Germania, «anarchici e autonomi terroristi».
Ma la Corte federale smentisce i giudici .
Avevano torto. Nel merito e nel metodo. Le perquisizioni e i sequestri che la procura generale tedesca, lo scorso nove maggio, alla vigilia del G8 di Heiligendamm, ha effettuato in più di 40 sedi di organizzazioni della sinistra radicale, dei movimenti e in alcuni appartamenti privati tra Amburgo, Brema, Berlino, Brandeburgo, Bassa Sassonia e Schleswig-Holstein erano illegittime e, dunque, illegali. Lo ha stabilito venerdì scorso la Corte federale di Kahrlsruhe, accogliendo il ricorso di uno degli indagati accusato di terrorismo. Il nodo della vicenda ruota infatti proprio intorno all'accusa, pesantissima, di far parte di organizzazioni terroristiche, allora scaricato sulle spalle di 21 militanti dei movimenti che si stavano organizzando per contrastare il vertici degli otto grandi.Il procuratore generale Monika Harms - che ancora oggi si occupa delle indagini contro alcuni gruppuscoli della sinistra radicale tedesca rei di numerosi attentati incendiari in diverse città - era potuta intervenire proprio per aver dato una coloritura antiterroristica alla sua indagine. Quelle perquisizioni le sarebbero state, altrimenti, vietate, non essendo la procura federale responsabile per indagini locali di competenza delle polizie regionali. Allora i rappresentanti del vertice alternativo e delle azioni di protesta Block G8 denunciarono il tentativo di fermare la macchina contro-organizzativa e la pericolosa campagna di tensione e intimidazione che politica e magistratura stavano cavalcando. Montava, allora, una pericolosa tendenza a far scivolare in un sempre più indistinto calderone etichettato con il nome di "terrorismo" le istanze critiche politicamente, e anche socialmente, più dure, con il fine di screditarne l'azione e isolarle dalla società civile. Furono perquisiti il Rote Flora di Amburgo - «centro culturale autonomo occupato» dal 1988, un'istituzione nella scena della sinistra radicale tedesca - e diversi altri locali storici della capitale Berlino, come la libreria «alternativa» del Mehringhof a Kreuzberg. Luoghi e persone che con la storia del terrorismo non hanno molto da spartire. La procura federale ritenne però che gli indagati stessero preparando attentati incendiari e che, dunque, fossero terroristi. I timori furono poi clamorosamente smentiti dall'atteggiamento pacifico dei movimenti di Heiligendamm. Eppure, anche se si fosse arrivati a tanto, il paragrafo che disegna i confini entro i quali un organizzazione può essere definita terroristica - il 129a del codice penale tedesco, ridefinito nel 2003 durante il governo Schröder - esclude da tale ambito azioni violente come gli attentati incendiari contro cose o proprietà dello stato, che non danneggiano, né mettono a repentaglio la vita delle persone. L'opposizione a sinistra della Grande Coalizione ha criticato duramente la procuratrice Harms. Per il verde Ströbele ci dovrebbero essere anche conseguenze personali, per una condotta «eccessivamente dura e illegale, che ha violato numerosi diritti fondamentali degli anti-G8». Mentre Dietmar Bartsch, die Linke, ha sottolineato il «problema crescente di una corte federale che si vede costretta a censurare le azioni della procura federale per ristabilire il diritto e la giustizia». I partiti di governo, Cdu/Csu e la Spd, hanno al contrario adottato una linea difensivista, giustificando la difficile situazione che allora fu presa, come atto di estrema responsabilità: «La procura generale ha preso seriamente il pericolo che incombeva sul G8. Per questa ragione non le si possono proprio fare appunti», ha detto il vicecapogruppo al Bundestag della Cdu Wolfgang Bosbach. Non è la prima volta che la corte federale si vede costretta a ridimensionare l'operato della procura. Già lo scorso novembre i giudici di Karlsruhe avevano sollevato dall'accusa di terrorismo tre persone sospettate di essere membri del Militante Gruppe (Mg), un'organizzazione d'estrema sinistra rea di numerosi incendi in diverse regioni tedesche. La corte federale chiarì che per essere considerata terroristica, un'organizzazione deve procurare allo stato «danni considerevoli», ben altro, cioè, che gli attentati incendiari in questione. La sentenza portò allora all'immediata scarcerazione di tre sospetti membri di Mg, in regime di carcerazione preventiva, e alla riformulazione dell'accusa in appartenenza ad un'organizzazione criminale e tentato incendio doloso.
Fonte: Liberazione
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