la notizia :Afghanistan, uccisi sette agenti Cia Nella giornata di mercoledì, sette agenti della Cia sono rimasti uccisi a seguito di un attacco suicida. L'attentatore si è fatto esplodere all'ingresso di un avamposto nella provincia di Khost causando anche sei feriti, ha ammesso la Cia. Fonti afghane hanno detto che il kamikaze, che indossava un giubbotto imbottito di esplosivo, è entrato nell'installazione e si è fatto saltare in aria. L'attacco alla base americana è stato rivendicato dai talebani. Secondo un portavoce, l'attentatore era un ufficiale dell'esercito. Questo spiegherebbe anche come sia potuto penetrare nella palestra della base superprotetta.
Il commento satirico di Antonio Camuso
Botti di fine d’anno in Afghanistan ovvero La strategia vincente di Obama e della NATO
Dopo gli annunci del mese scorso di Obama e della Nato di aumentare gli aiuti alle forze armate afgane nell’addestramento, nella professionalizzazione e nel rendersi autonomi nell’utilizzo delle nuove tecnologie, dobbiamo effettivamente registrare che tale addestramento sta effettivamente dando i suoi frutti, per l’entusiasmo, anche un po’eccessivo, col quale i soldati afgani hanno accolto la notizia.
Quanto i soldati afgani stiano apprezzando lo sforzo dell’intera coalizione è sotto gli occhi di tutti:
in pochi giorni due episodi che hanno visto coinvolti soldati ed ufficiali afgani addestrati dalla NATO che con l’avvicinarsi del nostro Capodanno si son fatti esplodere dalla gioia o si son lasciati andare all’usanza tutta orientale di utilizzare le armi da fuoco al posto dei petardi.
Quanto gli anglosassoni prendano troppo sul serio le cose, ha generato nel primo caso, allarmismo, la conseguente sparatoria con un americano morto e due feriti lievi tra gli italiani e con il malaugurato ferimento ed arresto del povero afgano che, sicuramente in preda ai malefici fumi di qualche “canna” di puro Hashish, non pensava di causare un ennesimo allarme nelle forze internazionali, ovvero quello della serpe che si sta allevando in seno.
Ieri , poi il fattaccio, a Khost con la morte di ben otto agenti CIA.
Alla notizia dell’arrivo per il fine d’anno di un gruppo di specialisti della CIA, che doveva condurre una serie di “interrogatori” su alcuni sospetti talebani presso la superprotetta base di Khost, un ufficiale talebano conosciuto per la passione per i fuochi artificiali s’era fatto venire direttamente da Napoli , un quantitativo di palloni di Maradona , teste di Bin Laden , Tric-trac, fontane luminose, tutte dichiaratamente di contrabbando e senza le dovute etichette per la tracciabilità
Tutta roba che doveva essere utilizzata allo scadere della mezzanotte del 31 dicembre ma, …il diavolo ci ha messo la coda.
Il solito agente della CIA con gli occhiali scuri, dallo sguardo sveglio e in vena di fregare Ibrahim , col codice alla mano ha intimato al povero afgano di mollare la santabarbara pirotecnica poiché “non omologata secondo gli standard statunitensi”.
Uno stipendio intero era costato tutto quel ben di dio al povero Ibrahim, che voleva passare per quello che aveva fatto lasciare col naso per aria tutta la guarnigione di Khost per Capodanno!!
Potete ben comprendere come Ibrahim ha arraffato un pallone di Maradona ed una testa di Bin Laden ed ha incominciato a correre per la Piazza d’armi della superbase di Khost.
Non l’avesse mai fatto!!! Lo sappiamo come fanno gli americani…in otto han creduto di essere allo stadio di N.York in una finale di rugby e si son lanciati da tutte le direzioni sul povero afgano che l’unica porta che voleva raggiungere, a quel punto, vistosi inseguito da certi pesi massimi, era quella del bagno.
Poi il solito incidente, il classico superman che pensando di essere John Wayne nel film Berretti Verdi , con il sigaro in bocca, ha raggiunto l’afghano placcandolo e poi giù tutti gli altri.
…hai voglia che Ibrahim gridava:
-“ spegnete quel sigaro, state attenti a non stringermi troppo!”-
Macchè! I super agenti della CIA non riuscendo a far mollare la presa ad Ibrahim , se lo son caricato sotto il braccio e tutti insieme cantando l’inno della nazionale di rugby si son lanciati verso il centro della piazza d’armi dov’era l’asta con la Bandiera americana , ritenendola la meta della partita.
… Poi il botto finale con tanto di fuochi pirotecnici e una strage tutta a stelle e strisce con il povero Ibrahim che non potrà ricevere gli auguri dai suoi commilitoni.
Buon anno dall’Afghanistan!
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 31-12-09
osservatoriobrindisi@libero.it
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