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E' giusto passata una settimana dalle riprese effettuate a Lecce per il clip della nostra canzone con Teresa De Sio. Mi sembra anche questo, dopo Roma e Imola, un sogno. Ragazzi, l'arte è una cosa meravigliosa. Non mi spiego come tanti oggi non provino nemmeno ad avvicinarcisi. Secondo me è tutta colpa dei sapientoni e dei critici che rompono le scatole con la teoria del "so tutto io, te puoi solo sbavare qui davanti e non capirci nulla lo stesso". Così si sono allontanati i giovani e intere generazioni sanno benissimo come scaricare una patch per un videogame della playstation, ma ben pochi sanno a cosa serva un bulino, ancora meno si chiedono perché taluni pianoforti abbiano tre, anziché due, pedali. Non ci si fanno più tante domande, forse perché le risposte son state sempre troppo lunghe. L'arte deve essere gioia, rapidità, vitalità. In Marcello, Michele, Francesco e Davide ho letto questo. Se a voi 'sti nomi non dicono niente, a me e al popolo resistente tutto dicono tanto. Sono, rispettivamente, i registi (Michele Salvezza e Marcello Saurino), l'attore protagonista (Francesco Cortese), Davide (operatore di camera) del nostro ultimo video, che poi è il primo realizzato professionalmente. Loro credono in quel che fanno, vivono per l'arte. E questo è bello, questo non fa invecchiare, questo da voglia di vivere e di fare. L'arte è tutto. Mi rivolgo ora da professore a tutti i miei colleghi, così non possono dire che è la solita voce fuori dal coro di un cantante (quando invece dovreste ascoltare tutti): non torturate i ragazzi con le vostre materie, fategliele amare, anche se non produrranno mai nulla di buono, almeno l'ameranno. Ci sono discipline che vanno morendo per la vostra accidia, per la cattiveria, per l'insana voglia di mostrare che voi sapete di più, che voi avete tutto sotto controllo. Ecco, i ragazzi, oggi, non sono più sotto controllo. Controllati siete voi. Stateci attenti, date qualcosa di bello. E risposte brevi, please.
1 commento:
D'accordissimo Enrico.
Al giorno d'oggi i giovani non sanno più avvicinarsi all'arte, presi ormani dall'era della tecnologia, del cellulare, dall'ottica che è più importante passare il tempo libero a fare una passeggiata al centro commerciale piuttosto che cercare di apprezzare quanta bellezza ci sia nelle diverse forme di espressione dell'animo e della genialità umana.
Credo che tale espressione sia un dono che Dio abbia fatto all'uomo.
E credo, come te, che a scuola non si riesca a transmettere in alcun modo l'amore per l'arte, qualunque essa sia.
Sarebbe invece anche bello che proprio in famiglia si riesca ad educare non solo al comportamento umano e sociale, ma anche educare a conoscere e apprezzare l'uomo e il suo estro.
Io sono fortunato: mio padre mi ha trasmesso proprio tutto ciò. Ricordo ancora la visita ai Musei Vaticani e alla commozione (!) di fronte all'estasiante "Deposizione" del Caravaggio.
Provare per credere...
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:The_Deposition_by_Caravaggio.jpg
ma è meglio dal vivo!
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