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mercoledì 19 settembre 2007

Parlo al vento



Ma come cazzo si fa a giudicare l'arte? Ma come si può quantificare il bello? Ma stiamo scherzando? Ma vi rendete conto di quanti siano i modi possibili di costruire qualcosa su una serie di accordi? Quante le opzioni melodiche, quante le armoniche, quante quelle relative al tempo, all'intenzione, alla tonalità, alle modulazioni, ai raccordi? Ma io non lo so. Parlo al vento. Parlo al vento. Tutti giudicano. Caparezza il sommo dice in un suo brano "...dando potere a spalti di giudicanti, tanti re e pochi fanti". E' vero. Capa, sei il numero uno. Tutti giudicano. Il bello è che a me non frega niente, ma quelle persone si bruciano sole, mostrando chiusura mentale e non apertura e rispetto per il diverso. Ma perché quello che fa qualcuno deve per forza piacere ad un altro?! E la libertà dove sta?! L'arte dov'è?! Parlo al vento. Non c'è rispetto. Tapini. Io faccio le cose mie e me ne fotto di quello che dicono gli altri. Non contrasto nessuno. Se non piaccio, se LA RESISTENZA non piace, a me non importa. Mica voglio piacere a tutti. Ancora qualcuno mi strapazza i testicoli chiedendomi perché faccio quelle canzoni, così, di sinistra, di protesta... Ma quale sinistra?! Ma quale destra?! Qui la gente soffre, non arriva a fine mese e io canto per la gente, né per la destra, né per la sinistra. Canto per chi ha voglia di sentirmi cantare. E non m'importa che magari uno apprezzi più un brano di un altro. Io sono quello che voglio, faccio quello che voglio, scrivo quel che voglio, m'incazzo con chi voglio. Non amatemi, odiatemi, per me è uguale. Io cammino sulla mia strada, compongo istruito dall'ispirazione del momento o dalla rabbia maturatami per qualcosa di visto o di vissuto. Io resisto. E' questa LA RESISTENZA che intendo. Ma sapete che non me n'è mai importato nulla se un concerto è riuscito meno di un altro? Sono placido, tranquillo perché in quello che faccio ce la metto tutta. Semplicemente sono me stesso. Se poi non trovo gente che apprezza, cosa sarà mai... ce ne sono tant'altri che mi adorano, altri che mi studiano e persino mi copiano. Ma perché dovrei arrabbiarmi? Perché prendermela? Perché adirarmi? Fatemi fare la mia bella resistenza e che ognuno parli, parli e parli. La mia forza è nell'andare dritto per la mia strada. Sempre, comunque. Non ho nemici da schiacciare, politici da contrastare. Voglio solo che le cose vadano meglio. C'è gente che muore di fame e non lo posso sopportare. Questo non lo posso davvero sopportare. Ci si attacca a stupidaggini. E la considerazione dell'altro, dove sta? Lo so io dove sta... sta dove già altri hanno osato. Sta dove altri t'hanno ferito. Sta nel disprezzo che hai per le cose altrui, per i sogni diversi dai tuoi. Ma io resisto. Dimenticavo: cercasi chitarrista.
Enrico Cervellera, ca 17

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Avanti tutta, Enrico

Anonimo ha detto...

Dacci dentro Enrì, non t'arrendere. Resisti come solo tu sai!

Anonimo ha detto...

Io suono la chitarra!

Anonimo ha detto...

Grande Enrico! Resisto anche io!

Anonimo ha detto...

Tu c'hai due p***e così, quadrate.

Anonimo ha detto...

..perchè di te apprezziamo la competenza, il tuo essere al di sopra di questi giudizi,
... perchè per noi sei un grande amico sincero;
... perchè ci piace la tua voglia di andare avanti nonostante tutto;
.. perchè apprezziamo la tua battaglia alle ingiustizie quotidiane.
Ti auguriamo che la tua lotta continui per te, per noi, per tutti!
SEI UN GRANDE ARTISTA!
Chiara e Stefano

Anonimo ha detto...

Io resisto se tu resisti

Anonimo ha detto...

Non sai quante volte ho parlato io al vento...la gente è sorda

Anonimo ha detto...

Uagliò, dicce chi ti scassa a minchia ca lo purtam an copp'o Vesuvie e lu futtimm a mmare!

Apture

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