi è quello giusto per le rivoluzioni, da sempre. L’applauso lungo e sentito, quasi liberatorio, che ha accolto le sue parole, la dice lunga sullo stato d’animo del mondo indipendente italiano. E’ un brutto momento e si cerca una via d’uscita, chi al Mei, chi per i fatti suoi, ma è probabile che la soluzione verrà, quando sarà il suo tempo, in modo inatteso e imprevedibile. Per la musica e magari anche per il resto. Nel frattempo denti stretti e andare.

* * * * *

Soli per la nostra strada,
resistere, resistere, resistere.

Io resisto se tu resisti.

LR web STAFF

* * * * *
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lunedì 23 novembre 2009

LR | 23.11.2009, ResiCHANNEL on da way


Enrico Cervellera voce de La Resistenza.

http://www.livestream.com/resichannel

Olà resistenti carissimi,
c'è tanta voglia di resistere,
da queste parti...
e da voi?

Sono arrivate diverse richieste
perché le dirette siano pubblicizzate per tempo...

Ci stiamo lavorando,
fratelli,
MySpace può tornare molto utile per questo...

Sì,
perché ResiCHANNEL ormai la conoscete tutti,
giusto?

ResiCHANNEL è la web-tv ufficiale de La Resistenza,
un canale di streaming attraverso il quale seguire
il progetto La Resistenza OGGI,
in questo momento...
o meglio,
al momento delle dirette!

Fissati questo appuntamento:
domani sera alle 23 e 30 diretta dal ResiSTUDIO.
Non mancare,
appuntamento qui:
http://www.livestream.com/resichannel

Resisti con noi,
ancora una volta.

Io resisto se tu resisti,
LR web STAFF

http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505



* * * * *

- * - * Other info * - * -

- Cercasi persona che si dedichi al management della band,
inviare curriculum a webstaff@laresistenza.it
- Scarica la musica de La Resistenza qui:
http://www.laresistenza.it/pg033.html

lunedì 9 novembre 2009

PUGLIANTAGONISTA COLPISCE ANCORA IERI TORCE ACCESE AL PETROLCHIMICO di BRINDISI


BRINDISI: 8 NOVEMBRE 2009 ANCORA TORCE ACCESE AL PETROLCHIMICO

Ennesimo filmato denuncia della redazione di pugliantagonista.it dopo le sfiammate del 4 Ottobre, del 6 Aprile e del 22 Marzo 2009 oggi ancora una volta il petrolchimico si è fatto sentire.....cosa stiamo respirando non lo sappiamo.....questa volta sarà stato "il solito topo" ad azionare i sistemi di sicurezza? questo non lo sappiamo intanto rileggiamo una parte dell'inchiesta di ANTONIO SPARVIERO sulla Gazzetta del Mezzogiorno 17 aprile 2009 si legge: "...... Eppure, per giustificare il black out alla base di una delle tante sfiammate delle torce di sicurezza del mega- impianto alle porte della città, i tecnici dello stabilimento hanno fatto riferimento proprio ad un topo che ha combinato un casino in un cabina elettrica di ultima generazione provocando «un corto circuito che ha bloccato alcuni impianti ubicati nell’area dello stabilimento», è scritto negli atti che ora sono all’esame del sostituto procuratore Antonio Negro. Il magistrato ha deciso di vederci chiaro e non potendo indagare sul topo, presumibilmente morto durante la «passeggiata» tra i cavi scoperti della cabina, ha aperto un fascicolo contro ignoti sulla base di un dettagliato esposto presentato dal presidente della Provincia Michele Errico al quale si sono aggiunte almeno una ventina di segnalazioni di semplici cittadini «terrorizzati» dall’idea che i fumi di quelle torce potessero aggravare ancor più una situazione ambientale che definire ad alto rischio appare un eufemismo....."


e questi vorrebbero fare il RIGASSIFICATORE con le torce che si accendono quasi giornalmente,....se non siamo in grado di gestire "nella norma" gli impianti che abbiamo ,come possiamo con nuovi impianti, più pericolosi????

...nel frattempo non ci rimane altro che pubblicare il succulento filmato da far girare in rete. e dire ancora una volta HABEMUS PAPAM FUMATA BIANCA

SALUTI RESISTENTI a TUTTI e TUTTE

IL VIDEO è AL LINK

http://www.youtube.com/watch?v=wuJgnN8qMMo


e continuate a seguirci al sito www.pugliantagonista.it o sull'HOME PAGE al link

http://www.pugliantagonista.it/open%20area.htm

giovedì 5 novembre 2009

LR | 05.11.2009, Quando credevo di aver finito


Resistere. Now. http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

Credevo di aver chiuso il cerchio,
amici e resistenti carissimi.
Chi ci segue
sa che ci sono stati problemi tecnici
nel ResiSTUDIO,
ultimamente...

Tutto comincia a giugno,
con i primi segnali di cedimento da parte
di HAL9000 Rebirth-plus,
il computer principale, allora...

Come sapete... nuovo computer,
OHM, e nuova scheda audio.

Ecco quindi i problemi seri:
- si rompe l'interfaccia firewire della scheda audio
(un mese di attesa e 218 euro di riparazione
+ un mese e mezzo di affitto di una sostituta, 150 euro).

- Si rompe OHM,
come ben sa chi legge le nostre note.
Il nuovo quadcore viene dato per spacciato, morto.
Ma è solo "raffreddato",
che spavento...
...(due settimane di andirivieni da specialisti vari...
e nuovo gruppo di continuità, 59 euri,
nuova ciabatta protetta, 16 euri,
nuovo alimentatore, 36 euri).

Infine si rompe lui,
il tastierone "centrale",
lo strumento sul quale ho composto
e arrangiato le canzoni del nuovo
MALEDETTO
album,
che proprio non vuole uscire...

Verrebbe da imprecare,
da chiedersi come sia possibile
una sequela così incredibile di rotture.
E in così poco tempo.
E così "castranti" dal punto di vista artistico.
Scelgo di resistere.

Il problema al tastierone,
un motif ES6,
è sulle uscite...
c'è un rumore di fondo che sporca
le incisioni.
Con lui non si può lavorare.

Noto la cosa circa una settimana fa.

Dopo diversi consulti,
porto la tastiera
ad un centro assistenza di Lecce...
Sarò breve,
sono andato e venuto due volte
e lo strumento è tale e quale a prima.

Mi domando come fare,
valuto ipotesi,
di certo la soluzione è mandare
il Motif ES6
da specialisti ancora più specialisti.

Penso a Lucky Music Network,
di Milano.
Lì mi aiuteranno.

Così è.
Come in passato,
il gentile titolare mi viene incontro
con una permuta
più che vantaggiosa,
praticamente uno scambio
tra un mio altro strumento
e un MO8,
assolutamente compatibile
con la memoria del Motif ES6.
Mi dice di "chiamarlo domani"
(cioè oggi) per avere conferma della cosa.

Credendo di aver chiuso il cerchio,
stamattina,
spedisco l'altro mio strumento
verso Milano.

Chiamo nel pomeriggio
per definire i dettagli...
ma avevo fatto i conti senza l'oste,
senza la sfortuna che mi sta perseguitando:
lo strumento che mi serviva
è stato venduto.

Un misunderstanding,
non so.
Io la chiamo sfortuna.

Però resisto.
Anche se ora c'è questo nuovo problema.
Speravo stasera di dare la lieta novella a tutti,
che il ResiSTUDIO era pronto per tornare a ruggire.
E invece niente.
Di niente.

Sapete cosa faccio,
resistenti?

R E S I S T O !

Io resisto se tu resisti,
Enrico Cervellera

* * * * *
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invita amici a visitare la nostra pagina ufficiale:
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Resistere è bello, in più è meglio!
IRSTR

LR web STAFF

martedì 27 ottobre 2009

BRINDISI: 26-10-2009 SIT-IN NO AL CARBONE



NO AL CARBONE

ENEL RISPETTI LA LEGGE

BRINDISI: 26 OTTOBRE 2009

PROTESTA A INCONTRO AMMINISTRAZIONI- ENEL

LA CRONACA

Un nutrito numero di appartenenti dei gruppi NO AL CARBONE e ANTICERANO, insieme ad esponenti e rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste della città, hanno manifestato dinanzi al palazzo comunale dove avveniva l'incontro tra le amministrazioni regionali, provinciali e comunali con la rappresentanza ENEL per discutere la possibilità di una convenzione con la società elettrica che gestisce la mega centrale a carbone di Cerano

L'ennesima puntata di una vicenda infinita che vede da oltrte vent'anni la città di Brindisi asservita alle esigenze del mercato dell'energia senza ricadute di rilievo sul piano occupazionale e con gravi danni ambientali e sanitari.

A riprovarci a dire di no a simile politica questa volta c'erano i giovanissimi che ruotano intorno a i socialnetwork che ultimamente hanno dato uno sprazzo di rinnovamento ad uno stantio e logoro braccio di ferro tra chi è contrario e chi succube del carbone.

Molta rabbia e determinazione... ma sicuramente c'è ancora molto da fare per realmente coinvolgere tutti i soggetti che dovrebbero trovarsi insieme alla cosiddetta società civile brindisina , se si vuole che essa faccia sentire la propria voce.

Un esigenza ancora più inprenscindibile dinanzi a quanto gli stessi amministratori son venuti a esporre agli stessi dimostrantidopo l'incontro con ENEL:

proposte di riduzione troppo vaghe,come vaghe le sanzioni a cui dovrebbero incorrere Enel e tecnici in caso di inadempimento, impossibilità di capire come avverrà il disinquinamento da carbone e quali ricadute occupazionali sul lungo periodo.

Una cosa è certa: se come si vagheggia si perde pure la lotta contro il rigassificatore , questa città non avrà nessun potere contrattuale con i poterei forti delle multinazionali dell'Energia e a questo punto gli amministratori sappiano che perdurando la crisi non si ritroveranno dinanzi alle porte di casa qualche decina di pacifici dimostranti ma migliaia di disoccupati, con le famiglie, di ammalati perenni di malattie respiratorie e da inquinamento, contadini a cui i terreni saranno ridotti ad immondezzai dopo che le acque di falda sono divenute una fogna da scarichi industriali da ormai troppi anni, di giovani senza altra prospettiva che lasciare per sempre questa città mettendoci sopra una croce ,

scritta con un pastello al CARBONE!

CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA!

LA Redazione Brindisina della OPenArea di Pugliantagonista

Brindisi 26 ottobre 2009

video su

http://www.youtube.com/user/pugliantagonista#p/a/u/0/04hOAbJqwEc

domenica 25 ottobre 2009

BRINDISI: LUNEDì 26 CONTESTAZIONE ENEL


BRINDISI: CONTESTAZIONE ENEL

Lunedi 26 Ottobre ore 15.oo palazzo Nervegna,di fronte al TEATRO VERDI di Brindisi, nuovo incontro regione, provincia, comune ed Enel QUESTA è LA NOSTRA GRANDE OCCASIONE, L' ORARIO è ACCETTABILE, SI POSSONO E SI DEVONO COINVOLGERE LE SCUOLE,LE FAMIGLIE, LE COSCIENZE DI CHI PER UN GIORNO DEVE ESSERE PRESENTE, DI OGNI RAZZA, DIOGNI COLORE, DOBBIAMO PUNTARE ALLE 500 UNITA MINIMO, VISTO L ORARIO!!! PASSIAMO LA VOCE, GRIDIAMOLO CON FORZA, QUESTA è LA NOSTRA OCCASIONE....DIFFONDIAMO LA VOCE

sabato 24 ottobre 2009

LR | Ohm is back

23.10.2009 - In un laboratorio segreto nella provincia di Brindisi, Ohm, il computer de La Resistenza, torna a vivere per mano di un misterioso tecnico...
* * * * *

Altri video, foto e biografia:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

venerdì 23 ottobre 2009

LR | 23.10.2009, How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb


Un piccolo avatar fatto da un autore ignoto... Al volante... ehm... alla tastiera...
Enrico Cervellera, resistente: http://www.facebook.com/pa
ges/La-Resistenza/33633719505


Voglio scrivervi a caldo,
amici e resistenti carissimi...

Come sapete ho avuto problemi,
ancora una volta,
nel ResiSTUDIO.

Come annunciato un paio di note fa,
l'alimentatore di OHM,
il computer centrale,
c'aveva lasciati.

Almeno credevo...

Ho portato il pc in assistenza,
tutto regolare mi dicono...
se è l'alimentatore "domani lo prendiamo!".

Il giorno dopo l'alimentatore non c'era...
che "sarebbero andati il giorno successivo... a prenderlo".

Il giorno del ritiro,
cioè ieri,
brutte notizie:
...da accurate verifiche
non è solo l'alimentatore ad essersi bruciato,
ma TUTTO,
TUTTO.
Il tipo mi dice che sono
da sostituire scheda madre, processore,
hard disk, forse la scheda video.

Penso al fulmine di "Ritorno al futuro",
quello sì,
avrebbe fatto un danno tanto devastante.

Non basta.
Chiedo al "capo mastro"
di verificare i dati dell'HD...
mi dice di essere speranzoso per me.
Così è,
i dati, almeo quelli,
ci sono tutti...
Pericolo scampato (SIC)

Arriva, però, l'invito,
con la serata bruttissima
che tutti abbiamo vissuto
(lampi, pioggia, tuoni, vento, umidità,...)
ad andare "un attimo a casa... a prendere,
se ce l'avessi, un HD esterno"
sì da travasare i dati dell'HD di OHM.

Come se si sarebbero potuti perdere...

Ok, gambe in spalla e via di nuovo a casa...
pensieri, traffico, pipì, pioggia, stanchezza,
dispiacere...

Attenzione, raga, mi aveva appena detto
che il computer (comprato a fine luglio)
era bello che fritto.

Non mi sono perso d'animo,
ho sentito i pareri di alcuni amici,
anche qui su Fb.
Il dubbio mi attanagliava.
Ho dormito male.

Stamattina ho chiamato
un mio amico SUPER TECNICO
(che non citiamo per ovvi motivi)
chiedendogli se potesse verificarmi la cosa.
Ovviamente è stato disponibilissimo,
come sempre.
E a lui grazie.

Sono andato nel luogo ove
era sepolto ciò che restava del mio OHM
(l'avevano ridotto aun colabrodo,
"a milli munozzi", si dice al mio paese...)
e ho chiesto di prendere
i MIEI pezzi,
cioè SCHEDA MADRE,
PROCESSORE e RAM.
Il "capo mastro" non c'era...

Porto tutto dal mio amico,
SUPER TECNICO
(che avrei voglia di citare, ma poi...)
et voilà... tutto gira,
tutto funziona,
niente di strano,
il processore
(uin quad intel comprato
con sudore e sangue e mille sacrifici)
ruggisce ancora una volta.

Sono commosso,
mi abbraccio con il mio AMICO
SUPER TECNICO
(che dovreste conoscerlo...)
e torno dai MIEI rottami.

Aspetto sotto la pioggia.
Lui arriva
(il "capo mastro", dico).

Vorebbe darmi la mano,
ma rifiuto.
Gli dico della cosa.

Vorrebbe parlarmi,
ma sono stanco di chiacchiere.

Non accetto.
Rivoglio solo il mio computer,
in qualsiasi condizione sia.

"Sono in uno Stato Libero
e per questo scelgo di non ascoltarti".
Questo gli dico.
Le chiacchiere stanno a zero.

Stasera alle cinque
vado a riprendermi il mio OHM,
così com'è,
ferito,
non importa,
senza alimentatore,
violentato.

Lo rimetterò in sesto.

Lo rimetteremo in sesto.
io e i miei amici,
quelli veri.

Il ResiSTUDIO torna a ruggire,
stay tuned.

Vittime non lo siamo tutti.

Io resisto se tu resisti,
Enrico Cervellera

* * * * *
Sei un nuovo fan?
Invita i tuoi aimici a resistere con noi,
condividi questo link sulla tua bacheca
o su quella di chi ti sta a cuore:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

Sei un vecchio fan?
Invita i tuoi aimici a resistere con noi,
condividi questo link sulla tua bacheca
o su quella di chi ti sta a cuore:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505


Sì, hai letto bene.
Nuovo o vecchio fan che tu sia,
è ancora tempo di resistere.
Proviamoci,
condividiamo,
cresciamo,
RESISTIAMO.

http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

IRSTR,
LR web STAFF

mercoledì 21 ottobre 2009

LR | 19.10.2009, Rimboccarsi le mani... (?)


Ricordati di resistere. Ancora una volta, ancora insieme. IRSTR
http://www.facebook.com/pa
ges/La-Resistenza/33633719505

Avete letto bene,
resistenti cari...
c'è da rimboccarsi le mani
(più che le maniche)
e resistere,
resistere,
resistere.

A volte vien proprio voglia di mandare tutto al diavolo,
a volte ci si spiega perché tanti e tanti artisti,
tante e tante band,
lasciano perdere...

E' davvero dura, fratelli,
più di quello che si possa immaginare...

La scheda centrale del ResiSTUDIO
ha ricomonciato a dare qualche problemino...
o forse il rumore di fondo
che si sente è dovuto
al nuovo accumulatore di potenza.

Speriamo.

E' una lunga notte di resistenza,
quella che si avvicina.
Verificherò personalmente contatti,
prese, dissipatori e tutto il resto...
devo capire...
devo vedere.

Resisterò,
ancora una volta.
E non mi arrenderò.

Questa è la RESISTENZA,
non abbattersi,
andare avanti.

Diretta dal ResiSTUDIO
a partire dalla mezzanotte.
Io ci sarò.
E tu?

Io resisto se tu resisti,
Enrico Cervellera

* * * * *
Non lasciarTI solo:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

Resistere, non mi fermo. http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

domenica 18 ottobre 2009

LR | 18.10.2009, Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina?




Resistenti cari,
questa sera giriamo sui nostri spazi web
un interessante saggio sul tema del momento...

* * * * *
Titolo: Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina?

“Dopo la morte del figlio autistico: John Travolta lascia Scientologi”.
“Arriva finalmente la smentita del giovane ballerino: ‘Non sono il figlio illegittimo di Jacko’ “

Con tutto rispetto per la morte del figlio di Tony Manero e la scomparsa (non certo inattesa e inaspettata) di Michael Jackson, queste sono “notizie spazzatura” che vengono veicolate dai grandi e indipendenti giornali italiani per occupare da una parte i media e dall’altra il cervello dei loro lettori-sudditi.
Da una parte le notizie trash, dall’altra lo spietato quanto vergognoso terrorismo psicologico sulla pandemia di influenza che è pronta - e non si sa cosa sta aspettando - a decimare la popolazione del pianeta.
Forse, come ha dichiarato dal C.D.C. (Center for Disease Control) di Atlanta[1], la ricercatrice dell’Istituto Zooprofilattico Veneto, Ilaria Capua: “Ci stiamo preparando a un picco dal 10 agosto”.[2]
Quindi secondo gli esperti, il fantomatico virus A-H1N1 dell’influenza, sta aspettando con calma che arrivi il 10 agosto per infettare decine e decine di milioni di persone!
Certamente le fiabe dei fratelli Grimm sono molto più realistiche e credibili.

Le ultime dichiarazioni dell’O.M.S. (l’Organizzazione sovranazionale totalmente nelle mani delle lobbies del farmaco, ha dichiarato l’11 giugno 2009 Livello 6 di pandemia) apparentemente non lasciano spazio a dubbi: i casi di contagio ufficiali sono 175.000 e le vittime 1116.[3]
Addirittura il portavoce ufficiale dell’OMS, Gregory Hartl, ha dichiarato ultimamente in una conferenza stampa, che la nuova influenza si è ”diffusa in quasi il 100% dei paesi”[4]
Dai dati ufficiali è importante sottolineare subito che la mortalità di questa influenza è bassissimo.
Secondo il "Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute" (Cnesps, Iss) "ogni anno si verificano in media 8000 decessi" per tutte le cause complicanze legate all'influenza stagionale (fonte Epicentro).
Quindi dove sta il pericolo dell'influenza porcina?

La storia non compresa, si sa, tende a ripetersi…
Facciamo un salto indietro e andiamo nel febbraio 1976, ed esattamente negli Stati Uniti d’America.
Le televisioni dell’epoca mandavano in onda continuamente spot pubblicitari per terrorizzare i sudditi americani e convincerli a farsi vaccinare contro... l’influenza suina!
Avete letto bene: influenza suina.
Fu il presidente Gerald Ford ad imporre il vaccino, dopo che l’epidemia colpì la base militare di Fort Dix nel New Jersey uccidendo 19 militari. Non è stato detto che molto probabilmente la vera causa di queste morti è da imputare ai numerosi vaccini che i soldati sono tenuti a fare…
Nella rivista britannica “Time” del 27 aprile 2009, si può leggere in che modo il vaccino del 1976 provocò dozzine di morti e gravi effetti collaterali come la Sindrome di Guillan-Barré (progressiva paralisi agli arti): ci furono più morti (oltre 30) per colpa del vaccino che per il virus dell’influenza suina[5].
Oggi, a distanza di ventitrè anni, la storia si sta ripentendo: i media trasmettono spot terroristici, i responsabili della salute pubblica creano paura e spingono alle vaccinazioni di massa, Big Pharma si frega le mani…
I morti e i danneggiati (e non per colpa del virus) cresceranno esponenzialmente parallelamente alle pratiche preventive come le vaccinazioni. Esattamente come in passato.

Gli affari d’oro per Big Pharma
A prescindere dalla pandemia i soldi nelle casse di Big Pharma[6] stanno già entrando a fiumi.
Stiamo parlando di un business da decine e decine di miliardi di dollari.
“Una delle maggiori banche d’investimento J.P. Morgan”, (dell’impero dei Rockefeller che partecipa attivamente all’affare), “ha calcolato che i governi dei vari paesi abbiano prenotato, presso le 3-4 aziende in grado di produrre il vaccino su larga scala, almeno 600 milioni di dosi”[7]
Alla fine però - sempre secondo J.P. Morgan - si dovranno sommare altre 350 milioni di dosi, che faranno lievitare le vendite di vaccini a circa 1 miliardi di dosi. Questo solo per i vaccini.
Al bottino dei vaccini, spartito tra i quattro giganti della farmaceutica (GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis, Astra Zeneca), va aggiunto quello dei medicinali, dove primeggia Roche con l’ormai mitico Tamiflu e ancora la Glaxo con il Relenza.[8]
Il mercato dei vaccini e tutto l’indotto (visto che spesso e volentieri i vaccini producono nuovi e futuri malati) è assai promettente, a questo punto va ricordato anche che la Wyeth (recentemente acquistata per 65 miliardi di dollari dalla Pfizer) produce il vaccino contro il pneumococco e la Merck quello contro il Papilloma virus.

Anche le fusioni e acquisizioni sono all’ordine del giorno: la Novartis ha comperato Chiron, Sanofi ha preso invece Aventis Pasteur e Acambis, Astra Zeneca Medimmune e Glaxo ID Biomedical.[9]
Detto questo, il vaccino per il virus A-H1N1 sarà pronto non prima dell’autunno prossimo, molto probabilmente tra ottobre e novembre.
«Sulla sicurezza del vaccino non si scende a compromessi» ha detto Keiji Fukuda, il vicedirettore generale dell’OMS,[10] e infatti secondo il quotidiano britannico “The Guardian”, per assicurare le centinaia di milioni di dosi entro l’autunno, l’EMEA (l’ente europeo dei farmaci) sta permettendo alle società produttrici di scavalcare la fase dei test su larga scala sugli uomini. In pratica l’Agenzia (strumento nelle mani delle solite lobbies), ha autorizzato la “procedura rapida”.
Il tutto ovviamente a discapito della sicurezza dei cittadini.
Poi si viene a sapere che Enrica Giorgetti, moglie dell'attuale Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, è Direttore Generale di Farmindustria (fonte, sito ufficiale di Farmindustria)
Quindi il responsabile del dicastero che controlla, tra le altre cose, la salute degli italiani è sposato con la direttrice della lobbies dei farmaci, che riunisce le 200 aziende del settore più influenti.
Non male come conflitto d'interessi!

La febbre porcina "contagia" anche i farmacisti
La rivista Altroconsumo ha denunciato ieri, 30 luglio 2009, che 14 farmacie su 20 da loro visitate, hanno venduto l'antivirale Tamiflu senza ricetta medica, pur essendo obbligatoria.
Una confezione costa la "modica" cifra di 36,80 euro!
Non solo, per accontentare anche le persone che non vogliono muoversi da casa, la Rete offre la primizia della Roche da 64 a 127 euro a scatola. (Ufficio stampa Altroconsumo, 30 luglio 2009).
Il Tamiflu viene spesso consigliato da medici e farmacisti compiacenti (che hanno il proprio tornaconto) e purtroppo molti italiani si preparano ad andare in ferie con l'antivirale in valigia. Questo è un banale esempio di come la pubblicità e il terrorismo mediatico agiscono sulle menti più deboli...
Ecco perché in America, oltre 3000 persone si sono offerte di fare da cavia per testare i vaccini, a fronte di 2800 soggetti richiesti dalla multinazionale che li produrrà (fonte, Ansa, "Il Sole 24 Ore" 29 luglio 2009).

La fallace teoria microbica
Cerchiamo di fare, una volta per tutte, un po’ di chiarezza su virus e microrganismi vari.
Uno dei padri fondatori della “Teoria dei Germi della Malattia” fu il chimico francese (e non medico) Louis Pasteur.
Il concetto da lui codificato, e cioè che i batteri sono la causa di malattie specifiche, è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del 1800 in Europa e poi nel mondo intero.
Tale teoria ovviamente fu accolta a braccia aperte dall’establishment medico-scientifico e dal nascente cartello farmaceutico che si stava organizzando attorno all’Associazione dei medici americani (A.M.A.), perché diede origine non solo alle vaccinazioni di massa ma anche allo sviluppo dei farmaci di sintesi.[11]

Analizzando l’evoluzione delle teoria microbica è doveroso inquadrala nella sua giusta prospettiva filosofica e porla nel contesto di filosofia biologica che dominava in quel periodo. Il XIX° fu infatti il secolo del grande sviluppo scientifico, nel quale avvenne il grande capovolgimento delle idee sulla malattia, la salute, la guarigione, la biologia stessa. Fu il secolo per esempio della teoria evoluzionistica di Charles Darwin.[12]
Di conseguenza quando il francese Louis Pasteur e il tedesco Robert Kock fecero la loro comparsa con la teoria dei microbi, avvenne la perfetta fusione con la filosofia biologica: nacque il germe maligno che invadeva il corpo, annientava le difese, si moltiplicava nei tessuti, proliferava, causava infezioni, malattie e distruggeva alla fine l’organismo[13]. Cosa può desiderare di più una medicina sintomatica basata su una velenosa e tossica farmacopea, sempre più nelle mani delle lobbies?

E le case farmaceutiche possono desiderare qualcosa di meglio, di malattie provocate da un “essere” non visibile ad occhio umano che può essere ucciso solo da veleni chimici?
D'altronde la scienza batteriologica è piena di concezioni demonologiche di altri tempi[14].
Il passaggio dalla caccia allo spirito cattivo, malvagio, alla batteriologia è stato lento ma ha portato i suoi frutti: prima con la religione e oggi con la medicina.
Secondo la batteriologia moderna, i microbi sono ovunque, onnipresenti, vivono costantemente assieme a noi e dentro di noi. Viviamo tra loro, siamo totalmente e completamente dipendenti dai batteri.

Li abbiamo in bocca, nel naso, gola, occhi, stomaco, vescica, vagina, intestini e ogni apertura del corpo.
Sono con noi dalla nascita alla morte.
Se analizzassimo al microscopio una qualsiasi sezione del corpo, la pelle, le membrane mucose, le cavità, ecc. vedremo milioni di questi microrganismi: il tratto gastrointestinale del neonato, per esempio, non presenta batteri, ma nel giro di qualche ora se ne riempie.
Quindi i batteri costituiscono una realtà positiva e non possono essere la causa della malattia, almeno non nel senso convenzionale del termine: possono complicare certamente le malattie, ma non solo la causa scatenante!
La vita senza batteri sarebbe impossibile su questo pianeta: agiscono in fatti da “spazzini” riducendo la struttura molecolare complessa in una più semplice, operano fenomeni di scissione.[15]

Nel terreno i batteri fissano l’azoto presente nell’aria e lo convertono in nitrato necessario per l’assorbimento delle piante che poi grazie a questo potranno fornire le importantissime proteine vegetali… L’essere umano assimila le sostanze nutritive (vitamine, minerali, oligoelementi) che sono alla base della vita, contenute negli alimenti, perché il nostro intestino contiene miliardi di microrganismi (la cosiddetta “flora batterica”).[16]
I batteri, come è stato detto prima, fungono da veri e propri “spazzini” che riducono i tessuti morti o malati e non hanno alcuna influenza invece sui tessuti e sulle cellule vive!
Il fatto che i microbi siano incapaci di penetrare i tessuti sani dovrebbe illuminarci sul fatto che qualunque sia il ruolo che giocano i batteri nella produzione di alcuni tipi di malattia, sono sempre fattori secondari e mai primari. Non possono annidarsi nell’organismo, se non quando questo è stato sufficientemente alterato da altre cause da permettere questa intrusione.[17]

Non sono la causa della malattia, anche perché dal punto di vista igienistico, la malattia non è qualcosa che arriva dall’esterno o che è provocata da qualcosa, è un processo biologico che viene messo in atto dal corpo stesso, con l’obiettivo di eliminare le tossine che stanno inquinando pericolosamente l’organismo.
Essendo i microrganismi parassiti, quando l’organismo si allontana dalla salute, da uno stile di vita sano e armonioso, i batteri iniziano a produrre scorie. Quando queste scorie si accumulano (tossine) si crea un terreno fertile alla loro proliferazione.
Svolgono il loro ruolo: ovunque c’è putrefazione, degenerazione essi sono attivi. Non sono nemici dell’organismo, ma ovviamente devono essere mantenuti in armonia. Svolgono le loro funzioni di parassiti quando l’organismo si allontana dalla salute. Elaborando le tossine, alcune delle quali sono potenti (tetano per esempio), possono complicare il quadro. Ma se le spore del tetano si trovano su una ferita chirurgicamente sterile sono innocui, perché non esistono i materiali adatti alla loro proliferazione.
Accumuliamo veleni multipli provenienti da alimenti sconvenienti alle nostre disposizioni biologiche, da alimenti cotti, condimenti, fritture, proteine coagulate dal caldo, residui organici non eliminati a causa dell’enervazione e dello stress o di un sonno insufficiente ed infine il consumo di medicine di ogni tipo[18].

Tutto questo lo aveva scoperto un contemporaneo di Pasteur, il francese Antoine Bèchamp.
Questo batteriologo fece delle scoperte così straordinarie che giustamente vennero dimenticate dalla scienza proprio perché quest’ultima ha appoggiato in toto Pasteur.
Bèchamp ha spiegato il processo della fermentazione per quello che è: un processo di digestione di microrganismi; è stato il primo a descrivere il sangue non come liquido ma come tessuto fluente.
Bèchamp ha scoperto i microzimi (chiamati anche somatidi) e che i germi, sicuramente sono il risultato e non la causa della malattia.[19]
Avete capito perché nelle università si studia Pasteur e non Bèchamp?

I microbi mutanti
Intorno agli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, il dottor Royal Raymond Rife con il microscopio che prese il suo nome, ha dimostrato che i germi sono il risultato delle malattie e non la causa.[20]
Ma non si limitò a questo, perché riuscì a dimostrare la capacità dei microrganismi di modificarsi dal livello (o forma) di batterio a quello di fungo per giungere all’ultimo stadio: la muffa[21].
Il dottor Rife identificò ben 10 famiglie nello spettro dei microrganismi, all’interno delle quali, un membro qualsiasi poteva trasformarsi in qualcos’altro a seconda del terreno biologico.[22]
Quindi i batteri sono in grado di sottoporsi a mutazioni in presenza di talune condizioni interne dell’organismo e infatti, ricerche scientifiche hanno dimostrato che cambia prima l’organismo e secondariamente i batteri.[23]
In Scozia nell’Università di Edimburgo per esempio, attraverso l’osservazione di pazienti è stato dimostrato che la flora batterica cambiava nel giro di poche ore parallelamente allo stato di salute del paziente stesso. Nel giro di minuti o qualche ora i batteri dentro e sul corpo si trasformavano proprio per il cambiamento verificatosi all’interno dell’organismo.[24]

Dai somatidi ai virus?
Dal punto di vista biologico i virus non soddisfano i requisiti che deve possedere un organismo vivente: non respirano, non digeriscono e non hanno alcun metabolismo.
Sono semplicemente delle molecole di DNA (informazione) ricoperte da una membrana proteica.
Quindi biologicamente parlando i virus non sono esseri viventi e come per i batteri non possono interagire con le cellule vive, ma solo con quelle morte.
Con il suo microscopio il dottor Rife dimostrò che nel sangue di ogni essere vivente vi sono dei piccoli puntini chiamati “somatidi” o “microzimi”. I somatidi sono microscopiche forme di vita subcellulare in grado di riprodursi.[25]
Se l’ambiente che circonda le cellule, cioè il terreno biologico, diventa acido, inquinato dalle tossine, questi puntini si legano tra loro e si modificano in virus, batteri o funghi a seconda della situazione. Il loro lavoro, come abbiamo visto, è quello di ripulire il terreno dai tessuti morti e inquinati. [26]
Se invece il terreno biologico è alcalino, i somatidi non si trasformano e i batteri non potrebbero proliferare.

Che fine ha fatto l'HIV?
Intorno agli anni '80 è apparso sulla scena il retrovirus HIV. "Scoperto", per modo di dire, dai furbastri Gallo e Montagnier, questo fantomatico virus - causa ufficiale della Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) - doveva sterminare il mondo intiero. La "Peste del XX° secolo", com'era stato definito dai media, avrebbe decimato la popolazione mondiale e invece ad oggi, dopo oltre vent'anni si è ristretto a pochissimi gruppi a rischio, come i tossicodipendenti ed emotrasfusi. Questi due gruppi in particolare sono costantemente immunodepressi a causa dello stile di vita (droghe e appunto trasfusioni) e non certo per colpa di un virus!
La verità, sappiamo, è figlia del tempo, e infatti qualche giorno fa è uscita questa notizia: "tra infezione da HIV e di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto si pensi".[27] Finalmente sempre più scienziati e ricercatori indipendenti stanno prendendo le distanze dall'errata correlazione HIV = AIDS.
Esiste certamente una immunodepressione, chiamata per convenzione AIDS (anche se questo acronimo è molto deviante), ma questa non è causata da un virus, o retrovirus, bensì dal nostro stesso stile di vita: alimentazione errata, vita sregolata, utilizzo di droghe (cocaina, morfina, eroina, popper, lsd, sintetiche, ecc.), farmaci (antibiotici, steroidi, ecc.), trasfusioni di sangue (di per sé altamente immunosoppressive), trapianto di organi.

La Pandemia di influenza
Tutto quello che ho scritto precedentemente è solo per avvertire che la pandemia di influenza, tanto reclamizzata dai media e tanto paventata dagli esperti di turno, è ne più ne meno una truffa colossale molto pericolosa.
Truffa perché Big Pharma incamererà, e lo sta già facendo, miliardi di dollari alla faccia nostra e alla faccia della crisi economica; pericolosa perché nasconde un grossissimo problema di salute pubblica: i vaccini e i veleni chimici.
Quando inizieranno le vaccinazioni di massa, molto probabilmente tra settembre e novembre prossimi, il numero delle morti e dei danneggiati dai farmaci salirà alle stelle.
Abbiamo visto che i virus, come pure i batteri non possono fare nulla in un organismo sano il cui terreno è alcalino: lavorano solo sulle cellule morte e/o malate e/o debilitate.
I vaccini però contengono anche altre sostanze molto più tossiche di un virus (attenuato o morto che sia), e mi riferisco ai conservanti, ai metalli pensati come alluminio e mercurio e a tutti quei veleni tossici inseriti dentro per un qualche specifico motivo…
Queste tossine, sono pericolosissime per tutte le persone di salute cagionevole e per gli organismi ammalati e/o debilitati. La storia di nuovo insegna: durante la cosiddetta Spagnola nel 1918-1919 a e quella dell’influenza suina del 1976, il maggior numero di morti c’è stato solo tra i medicalizzati e i vaccinati! Ricordiamolo.
Ecco perché è necessario stare il più lontano possibile da tutte le pratiche mediche ufficiali (antibiotici, vaccini, farmaci, ecc.), non solo per non contribuire ad ingrassare le già grasse casse delle case farmaceutiche, ma soprattutto per non rischiare inutilmente con gli effetti collaterali, che saranno sicuramente pesanti.

Vaccinazioni obbligatorie?
In caso di pandemia, le linee guida dell’O.M.S. hanno un carattere vincolante su tutti i 194 paesi aderenti. Dall’11 giugno scorso siamo a livello 6, il massimo dell’allerta, per cui in una simile emergenza (creata ad arte dall’èlite) l’Organizzazione sovranazionale (gestita dalle lobbies del farmaco), può legittimamente “costringere” i propri sudditi a farsi vaccinare, a limitare gli spostamenti e imporre quarantene.
I governi di paesi come Inghilterra, Francia e Australia hanno già dichiarato l'intenzione di voler vaccinare (forse obbligatoriamente) l'intera popolazione, mentre gli Stati Uniti d'America almeno il 50% (cioè 160 milioni).
Addirittura l'esercito svizzero sta facendo incetta di vaccini (16 milioni di dosi che provengono da USA, Germania e Spagna) in vista di una vaccinazione di massa forzata della popolazione in autunno. (fonte, "Blaser Zeitung").
E in Italia cosa accadrà?

Cosa si nasconde dietro l'influenza porcina?
Da una parte abbiamo gli immancabili interessi economici, che anche in questo caso sono enormi. Calcolando vaccini, farmaci, antibiotici e tutto l'indotto (visite specialistiche, esami di laboratorio, mascherine, ricoveri, ecc.) stiamo parlando di un affare da centinaia di miliardi di dollari.
Dall'altra però c'è il controllo delle masse.
Nonostante quello che i medici dicono, i vaccini, quando va bene, e cioè quando non producono effetti collaterali immediati (danni vaccinali), indeboliscono il sistema immunitario e predispongono alla malattia futura perché inquinano l'organismo con metalli pesanti e altre tossine velenose (vedi collegamento tra mercurio e alluminio dei vaccini con la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer...).
Quindi le case farmaceutiche non solo stanno incamerando miliardi attraverso la paura, ma si stanno anche ipotecando un mercato spropositato in futuro: milioni di nuovi malati.
E le persone malate non sono persone libere...
Infine c'è da tenere in considerazione anche coloro (gli organismi più deboli: giovani e anziani) che non riusciranno a superare la dose vaccinale stessa, proprio come accadde nelle grandi vaccinazioni di massa (Stati Uniti 1976, ecc.).

Cosa possiamo fare?
La cosa più intelligente e unica che possiamo fare è ovviamente stare alla larga da vaccini e farmaci di qualsiasi tipo.
Dall’altra migliorare e potenziare il terreno biologico mediante una nutrizione superiore.
L’ambiente interno, in cui avvengono tutti i processi metabolici e fisiologici è quello che fa la differenza. Se risulta essere alcalino è impossibile l’evolversi di una malattia degenerativa in quanto la malattia richiede sempre un ambiente esclusivamente acido.
Un organismo sano, cioè libero dalla tossiemia, con una energia nervosa sufficiente, è assolutamente inattaccabile da qualsiasi agente esterno.

Ricordiamo che:
- Tutti i medicinali e tutte le sostanze chimiche (anche se dichiarate naturali) aumentano l’acidità dei tessuti e creano tossine.
- Tutte le proteine animali (carne, uova, pesce e formaggi) durante la loro metabolizzazione aumentano gli acidi nel corpo e creano tossine.
- Gli amidi raffinati (pane, pasta, cereali, biscotti, ecc.), creano una collosità tale che permette alle sostanze tossiche di rimanere all’interno del corpo anche per decenni.
- Una scarsa ossigenazione intra ed extra cellulare fa aumentare l’acidosi e predispone il terreno alla malattia.
- Una corretta e sana ginnastica invece, sblocca le tossine e le predispone all’eliminazione dall’organismo attraverso gli organi emuntori: pelle, polmoni, intestini, fegato, reni e vescica.
- L’acqua da bere dovrebbe essere minimamente mineralizzata (quasi distillata) per non appesantire il corpo con minerali inorganici che non possono essere assimilati dall’organismo che creano incrostazioni e calcoli, non a caso gli unici minerali organici che il corpo assimila sono quelli ingeriti attraverso le piante. L'acqua perfetta, cioè la più organica in Natura è quella contenuta nella frutta.
- Il digiuno in tutto questo gioca un ruolo fondamentale perché aiuta a detossificare l’organismo, depurando profondamente il terreno.
Ecco cosa avviene nell’organismo durante un digiuno idrico (cioè solo con acqua):
- Si eliminano gli accumuli tossici nei liquidi (sangue, linfa, liquido interstiziale);
- Si liquidano gli accumuli abnormi e tossici all’interno dei tessuti e delle cellule;
- Vengono rimossi gli accumuli di colesterolo sulle pareti dei vasi, di acido urico a livello articolare, ecc.
- Si eliminano le cellule vecchie con rinnovamento dei tessuti;
- Si ha un miglioramento della rete capillare e degli scambi nutritivi e respiratori a livello cellulare;
- Miglioramento della funzionalità dell’apparato con riequilibrio della flora intestinale, sviluppo della flora simbiotica;
- Può avvenire anche l’eliminazione di formazioni patologiche come calcoli e concrezioni, il riassorbimento di neoformazioni benigne (cisti, noduli, fibromi, polipi, ecc.) e l’eliminazione di formazioni maligne allo stadio iniziale, grazie all’autolisi da difesa. [28]

[1] CDC di Atlanta è il centro di controllo delle malattie
[2] “Il contagio. La ricercatrice dagli USA”, Francesca Visentin, “Corriere del Veneto”, 26 luglio 2009
[3] “Influenza A: 114 morti in 24 ore”, “Ansa”, 29 luglio 2009
[4] “Febbre suina: Oms, virus ormai in quasi il 100% dei paesi”, Adnkronos salute, 24 luglio 2009
[5] “How to Deal with Swine Flu: Heeding the Mistakes of 1976” , Time, 27 aprile 2009, www.time.com/time/health/a
rticle/0,8599,1894129,00.html
[6] Big Pharma s’intende le prime 10 corporation della chimica e farmaceutica: Pfizer, Glaxo Smith Kline, Johnson & Johnson, Merck; Novartis, Astra Zeneca, Roche, Bristol M. Squibb, Wyeth, Abbot Labs
[7] “Virus A, affari d’oro per Big Pharma. Il vaccino vale 10 miliardi di dollari”, Maurizio Ricci, “ La Repubblica ” 22 luglio 2009
[8] Idem
[9] Idem
[10] “Influenza A, preoccupazione sul vaccino”, 27 luglio 2009, “Il Gazzettino”
[11] “La medicina ortodossa scoprirà la cura del cancro”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[12] “La teoria microbica. L’azione dei batteri sull’organismo”, Dottor Alec Burton, “Scienza e Salute”, pag. 39 – giugno 1989
[13] Idem
[14] “La guerra microbica”, dottor Herbert Shelton, “Le Bon Guide de l’Hygienisme”
[15] “La teoria microbica. L’azione dei batteri sull’organismo”, Dottor Alec Burton, “Scienza e Salute”, pag. 39 – giugno 1989
[16] Idem
[17] “La guerra microbica”, dottor Herbert Shelton, “Le Bon Guide de l’Hygienisme”
[18] Idem
[19] “La medicina ortodossa scoprirà la cura del cancro”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[20] “La teoria dei germi come causa delle malattie”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[21] Idem
[22] Idem
[23] “La teoria microbica. L’azione dei batteri sull’organismo”, Dottor Alec Burton, “Scienza e Salute”, pag. 39 – giugno 1989
[24] Idem
[25] “La medicina ortodossa scoprirà la cura del cancro”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[26] Idem
[27] "Virus HIV e AIDS, quale rapporto?", Il Pensiero Scientifico editore, 14 luglio 2009
[28] "Il digiuno terapeutico", dottor Sebastiano Magnano

Dal sito: www.disinformazione.it
Autore: Marcello Pamio

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sabato 17 ottobre 2009

La Resistenza: La Resistenza nel gruppo Anti-Cerano


La Resistenza nel gruppo Anti-Cerano. Condividi.

La Resistenza, band elettrofolk altosalentina di Enrico Cervellera ed Angelo Milone, aderisce alla battaglia, condivisa da tanti brindisini (e non solo…), contro la centrale Enel di Cerano. Una manifestazione promossa dal gruppo Anti-Cerano di Facebook (http://www.facebook.com/group.php?gid=45125059959), ha recentemente portato alla ribalta, e con forza, un problema troppo spesso sottaciuto dai media e poco “trattato” dall’opinione pubblica. È tempo di dire basta a tutto questo, è tempo di resistere. E la risposta non è il nucleare. Proprio nei giorni in cui viene approvato il decreto che riporta l’Italia sulla strada del nucleare, i grandi della Terra si sono seduti a tavolino per parlare di ambiente, sviluppo eco-sostenibile e mutamento climatico. Com’è possibile tutto ciò? Nei mesi scorsi è circolata l’ipotesi della costruzione di una centrale nucleare in Puglia, o nelle regioni limitrofe. Un referendum nazionale, nel 1987, aveva bocciato il nucleare in Italia. Oggi parecchi si chiedono perché la questione sia stata riaperta, perché la volontà popolare venga negata. E non è questione di campanilismo. Tutt’altro. Molti sostengono che i danni sull’ambiente generati da un eventuale incidente ad un’installazione nucleare, situata anche a centinaia di chilometri dalla Puglia, si sentirebbero anche qui. La cosa è risaputa. Dunque il problema è nazionale, non solo territoriale. Brindisi, e la Puglia, e tutto il mondo, hanno già un problema. E quel problema si chiama centrale Enel di Cerano, proprio quella intitolata a Federico II, probabilmente oggi ben poco felice della dedica, visto lo straordinario amore e sensibilità per la natura dimostrati dallo Stupor Mundi con opere come il De arte venandi cum avibus. Sia considerato, il nostro, un semplice e umile contributo all’accensione dei riflettori sulla cosa, nulla più. Riportiamo l’incipit della descrizione dell’impianto Federico II (dal sito ufficiale dell’Enel, vedi: http://www.enel.it/attivita/energia/energia_da_vivere/centrali_da_visitare/brindisi/): “la centrale è ubicata nel territorio del comune di Brindisi, sulla costa a circa 12 km dalla città in località Masseria Cerano, e occupa un'area di circa 270 ettari. È costituita da quattro sezioni a vapore da 660 MW ciascuna, entrate in servizio nel periodo compreso tra ottobre '91 e novembre '93, per un totale quindi di 2640 MW installati”. Pensate, 2640 MW. E siamo nel 2009. Ed è nata poco meno di quattro lustri fa. E su una superficie di 270 ettari. Lì c’è la campagna, fratelli. C’era la campagna. Una campagna fiore all’occhiello della produzione agricola pugliese. C’erano spiagge, raccontano i più anziani, spiagge molto affollate. Dov’è finito tutto questo? Si è ben consci di quanto abbia rappresentato, e rappresenti oggi, l’Enel a livello occupazionale nell’amata terra di Brindisi. Intere generazioni hanno costruito la propria vita sul lavoro, diritto sacrosanto tutelato dalla Costituzione, presso gli stabilimenti della centrale di Cerano. Si auspica quindi una graduale, ma decisa e irrevocabile, chiusura o riconversione dello stabilimento presente e la costruzione ex-novo, se proprio si deve, di impianti di produzione energetica fondati su risorse rinnovabili, come il vento, il sole. Certamente non sul nucleare. Le tecnologie per fare questo, a quanto pare, esistono. E a costi di progettazione/costruzione non dissimili da quelli di una centrale nucleare (differenti, in meglio, nella gestione): “l’energia nucleare - ha dichiarato Ermete Realacci (http://www.wikio.it/article/107512703#news107512703) - viene presentata dai suoi promotori come una fonte di energia che ha risolto i problemi di sicurezza, pulita, illimitata e di basso prezzo. Non è così. […] Anche tralasciando i problemi di sicurezza e la questione aperta dello smaltimento delle scorie, il nucleare ha segnato il passo in questi anni nei paesi occidentali proprio per i suoi costi elevati”. I posti debbono essere salvaguardati, garantiti. Questo prima di tutto. E dobbiamo salvare l’ambiente, la nostra terra. Dobbiamo farlo per le generazioni future, per coloro che verranno. Almeno dobbiamo provarci. Ciascuno con il proprio. La Resistenza fa musica, solo musica di provincia. Ma è una provincia, quella di Brindisi, che s’è svegliata. Che ha gli occhi aperti nella notte. Nella notte buia dell’altosalento dove a brillare ci sono solo i camini e i fumi di impianti da ripensare. Debbono muoversi i sindacati, i politici, di qualunque colore e schieramento, deve crearsi un cordone di solidarietà e reciproca assistenza, trasversale, autonomo. Il gruppo Anti-Cerano nasce su questi presupposti, per partecipare alla discussione, per entrare nel merito e non fare finta di niente. Studi dimostrano che la centrale è “il primo impianto in Italia per emissioni di gas serra, con 14,4 milioni di tonnellate di CO2 nel 2006. E se a questi si affiancano gli altri dati, che vedono al secondo ed al terzo posto le centrali dell’Ilva e dell’Edison di Taranto, il quadro è completo” (vedi: http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=4963). Sono tanti i brindisini che oggi si ammalano di tumore. E tanti che non possono più parlare. Oggi sarebbero con noi. A discutere della cosa. Non credete? Pensate a loro. Per questo bisogna aderire, sostenere questa battaglia. E che sia una battaglia pacifica, questa. “Rivoluzioni di velluto”, le chiamano così, gli storici, le rivoluzioni dove il cambiamento avviene gradualmente, come movimento di pensiero (vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_di_velluto). È questo che ci vuole a Brindisi, una rivoluzione di velluto, morbida per tutti, concordata, partecipata, senza strappi. Il lavoro svolto da siti come Pugliantagonista.it (il cui staff è tra i redattori del blog de La Resistenza: http://ww.laresistenzablog.blogspot.com) è importante perché l’informazione circoli. Bisogna essere in tanti perché si chiami democrazia. “Meglio cambiare”, diceva una reclame di qualche tempo fa. Diciamolo tutti: “meglio cambiare”. Io resisto se tu resisti.

A cura dell’Ufficio Stampa de La Resistenza


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LR | 17.10.2009, Resistenti, non andrete da nessuna parte


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Son passati un paio di mesi,
amici e resistenti carissimi,
da quando me ne stavo nel ResiSTUDIO,
solo con i miei pensieri e le mie note resistenti...

Suonano alla porta,
è un personaggio che non vi dico...

Prova ad intortarmi con belle parole,
giusto per scroccare quel che gli serve...
e tra le tante baggianate... mi consiglia:
"sei un grande arrangiatore,
ma con La Resistenza
non andrai da nessuna parte.
Primo, per il nome...
secondo perché...".
Non sapeva neanche lui cosa aggiungere...

Lascio correre,
ma le sue parole volevo riferirvele,
giusto per ridere.

Io non mi arrendo,
voi ci siete,
La Resistenza c'è.

Andiamo avanti,
resistenti,
nessuno ci fermerà.

We see us to the hell,
io resisto se tu resisti.

Enrico Cervellera

* * * * *
La Resistenza è su Facebook:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505
Non lasciarti solo.

La Resistenza, parlane male. Con tutti. Ricordalo.
Oppure resisti: http://www.facebook.com/pa
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lunedì 12 ottobre 2009

LR | 12.10.2009, Resistere è bello, in più è meglio


Nell'epoca delle contraddizioni, scegli di resistere. La Resistenza è su Facebook...
e da oggi, ha un resistente in più: http://www.facebook.com/pa
ges/La-Resistenza/33633719505

Stiamo crescendo,
fratelli resistenti.
Ma questa non è una notizia,
che della gloria ce ne fottiamo
(diamo un nome alle cose)
e se siamo 10 o 100 o 1.000.000,
poco importa.

Conta la QUALITA',
fratelli...
e voi,
lasciatecelo dire...
siete davvero resistenti D.O.C.!

E non è una sviolinata,
che quattro corde sotto i 500 grammi
ancora non sono entrate nel nostro ensemble.

Quanto forte sia la vostra RESISTENZA
si sente, si annusa,
semplicemente leggendo
(e stupendosi)
della squisita e genuina umiltà
con la quale partecipate
alla nostra attività in bacheca.

Dobbiamo diventare forti,
ragazzi.
E La Resistenza è un progetto aperto.
Aperto a collaborazioni,
di qualunque tipo.
Nel nome dell'arte.

Qualche idea...?!

Ad esempio, sei un regista (o ne conosci uno)?
Pensa se la colonna sonora
del tuo prossimo corto (o film)
la scrivessimo noi...

Non che venga fuori
La fanciulla del West
o il Piovani de La vita è bella,
ma qualcosina di interessante
proveremmo a cavarla fuori.
Resisteremmo...

A proposito,
grazie ai tanti resistenti che
giorno per giono seguono
la nostra attività su ResiCHANNEL,
un modo rapido, veloce e gratuito
per averci ancor di più fra le scatole...
Non conosci ResiCHANNEL?
"Brava, Brava, Brava"
(cfr. catiana & Valeriana):
http://www.livestream.com/resichannel

Sì, proviamo ad unire le RESISTENZE.
E' questo che proviamo a fare.
Ora arriva il freddo siberiano
e noi si resiste.
Con voi.

Se vi va,
ma davvero, SOLO SE VI VA...
e in questo momento
(nel momento in cui leggete questo messaggio...)
non avete meglio da fare,
provate a resistere condividendo
il link della vostra band preferita
sulle vostre bacheche:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

Ok,
abbiamo principiato
questa "NOTA RESISTENTE"
asserendo che 10 o 1.000.000
di sostenitori
fosse più o meno la stessa cosa...
Beh, ad dire il vero
non crediamo punto a questo.
Dobbiamo essere tanti.
E vogliamo gente di ogni
colore, razza e religione.
Di ogni fede politica,
di ogni ideologia
e credo.
E istruzione.
Questa è La Resistenza,
unione.
E tutti UGUALI.

Io resisto se tu resisti,
LR web STAFF

* * * * *
La Resistenza è su Facebook,
sostienila, diventa fan:
http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

Ascolta e scarica abusivamente la nostra musica
sull'unico sito ufficiale di chi resiste:
http://www.laresistenza.it/pg033.html

domenica 4 ottobre 2009

BRINDISI: 4 OTTOBRE 2009 FIAMME AL PETROLCHIMICO


PUGLIANTAGONISTA COLPISCE ANCORA

Brindisi 4 ottobre dopo la pioggia tornano il sole e le fumate del Petrolchimico

Dopo alcuni giorni di pioggia inaspettati, con il sole è tornata a farsi vedere e ...sentire la Torcia del Petrolchimico. A quanto pare i sistemi di sicurezza della produzione di materiale plastico sono entrati in funzione bruciando qualcosa che poi ha prodotto due grosse fiammate, durate qualche minuto che poi hanno riversato nell'aria di Brindisi , ripulita degli inquinanti dalla pioggia e da un bel grecale , qualcosa che dal colore non sembra proprio vapore acqueo. Immaginiamo che prontamente la direzione dello stabilimento abbia comunicato con fax e telefonate tutte le autorità competenti al rilievo della qualità dell'aria della città di Brindisi , o...no?

Ci auguriamo che gli smemorati di turno non fossero al lavoro oggi.! Nella peggiore delle ipotesi siete comunque fortunati: c'era Pugliantagonista a filmare e rilevare gli orari che si sono innalzate tra le 16.30 e le 16.45 di oggi 4 ottobre 2009. Le foto le trovate su:

http://www.pugliantagonista.it/openarea/fiamme_petr_ott_09.htm


da notare la macchina fotografica con la quale abbiamo scattato le foto è americana e memorizza le foto mettendo la data con mese/giorno/anno le abbiamo scattate oggi pomeriggio

e il video su


http://www.youtube.com/watch?v=hgGaI7nTdZA&feature=channel_page

SALUTI RESISTENTI DA BRINDISI

LR | 04.10.2009, Chi lascia la strada vecchia


Enrico Cervellera, voce de La Resistenza. http://www.laresistenza.it/pg102.html


* * * * * *
Giriamo un messaggio scritto per da Enrico Cervellera.
Il Web STAFF de LR.
* * * * * *

Salve resistenti carissimi,
sono stati 15 giorni tribolati, difficili.

Come sapete,
sto registrando i NUOVI brani sul NUOVO computer.
Sto usando la NUOVA scheda e, come ovvio (!),
sto utilizzando un NUOVO modo di importazione.

"Chi lascia la strada vecchia e prende la nuova...", però,
non sa mai bene a cosa andrà incontro.

E questo è accaduto.

Ascoltando e riascoltando i take,
noto che un rumore di fondo,
davvero di fondo, ma presente e ineludibile,
fa capolino nei silenzi di ciascuna traccia.
Mano all'equalizzatore, una punta di gate...
e il gioco è fatto...
anzi, dovrebbe essere fatto.

Il dubbio mi si insinua, circola in mente
prima silenzioso poi sempre più rumoreggiante.
Presente, ineludibile.
Il dubbio mi tortura
come il rumore di fondo nei take.

Cosa fare? Reimportare tutto?
Quanto lavoro perso,
quanti giorni d'estate buttati...

L'errore, per chi fosse interessato di tecnicismi,
è nella scelta degli input sulla NUOVA scheda.
Per far meglio, talora, si fa peggio, molto peggio.
L'impedenza degli ingressi sul davanti
è buona per registrare chitarre,
non tastiere...

Decido di rifare da capo.
L'ho fatto tre volte,
posso farlo una quarta.

Così è.

Chiusi i problemi tecnici,
iniziano i problemi di salute.

Il 21 settembre in punto,
verrebbe da dire,
cioè allo "scoccare" dell'autunno,
un raffreddore mi colpisce.
Sì, mi colpisce.
Perché dolori di testa così forti
non credevo neanche esistessero...

Tantissimi di voi mi sono stati vicini.
Grazie a tutti.
Ora sono tornato.
Ho consegnato il primo pezzo a Saurino e Salvezza
per farne un video...

Resistiamo,
tutti insieme.

Io resisto se tu resisti,
Enrico Cervellera

* * * * *
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lunedì 28 settembre 2009

LR | 28.09.2009, Tornatore sgozza toro per esigenze di copione


Uccidere un povero animale non è arte. E' violenza. La Resistenza, contro ogni
forma di violenza. Seguila su Fb: http://www.facebook.com/pa
ges/La-Resistenza/33633719505


Amici resistenti,
leggete con attenzione.

Leonardo Bellotti, fondatore del gruppo Fb AIUTIAMO I NOSTRI AMICI ANIMALI - PIU' NE SIAMO MEGLIO E'" http://www.facebook.com/group.php?gid=45758939117 , scrive:

E' Baaria, di Tornatore, che mostra la macellazione cruenta di un animale, ucciso apposta per il film.

Apprendiamo da vari comunicati, dichiarazioni e notizie circolanti in questi giorni che nel film Baaria, presentato nell'ultimo festival di Venezia, c'e' una scena in cui un animale (un bovino) viene ucciso e sgozzato appositamente per "esigenze di copione".

In Italia quella scena non si sarebbe potuta realizzare (il film e' stato infatti girato in Tunisia), e ci si chiede perche' il regista, volendo rappresentare un "atto efferato" non sia ricorso alle tecniche digitali. Il Sottosegretario alla Salute Martini dichiara su La Stampa che il fatto è gravissimo e che "Una produzione cinematografica italiana deve rispettare le regole vigenti nel proprio Stato, in Italia come obbligo giuridico e all’estero come obbligo morale". (Uccisione toro in "Baaria", Martini: "Verificheremo i fatti")

Si tratta di una prima risposta alla valanga di proteste contro il film, giunte non solo da ambienti animalisti ma anche da semplici cittadini e associazioni di vario genere. Il problema, tuttavia, non è solo di legalità o meno, ma consiste proprio nel fatto di aver ucciso appositamente un animale, tra atroci sofferenze, solo per la realizzazione del film.

C'e' una scena in "M" (F. Lang, 1931) in cui il pedofilo assassino interpretato da un magistrale Peter Lorre uccide una sua vittima. Si vede la bambina giocare a palla sul marciapiede, l'ombra del maniaco che si avvicina, lei che lo segue dietro una siepe, e poi la palla che rotola sul selciato...

La lama del coltello, la tenda che si apre, l'urlo, il sangue che cola nello scarico della doccia nei 45 secondi della scena clou di "Psyco" (A. Hitchcock, 1960) come innumerevoli altre sequenze celebri, ci danno la misura della potenza del linguaggio cinematografico nel rappresentare il terrore e la violenza anche piu' brutale senza far ricorso ad essa. Lo schermo che si colora del sangue finto di tanti film lo possiamo giudicare di cattivo gusto, lo sgozzamento - reale - di un animale no, mai. E' un crimine, morale se regista e produttore sono riusciti ad aggirare le leggi, un crimine giuridico se si appurera' il contrario.

E' un fatto gravissimo che un regista affermato come Tornatore abbia scelto deliberatamente di massacrare un animale senza nessun'altra ragione che una pretesa esigenza artistica.

E' sconcertante che tra la pletora di giornalisti, "colto pubblico" e critici che hanno assistito alla presentazione del film a Venezia, non ce ne sia stato uno che si sia "accorto" di questa scena, che si sia chiesto se si trattava di una finzione o meno. Tutto normale massacrare animali in nome della cosiddetta "arte"?

E' di pochi giorni fa la sentenza che ha condannato quei due teppisti in Francia per aver appiccato il fuoco a un povero randagio. Li' erano due ragazzi, giovani, ignoranti e stupidi, qui, invece c'e' un uomo maturo, affermato, un "intellettuale". Ci sono sceneggiatori, operatori, macchinisti, fotografi, tecnici, e decine e decine di addetti, i responsabili della produzione che hanno programmato, contrattato e saldato il conto per quel povero animale cui e' stato piantato un punteruolo in testa e tagliata la gola.

Il cinema e' comunicazione, e un regista "sa" come comunicare, conosce il peso e l'efficacia di una inquadratura. Puo' non importargli che quella scena veicoli un messaggio di violenza contro gli animali, ma non puo' non rendersene conto.

Anche per questo la violenza su quell'animale commessa da Tornatore e dalla produzione del film e' infinitamente piu' grave della violenza commessa da un deviato, da un balordo qualunque.

Questo film merita solo di essere boicottato e a questo regista deve andare tutta la nostra condanna.

Possiamo esprimere quel che ne pensiamo scrivendo alla casa di produzione, Medusa: infofilm@medusa.it


* * * * *

Anche la figlia di Sergio Endrigo,
ha più di qualcosa da dire:

"Claudia Endrigo attacca Baaria: "In qualità di figlia di Sergio Endrigo se avessi saputo che all'interno del film di Giuseppe Tornatore ci sarebbe stata una scena raccapricciante, quale l'uccisione inutile di un povero toro, non avrei mai dato l'autorizzazione all'utilizzo del brano di mio padre Era d'estate". Lo ribadisce Claudia Endrigo, figlia del cantautore scomparso nel 2005, dopo la segnalazione della Lav in merito all'ultimo lavoro del regista siciliano: "Mio padre e io -aggiunge- abbiamo sempre stimato e ammirato Giuseppe Tornatore, ma papà mi ha anche sempre trasmesso, insieme a mia madre, il massimo rispetto e amore per ogni essere vivente. Per questo non andrò a vedere il film"."
Leggi l'articolo qui:
http://mag.sky.it/mag/cinema/2009/09/26/baaaria_polemiche_famiglia_endrigo.html

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Io resisto se tu resisti,
LR web STAFF

domenica 27 settembre 2009

LR | 27.09.2009, Chi resiste


Io resisto se tu resisti: http://www.facebook.com/pages/La-Resistenza/33633719505

Chi resiste...
non si butta giù.

Chi resiste,
butta giù i muri.
E viene a prenderti.
E a riprenderti.

Chi resiste,
al mattino ha un sorriso.
O almeno ci prova.

Chi resiste
odia le ideologie,
le bandiere,
i colori.

Chi resiste
ride di tante cose.
Chi resiste,
resiste.

Io resisto se tu resisti.

* * * * *

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Da Enrico Cervellera:

Ciao resistenti, grazie per i messaggi con i quali mi siete stati vicino.
Il mal di testa ogni tanto torna, ma sembra che il decorso sia in positiva evoluzione.
Mi scuso per non aver partecipato alla manifestazione ANTI CERANO di questo sabato.
Mi rifarò, se la saluta me lo consentirà.
Io resisto se tu resisti,
Enrico

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