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mercoledì 17 ottobre 2007

Eluana, il dubbio "amletico"




La Cassazione ha disposto un nuovo processo per il caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 15 anni e per la quale il padre chiede la sospensione dell'alimentazione artificiale. La Suprema Corte ha deciso che il giudice, su istanza del tutore,può autorizzarne l'interruzione in presenza di due circostanze: che sia provata come irreversibile la condizione di stato vegetativo della ragazza e sia accertato che, se cosciente, in base alle sue convinzioni etiche, Eluana non avrebbe consentito la prosecuzione del trattamento.

Il padre della ragazza commenta: "E' un sussulto di umanità e di libertà".

La Cei ribadisce "la difesa della vita fino alla sua naturale conclusione".


15 anni fa una ragazza di 19 anni come tante, dopo una serata trascorsa con gli amici, finisce con la propria auto contro un palo.

Ricoverata in coma profondo per un gravissimotrauma cranico, viene intubata e strappata alla morte ma i medici non lasciano speranze: il coma e' irreversibile.

Il dubbio è "amletico"...

Senza cadere nella retorica o nella pietismo (la tragedia tocca sicuramente il cuore di tutti), mi chiedo, e vi chiedo, qual è la cosa giusta?

Può un uomo, decidere della morte di un'altra persona?

Anche se l'uomo è il padre e la vittima è la figlia?

E si può davvero essere convinti che Eluana non avrebbe consentito la prosecuzione del trattamento in tali condizioni?

O ancora, può lo stesso paziente decidere di troncare il dono più bello che ci sia stato dato?

O quanto può continuare a soffrire un padre che vede la propria figlia in questo stato da anni, senza ormai alcuna forma di speranza?


Chissà cosa ne pensa Eluana e se la risposta non sia nei suoi occhi in questo momento...

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che Eluana desideri non far parte più di questo mondo. Lei è già un angelo.

Anonimo ha detto...

Eluana, ti vogliamo bene, ovunque tu sia.

Anonimo ha detto...

Ma quali dubbi? Eluana deve vivere

Anonimo ha detto...

Eluana, io ti voglio bene

Anonimo ha detto...

Tutti le vogliamo bene, cosa credi? Si tratta di guardare in faccia la realtà.

Anonimo ha detto...

Ross, la realtà è che sei un potenziale killer, anche tu. La vita non si nega a nessuno, è dio che te la dà e lui che te la prende. Giù le mani da Eluana.

Anonimo ha detto...

Marta, occhio con le parole. Ho parlato con l'amministratore del sito e ha gli IP di tutti i connessi. Ha detto che per la privacy non mi può dire nulla, ma se il tuo linguaggio trascende vedrai che con una denuncia tutte le porte s'apriranno.

Anonimo ha detto...

Abbassa i tono che è meglio, specie quando non conosci le persone

LR web STAFF ha detto...

Fate i bravi!

Anonimo ha detto...

Io non saprei cosa fare

Anonimo ha detto...

Se questa cosa fosse successa 50 anni fa, Eluana sarebbe già in cielo. Oggi la medicina salva tante vite, ma può trasformane altre in un vero inferno. Non credo che Dio (che in tanti invocano credo a sproposito) voglia per una sua figlia questa vita... e prima di giudicare mettiamoci una mano sul cuore e rendiamoci conto che non possiamo essere sicuri, dopo anni e anni di sofferenza senza speranza, di non volere la stessa cosa per un nostro caro se fossimo in questa situazione... niente giudizi sul padre, credo la persona che al momento sta soffrendo di più. Un saluto a tutti

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno il commento di federico perugini. E' proprio perché amo la vita, come niente altro, alla follia, che appoggio in pieno la decisione della corte.

Anonimo ha detto...

Ma che dite? Solo Dio (qualunque esso sia, qualcosa ci sarà) dà e prende la vita. Io sono x la vita. Sempre e comunque!

don Nicola Salsa ha detto...

Dio è dalla parte di Eluana?

Anonimo ha detto...

Eluana è già assente di fatto dalla vita come siamo abituati a concepirla noi. In un senso o nell'altro Dio sarà comunque misericordioso; anche con chi a sproposito, nel Suo Nome, infligge ulteriore sofferenza ad un padre che di certo è la vittima cosciente. Purtroppo non so descrivere con le parole cò che penso sul dolore del padre in questo momento.

Apture

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